I Tiranni dell’Underdark, la recensione

I Tiranni dell’Underdark è un gioco ambientato nel Sottosuolo dell’ambientazione Forgotten Realms del gioco di ruolo Dungeons & Dragons.

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a cura di Davide Vincenzi

I Tiranni dell’Underdark è un gioco da tavolo della casa editrice Gale Force Nine, pubblicato nel nostro Paese da Asmodee Italia, ambientato nell’Underdark, il Sottosuolo dell’ambientazione Forgotten Realms del gioco di ruolo fantasy più famoso al mondo: Dungeons & Dragons.

Ne I Tiranni dell’Underdark, da due a quattro giocatori dai quattordici anni in su dovranno prendere le redini di una casata drow, gli elfi oscuri che dominano il Sottosuolo, e lottare per il controllo dell’Underdark in partite competitive della durata di circa novanta minuti. Forte di due rodate meccaniche perfettamente integrate tra loro, quelle di controllo dell’area e di deck building, ne I Tiranni dell’Underdark i giocatori dovranno costruire il proprio mazzo durante il corso della partita, reclutando drow, draghi, cultisti e servitori demoniaci. Questi servitori potranno essere sfruttai per assassinare le unità nemiche o per infiltrarsi e controllare le roccaforti avversarie.

I Tiranni dell’Underdark, l’ambientazione

Come accennato in introduzione, I Tiranni dell’Underdark è ambientato in una delle ambientazioni più famose del gioco di ruolo fantasy Dungeons & Dragons, quella dei Forgotten Realms. In questa ambientazione, l’Underdark viene descritto come un enorme intrico sotterraneo di cunicoli e caverne che si estende al di sotto dei continenti, formando un vero e proprio mondo sotterraneo dove la luce del sole non entra mai.

L’Underdark è il mondo in cui si intrecciano le vicende di diverse razze semi-umane: gli elfi drow, i nani duergar (o nani grigi), gli Illithid (o Mind Flayer) e gli Svirfneblin (o gnomi delle profondità). E proprio gli elfi drow sono i protagonisti de I Tiranni dell’Underdark. Per chi non conoscesse questi personaggi, diciamo in breve che i drow sono elfi dalla pelle color cenere che vivono quasi esclusivamente sottoterra, in un matriarcato di adoratori della dea ragno Lolth in cui le pugnalate alle spalle sono culturalmente più importanti di qualunque altra cosa. Pertanto, vivono in un costante stato di disordini politici che fa sembrare Game of Thrones una sitcom.

In questa cupa e violenta ambientazione, i giocatori saranno a capo di una casata drow e dovranno, attraverso subdoli attacchi, tradimenti e inganni, sconfiggere le casate rivali e prendere il potere e il controllo del Sottosuolo.

I Tiranni dell’Underdark, approntare una partita

La fase di setup di una partita a I Tiranni dell’Underdark è davvero velocissima. Dopo aver approntato la mappa di gioco piazzando su di essa i segnalini delle unità neutre e dei luoghi (la mappa è divisa in tre settori, a seconda del numero di giocatori li si utilizzerà tutti, due o solamente uno), i giocatori dovranno scegliere ognuno una casata drow tra le quattro disponibili e prendere le relative plance e i relativi segnalini. Di fatto questa è semplicemente una questione di preferenze cromatiche visto che non ci sono differenze alcune tra una o l’altra casata.

Quindi, si dovrà approntare il tabellone, su cui andranno posizionati alcuni mazzi di carte rappresentanti le Sacerdotesse di Lolth, le Guardie della Casata e i Reietti Folli (quest’ultimi solo se si utilizzano le carte mercato Demoni), il mazzo di carte del mercato (formato da due mezzi mazzi scelti tra i sei mezzi mazzi a disposizione. Questi sono: Drow, Draghi, Elementali, Demoni, Aberrazioni, Non Morti) e le sei carte del mercato al momento disponibili all’acquisto da parte dei giocatori. Su questo tabellone andranno posti anche la riserva dei segnalini dei Punti Vittoria e, durante la partita, le carte divorate.

Infine, ogni giocatore dovrà creare il proprio mazzo composto da dieci carte Base (sette nobili e tre soldati), mischiarlo e pescare la propria mano di cinque carte. La partita potrà quindi avere inizio.

I Tiranni dell’Underdark, il flusso di gioco

In una partita a I Tiranni dell’Underdark non vi è un numero fisso di round di gioco, ma questa terminerà solamente quando verrà soddisfatta una delle due condizioni di fine gioco: un giocatore schiera la sua ultima truppa oppure il mazzo da ottanta carte del mercato è terminato. A questo punto si conteranno i Punti Vittoria e chi ne avrà il totale maggiore, sarà il vincitore.

