Harlem, recensione della nuova serie tv Amazon tutta al femminile!

Ecco le nostre impressioni sulla prima stagione di Harlem, una serie tv firmata Amazon, completamente dedicata al mondo femminile.

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a cura di Valentina Valzania

Questi ultimi mesi sono stati scanditi da serie tv - spesso prodotte proprio dalle varie piattaforme di streaming - che hanno saputo davvero come intrattenerci: dopo un lungo periodo caratterizzato da pochissime opere, di cui ancora meno quelle realmente interessanti, siamo ufficialmente tornati in pista con diversi prodotti in grado di riscattare questo 2021. Tra le serie che hanno maggiormente attirato la nostra attenzione, va segnalata assolutamente Harlem, firmata da Amazon e disponibile ovviamente su Prime Video, creata e scritta da Tracy Olivier che ne è anche l'executive producer. Si tratta di una commedia, composta da ben dieci episodi dalla durata di circa 30 minuti, che segue le intricate storie quattro amiche che provengono da Harlem, il quartiere black per eccellenza di New York.

L'intera narrazione è profondamente intrisa di una gran voglia di parlare del femminile in ogni suo aspetto, con particolare attenzione anche alla Black Culture in America, altro elemento da non sottovalutare. In generale, si tratta di un prodotto che cerca di strizzare l'occhio ai temi più contemporanei, ricalcando in qualche modo le disavventure e la leggerezza di un iconico Sex and the City ma riuscendo a essere anche più "serio" su temi maggiormente scottanti al giorno d'oggi. Harlem è una serie che merita la vostra attenzione ma, entrando nel dettaglio, comprendiamo cosa ci ha convinto maggiormente e cosa non ci ha intrattenuto più di tanto.

Le atmosfere di Harlem: sessualità, carriera e molto altro

Partiamo dalla trama, che è molto semplice ma funzionale: in quanto pubblico, testimoniamo le molteplici fortune e sfortune, amorose e non, delle quattro donne amiche da anni e profondamente diverse l'una dall'altra; Camille è una giovane professoressa che insegna antropologia alla Columbia, concentrata sulla sua carriera che ama ma profondamente incapace di mantenere le relazioni nel tempo; Tye è un'imprenditrice di grande successo, ha ideato una dating-app per persone queer, non le interessa avere una storia seria ma solo divertirsi come può senza doveri impegnare più di tanto; Angie è una simpaticissima ed estroversa attrice e cantante in erba che non riesce a far impennare la sua carriera e vive insieme a Quinn, l'ultima amica del gruppo, stilista benestante che possiede un'attività un po' in discesa. Insieme sono una forza della natura, condividono tutto e si godono serate all'insegna di feste, chiacchiere, film e tanto altro.

La narrazione di ogni episodio ruota intorno alle loro giornate, in una quotidianità che, in linea di massima, riusciamo a condividere un po' tutti: una grande città in cui vivere, ritmi serrati, lavoro, instabilità emotiva... sono alcuni dei temi, affiancati a quello preponderante del girl power, che caratterizzano tutti e dieci gli episodi di Harlem. E diciamo la verità, una serie sulla vita di persone normali, di donne qualsiasi che si impegnano per ritagliarsi uno spazio nel mondo, può solo che farci piacere, anche perché come abbiamo già detto si parla di una commedia che smorza i toni anche sui drammi più pesanti e che vi farà passare piacevolmente 30 minuti della vostra giornata. La serie Amazon è proprio pensata per essere vista in maniera spensierata e questo ci piace, così come ci ha convinto la freschezza e la dinamicità della narrazione. Purtroppo, però, ci sono anche dei punti negativi da sottolineare, che non ci hanno convinto molto.

Se da una parte l'atmosfera in generale funziona, con un sacco di good vibes a tenere compagnia chi guarda il prodotto, dall'altra parte ci sono un po' di lacune che spiccano soprattutto nella caratterizzazione, nei dialoghi e, non da meno, nelle numerosissime storie d'amore o simili che a lungo andare annoiano, e non poco. Ma cominciamo in ordine, senza creare confusione: le protagoniste sono indubbiamente tutte caratterizzate in modo unico, esteticamente, mentalmente e in molto altro. Questo inizialmente ci ha molto convinto, proprio perché serve avere delle figure femminili che non si somigliano tutte e che riescono a narrare argomenti diversi, dando spunti a ogni episodio, è davvero fondamentale. Il problema è che, nonostante questa varietà, si finisce sempre in quella dose di stereotipo che non ci convince fino in fondo.

Il lavoro è stato svolto bene e si vede l'impegno che è stato inserito per dare una vera voce a ognuna di loro, ma forse per rendere i personaggi molto caratteristici si è giunti a un'esagerazione meno impattante del previsto, poiché meno credibile : la ragazza esteticamente estroversa, che gesticola ogni volta che parla e si veste solo di colori fluo o simili (Angie), l'ingenua innamorata dell'amore che vive in una casa tutta rosa e in un negozio tutto rosa (Quinn), la classica protagonista che, più di tutte, fa avanti e indietro anche quando ha preso delle decisioni che sembravano ben diverse (Camille), il personaggio queer che se ne frega di tutto e poi stotto sotto ama essere amata (Tye). Peccato perché in effetti la base di ognuno di loro era valida e molto interessante.

Lo stile della narrazione: tra il frizzante e il troppo romantico

La questione dei personaggi che, a lungo andare, sembrano un po' "artificiali" viene marcata da un'ulteriore elemento: i dialoghi, forse il vero motivo per cui molti passaggi ci hanno portato a valutare con minore entusiasmo Harlem. Lo stereotipo si nota proprio nelle conversazioni che avvengono tra le amiche e, parliamo chiaramente, il fatto che spesso trattino tematiche in maniera schietta tra sessualità e altro non ci scandalizza, anche perché le chiacchierate tra persone molto vicine con cui si condivide molto superano determinati limiti.

Il resto però è, anche in questo caso, troppo; troppe forzature in ogni singola tipologia di discorso, troppe battute per enfatizzare il lato comico che contraddistingue la serie, troppi discorsi molto simili sugli uomini che vengono ripetuti sistematicamente durante ogni puntata. In generale il problema di Harlem è proprio quello scalino in più che bastava non costruire, in quanto poco stabile e meno convincente di tutto il resto. Peccato, perché rimarchiamo che la leggerezza e la spigliatezza con cui è possibile vivere questi racconti di donne ci è piaciuta al punto giusto, gli orpelli indubbiamente meno.

Conclusioni

Ma, concludendo la nostra recensione, vi consigliamo di dare uno sguardo a questa serie che potete trovare su Amazon Prime Video? Assolutamente sì, soprattutto se siete donne, poiché il target principale è indubbiamente quello di ragazze, giovani adulte che si vogliono rispecchiare nelle risate e negli errori dei personaggi sullo schermo. L'idea di Harlem è proprio quella di farvi rilassare, sedute sul vostro divano o sdraiate sul letto, mentre vi godete una bevanda calda a fine giornata. Un vero peccato che aver spinto esageratamente sulla caratterizzazione abbia finito per far "sbordare" il prodotto, di qua e di là. In genere un prodotto godibile a cui dare uno sguardo!