Grimcutty, recensione: un horror terrificante e non è un complimento

Grimcutty disponibile su Disney Plus è una prevedibile morale sui social media, con una carica horror fin troppo affievolita.

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a cura di Livia Soreca

La spooky season è cominciata da poco ma Disney Plus è già sul pezzo con nuove uscite. Dopo Hocus Pocus 2, sequel della commedia cult, arriva un racconto per attirare gli horror-maniaci. Si tratta di Grimcutty, film Hulu Originals disponibile dal 10 ottobre. Scritto e diretto da John Ross, avvezzo al genere cinematografico, il film vede un cast ricco di volti noti tra cui Shannyn Sossamon (Sinister 2, la serie Sleepy Hollow) e Usman Ally, coinvolto soprattutto nel mondo videoludico (Uncharted: The Lost Legacy o il nuovo titolo per PS5: God of War Ragnarok).

Un film sull'inquietante meme di internet ad un primo sguardo è sembrato assolutamente interessante e una visione ideale per la notte di Halloween. Purtroppo però il film si è subito rivelato un piccolo fiasco.

Grimcutty e il rapporto con i social media

Da quando una pericolosa sfida online dilaga tra i più giovani, tutti i genitori sono colpiti da forti attacchi di isteria. Il terrificante gioco consiste in uno scambio di messaggi che obbligano ragazzi e ragazze all'autolesionismo. In preda al panico, le famiglie impediscono ai figli di stare su internet o di utilizzare il cellulare. Questo è quello che succede ai Chaudry, alla primogenita Asha e al suo fratellino. Il fenomeno prende il nome di Grimcutty, la spaventosa figura la cui foto si diffonde tra le vittime; una sorta di meme online che, a quanto pare, non è poi così lontano come sembra.

Il racconto di Grimcutty, pur di fantasia, vuole ancorarsi alla realtà odierna. Sulla scia della Blue Whale Challenge, brutale fenomeno di qualche anno fa, il film di Ross vuole parlare del rapporto che le diverse generazioni instaurano con i social media. Tema principale, infatti, è la possibile tossicità di internet, vista innanzitutto con gli occhi dei più grandi, i cosiddetti "boomer" che non sono nati nell'era della tecnologia e che credono, spesso con esasperazione, che la rete rovini i giovani di oggi.

La durissima critica ai social media è presto smentita dalla stessa origine del Grimcutty, riconducibile proprio all'isteria genitoriale. Il racconto vuole, dunque, sensibilizzare gli adulti ad ascoltare i propri figli, a capirli e a fidarsi di loro e dell'uso che essi fanno di internet. Il risultato è quello di una storia che si pone nel mezzo, che cerca un equilibrio tra l'utilizzo consapevole dei mezzi di comunicazione e un attenuato timore per la tecnologia. Insomma, una morale tanto giusta quanto prevedibile, che a tratti quasi dimentica la fonte di Grimcutty, ossia quelle vere sfide online che hanno tolto la vita a centinaia di giovani e che quindi rappresentano un pericolo reale, che purtroppo si fa toccare con mano. Sarebbe stata più costruttiva, forse, una presa di posizione forte, più ferma a riguardo.

Grimcutty fa davvero paura?

Fatte queste premesse, Grimcutty vorrebbe essere il tipico horror basato su racconti o leggende urbane, alla stregua di film come Boogeyman (2005), Come Play (2020) o Candyman (2021). Questa misteriosa e raccapricciante figura, con occhi rossi e un sorriso inquietante, spaventa Asha e i suoi coetanei apparendo nei riflessi allo specchio, in lontananza avvolto dall'ombra, o improvvisamente sotto un tavolo. Ma con jump scare fin troppo prevedibili e privi di un qualsiasi impatto, il meme di internet non riesce a spaventare anche lo spettatore. Il film di Ross non compie quel passo ulteriore essenziale in un horror: fuoriuscire dalle pareti della messinscena e trasportare la paura dal mondo fittizio a quello reale. Se l'intento è quello di provare un brivido lungo la schiena, il nuovo film su Disney Plus non è la scelta migliore.

Un racconto acerbo dall'aspetto mediocre

Con una trama priva di particolari colpi di scena, Grimcutty risulta insipido, senza guizzi all'interno del racconto e a livello visivo. Il mostro, tra l'altro, è realizzato con una CGI così macchinosa da essere fin troppo evidente, trasmettendo quell'idea di "finto" per tutto il tempo. Se c'è una cosa che piace del genere horror è il modo in cui l'irrealtà può risultare tangibile, e questo aspetto fondamentale manca nel film su Disney Plus. La scarsa qualità della computer grafica torna in altre occasioni, quando - ad esempio - i personaggi fluttuano nell'aria perché Grimcutty li afferra per il collo ma, al tempo stesso, di nasconde alla vista dei grandi.

Non esiste particolare tensione né un vero e proprio plot twist, tant'è che il tenore resta pressoché lo stesso dall'inizio alla fine, ed è chiaramente un difetto. Niente climax, niente suspense, solo un perpetuo rimuginare sulla pericolosità dei social media e sul rapporto genitori-figli. Ad una storia insapore si aggiunge una regia incolore, che non predilige alcun elemento particolare, come potrebbe essere una passione per i primi piani o la funzionalità di un'inquadratura. Niente di tutto questo è presente, e il risultato finale è quello di un film privo di personalità.

Conclusioni

Grimcutty è uno di quei film tutto fumo e niente arrosto. Visto il catalogo di Disney Plus, fa sempre un simile al suo interno, ma le alte aspettative che il trailer ufficiale e le prime immagini avevano insinuato sono deluse. Ci si trova di fronte all'ennesima opera incapace di catturare il pubblico come un horror che si rispetti, privo di suspense e mancante di quegli elementi che dovrebbero essere essenziali: tensione, suggestione, paura. Grimcutty si pone proprio al polo opposto, mostrando tutti i suoi punti di debolezza e rivelandosi un'offerta debole e un prodotto mediocre. Nonostante John Ross non sia un novellino in questo genere cinematografico, il suo ultimo film rischia di essere ricordato come nulla di speciale.

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