Ne I Tiranni dell’Underdark, in ogni round di gioco tutti i giocatori dovranno svolgere un proprio turno, composto da una serie di passaggi che possono essere eseguiti in qualsiasi ordine e quante più volte possibile fino alla fine del turno. Questi passaggi sono:

  • Giocare una carta dalla propria mano: le carte forniscono le risorse potere, influenza e/o altre abilità. Le carte vengono messe sul tavolo di fronte a sé, le risorse vengono aggiunte alla propria riserva e quindi si applica qualsiasi azione o effetto di gioco presenti sulla carta.
  • Spendere risorse dalla propria riserva: il potere e l'influenza provengono dalle carte che vengono giocate dalla propria mano, ma possono anche essere forniti dai segnalini di controllo parziale o totale di un luogo, guadagnati assumendone appunto il controllo. È possibile spendere potere dalla propria riserva di risorse per posizionare le proprie truppe sul tabellone, assassinare truppe nemiche o ritirare dal tabellone le spie nemiche. È possibile spendere influenza per acquistare carte dal mercato. Le carte acquistate vanno direttamente nella propria pila degli scarti. Le risorse vengono acquisite turno per turno e non possono essere conservate, quelle eventualmente non spese andranno perse alla fine del proprio turno.

Una volta che un giocatore dichiara che il suo turno è finito, se una carta che ha giocato contiene un effetto di promozione, sceglie una delle carte giocate, la rimuove dal proprio mazzo e la pone nel proprio circolo interno. Ciò aumenterà il valore in Punti Vittoria della carta alla fine della partita, al costo di rimuovere quella carta dal proprio mazzo durante il gioco. Se il giocatore controlla un luogo con un indicatore di controllo, guadagnerà quei Punti Vittoria. Infine, dovrà mettere nella pila degli scarti tutte le carte giocate e tutte le carte non giocate della propria mano e pescare una nuova mano di cinque carte. Qualora il mazzo dovesse essere finito, si dovrà mescolare la pila degli scarti e riformarlo.

Al termine di questi passaggi, inizierà dunque il turno di un altro giocatore. Quando tutti i giocatori avranno svolto il proprio turno, il round avrà fine e ne inizierà uno nuovo, a meno che non sia stata soddisfatta una delle due condizioni di fine gioco. Da notare che il round va completato anche se durante il turno di un giocatore si verifica una delle suddette condizioni, in questo modo tutti i partecipanti svolgeranno lo stesso numero di turni.

Ne I Tiranni dell’Underdark i Punti Vittoria saranno assegnati per il controllo dei luoghi sulla mappa, per le unità avversarie eliminate durante la partita, per le carte nel proprio mazzo, per le carte poste nel proprio circolo interno e dai gettoni Punti Vittoria raccolti durante il gioco. Ovviamente, il vincitore sarà il giocatore con il maggior numero di Punti Vittoria.

I Tiranni dell’Underdark, approfondiamo il gioco

Come dicevamo in precedenza, I Tiranni dell’Underdark è caratterizzato da due meccaniche principali, quelle di deck building e controllo dell’area.

Le carte forniscono due risorse e ognuna appartiene a uno dei cinque aspetti della società drow (Ambizione, Conquista, Malvagità, Inganno e Obbedienza), hanno potenzialmente abilità speciali e forniscono due valori diversi alla fine del gioco, a seconda se la carta viene o meno promossa al circolo interno durante la partita. La decisione di quando e se promuovere una carta è una pressione costante che può influire pesantemente sul gioco.

Anche la decisione di quale carta acquistare dal mercato può essere sfidante. Ciascuna delle carte del mazzo del mercato, infatti, ha una rarità indicata da uno a quattro punti, che si traduce nel numero di copie di quella carta in quel mazzo. Sei di queste carte vengono messe a faccia in su nel mercato e sarà possibile acquistare tutte le carte che ci si può permettere. Una carta acquistata viene immediatamente rimpiazzata da una nuova carta pescata dal mazzo. Sarà quindi fondamentale scegliere quali carte acquisire, ragionando sia in funzione del proprio mazzo sia per ostacolare gli avversari togliendo loro una carta potenzialmente ottima per la loro strategia.

Ne I Tiranni dell’Underdark, come accennavamo in precedenza, sono compresi sei “mezzi mazzi” del mercato da quaranta carte ciascuno e per creare il mazzo del mercato ne dovranno essere scelti due. Ciò comporta una buona quantità di combinazioni possibili e dona al prodotto un alto valore in termini di rigiocabilità e longevità.

Ma questo I Tiranni dell’Underdark va oltre la semplice costruzione del mazzo. Decidere come spendere il proprio potere e popolare la mappa con le proprie unità o spopolarla dalle unità o spie nemiche è un'altra decisione sfidante. I giocatori, infatti, potranno posizionare le proprie unità solamente in quei luoghi dove vi è almeno uno spazio libero e che contengano già una propria unità o se una propria unità si trova su un sentiero che unisce due luoghi ed è adiacente a quel luogo. Sarà quindi fondamentale sia prendere posto sulla mappa, sia assassinare le unità nemiche, per creare spazio per le proprie e per impedire a un avversario di posizionare un’ulteriore unità in un dato luogo.

