Hollywood Fail, il libro che ti racconta gli errori dei film

Hollywood Fail, recensione del libro sugli errori di film e serie TV

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a cura di Giovanni Toro

Chi non ha mai creduto di potersela cavare come Jackie Chan, saltando magari da un punto all’altro di una parete senza farsi male oppure di guidare la propria auto alla Fast&Furious una volta usciti dalla sala cinematografica? La visione delle pellicole e degli episodi televisivi fa sempre questo effetto perché in fondo, ed è un ragionamento che ci pare pure assai logico, “se lo abbiamo visto in video, qualcuno sicuramente lo ha fatto davvero…”

Non tutti però sono in grado di mettere da parte l’entusiasmo della visione e tenere a mente che quello che di solito si vede è frutto di realtà finte e ben costruite al solo scopo di far funzionare una storia o un personaggio.

Il libro Hollywood Fail di Infinito, edito da Magazzini Salani, potrebbe da questo punto di vista rappresentare un imprescindibile strumento per cinefili e serial-addict desiderosi di saperne sempre di più sulle pellicole e sui telefilm che hanno visto. Il volume in questione si pone infatti l’obiettivo di smascherare finzioni, intercettare errori ed evidenziare le fantasie di talune scene bocciando così film e serie tv che forse si sono prese qualche libertà di troppo in quanto a coerenza con la realtà del mondo che ci circonda.

Insomma, nella Contea di Hazzard non sempre è possibile saltare con il Generale Lee senza farsi nulla.

Il libro si divide in due parti: una dedicata alle pellicole cinematografiche, l’altra alle serie televisive. Nella parte dedicata alle serie televisive si affronta anche la fisica degli anime (i cartoni animati giapponesi) e un capitolo dedicato al futuro ipotizzato dai Simpson.

I film analizzati vengono inseriti in categorie precise che li osservano dal punto di vista della fisica, delle armi, degli errori storici, della medicina e così via – e gli argomenti trattati forniscono spesso il titolo ad alcuni capitoli del volume. Altri film diventano essi stessi una categoria, e quindi un capitolo a sé stante, come ad esempio quello dedicato a Jurassic Park, in cui si affronta esclusivamente il tema dei dinosauri, oppure quello di Star Wars e ancora di Fast&Furious.

Nell’affrontare le varie questioni, l’autore ricorre alla scienza, presentando anche delle formule fisiche, e spiegando dove possibile le ragioni per cui talune scene in realtà non potrebbero funzionare per come sono state mostrate sul grande o sul piccolo schermo. Ovviamente è bene evidenziare come ci si muova su un terreno, quello cinematografico e televisivo, dove la simulazione e l’imbroglio sono caratteristiche fondanti della narrazione.

A sorpresa, però, si può scoprire dallalettura di questo libro che alcune pellicole (pochissime per la verità, solo due tra quelle presentate) offrono delle situazioni che nella realtà potrebbero funzionare per davvero. In questi casi, l’autore li evidenzia con un’etichettatura testuale (scrive in neretto le parole “certificato di accuratezza”), inserita all’interno di una tabella dove riassume alcuni dei titoli presentati nel volume (non tutti i titoli presenti in tabella sono però analizzati nel volume).

La parte dedicata alle serie tv affronta invece alcune delle serie televisive più recenti di questi anni come The Walking DeadBreaking BadCSI oppure gli ultimi successi di Netflix come Stranger ThingsNarcos e Tredici. Anche qui, l’autore individua errori e inesattezze facendoci comprendere “quanta finzione c’è nei prodotti di finzione” e ponendosi delle domande parecchio sensate come ad esempio quella in cui si chiede del perché i piloti dei mecha (i personaggi inseriti all’interno dei robot) soffrono e si feriscono nell’abitacolo come se ad essere colpiti siano direttamente loro e non le macchine che pilotano.

Insomma, un libro interessante che nelle sue 141 pagine svela parecchi non sense ed errori relativi a molti tra i titoli più conosciuti dal grande pubblico (singolari le curiosità anacronistiche di Stranger Things e de Il Trono di Spade).

Purtroppo la presentazione delle informazioni sulle varie pagine è la cosa che invece ci ha convinto di meno. Intanto avremmo preferito delle informazioni più articolate con un discorso maggiormente legato tra i vari argomenti e quindi, di riflesso, con più notizie all’interno delle singole pagine. Il testo scorre veloce, al punto che ci è sembrato “troppo diluito” (ci ha dato l’impressione di volersi espandere al massimo come se non ci fossero sufficienti temi da affrontare). La presentazione a pillole (cioè in blocchi di testo più o meno compatti) di sicuro funziona molto bene se presentate sotto forma di video sul canale Youtube (come quello di Infinito, da cui si è ispirato questo volume) ma lascia un po’ di amaro in bocca a quei lettori che spesso non gradiscono lo stile del “cotto e mangiato” ma preferiscono sprofondare nelle pagine dei loro libri preferiti (in fin dei conti non è un manuale di sintesi).

Di sicuro un libro originale che poteva però essere molto più completo e diventare sul serio una vera guida e propria sulle assurdità cinematografiche e televisive.