Ed è qui che entrano in gioco le spie. Queste possono essere posizionate solo attraverso le azioni di alcune carte e possono essere schierate in qualsiasi luogo sulla mappa, anche se non si hanno già unità in quel luogo. Inoltre, garantiscono la presenza per poter posizionare altre unità. Questo è un ottimo modo per intrufolarsi dietro le linee nemiche e stabilire un proprio punto d'appoggio. Decidere quali luoghi controllare e quali non sono importanti per la propria strategia sarà fondamentale.

La combinazione di schieramento delle proprie unità e spie e assassinio delle unità e spie nemiche rende il controllo dell'area de I Tiranni dell’Underdark decisamente divertente, ma anche un po’ caotico. Non si è mai al sicuro, le spie possono spuntare ovunque e alcune carte possono assassinare le unità senza spendere potere.

Dal punto di vista editoriale

Editorialmente parlando, I Tiranni dell’Underdark risulta essere un gioco più che discreto. I materiali, infatti, sono piuttosto buoni, con mappa, plance, tabellone e segnalini realizzati in cartone robusto e di buona grammatura.

L’unico aspetto a nostro avviso decisamente negativo de I Tiranni dell’Underdark è quello relativo alla qualità delle carte. Queste, infatti, non solo non sono assolutamente telate, ma sono finanche fin troppo esili e leggere, con il risultato di piegarsi al solo sguardo e di diventare irrimediabilmente segnate e rovinate solo dopo un paio di mescolate. Se normalmente consigliamo l’utilizzo delle bustine protettive, in questo caso ci sentiamo di affermare che è praticamente un obbligo.

Dal punto di vista artistico, invece, sono proprio le carte a essere il punto forte de I Tiranni dell’Underdark. Le illustrazioni presenti sulle carte, infatti, sono d’impatto ed evocative e riescono davvero a portare in vita i Drow e ciò che rappresentano, così come anche gli altri abitanti dell’Underdark. Non potranno che riscuotere l’approvazione di tutti gli appassionati di Dungeons & Dragons. Lo stesso discorso vale anche per il tabellone del mercato e le varie plance delle casate, che risultano visivamente piacevoli e funzionali al gioco.

Un discorso a parte invece lo merita la mappa. Il layout della prima è sicuramente ottimamente funzionale per le meccaniche di controllo dell'area, ma dal punto di vista artistico risulta oltremodo deludente e anonimo, soprattutto se paragonato alla bellezza delle carte. La scelta cromatica è buona, con colori scuri che ben riflettono l'impressione di trovarsi nel cupo Underdark, ma il dettaglio è decisamente carente, con la maggior parte dei luoghi ridotti a essere un semplice riquadro e con solo quelli tatticamente importanti a essere premiati con un'illustrazione.

Il regolamento, infine, è scritto in modo abbastanza chiaro e non presenta particolari refusi o errori. Abbiamo sentito però la mancanza di qualche esempio in più che potesse venire incontro ai giocatori alle prime armi, che sulle prime potrebbero sentirsi un pochino spiazzati.

Conclusioni

Alla luce di quanto emerso dalle nostre prove sul campo e di quanto espresso in recensione, possiamo affermare che I Tiranni dell’Underdark sia nel complesso un buon gioco da tavolo, capace di divertire e intrattenere grazie all’ottimale fusione delle due principali meccaniche che lo compongono.

L’alto livello di rigiocabilità de I Tiranni dell’Underdark è un altro grande valore aggiunto. I mazzi mazzi che compongono il mercato sono un ottimo modo per rendere il gioco sempre nuovo, poiché le diverse abilità delle carte obbligheranno i giocatori a modificare il proprio stile di gioco in funzione della tipologia di carte presenti. Di conseguenza, anche il modo in cui i partecipanti agiranno e reagiscono sulla mappa per il controllo dei luoghi e per infiltrare le spie cambierà di partita in partita.

Tuttavia, la combinazione tra la casualità della costruzione del mazzo unita alla mancanza di capacità di contrastare l'azione di un avversario durante il suo turno potrebbe risultare frustrante per alcuni giocatori. Nessun luogo è mai sicuro, un giocatore può piazzare una spia, soppiantare o assassinare una delle unità avversarie rimanenti in un luogo, anche se tutti i percorsi adiacenti a quel luogo sono pieni fino all'orlo delle altrui unità. E il malcapitato può solo stare a guardare.

Buoni in generale i materiali utilizzati, sebbene le carte siano davvero qualitativamente insufficienti per un titolo di questo calibro, e il comparto artistico, soprattutto le illustrazioni delle carte. Sottotono la grafica della mappa.

Un prodotto rivolto a…

I Tiranni dell’Underdark è un gioco da tavolo che può benissimo essere apprezzato anche da chi non è un appassionato di Dungeons & Dragons e dei Forgotten Realms. Ovviamente, per questi ultimi il gioco assume un valore ancora maggiore, grazie alle notevoli illustrazioni delle carte e all’ambientazione ottimamente resa in termini di gioco. È comunque un titolo che si rivolge maggiormente a chi già è avvezzo a muoversi tra giochi da tavolo abbastanza impegnativi e, almeno all’inizio, potrebbe risultare un po’ ostico e frustrante per chi si approccia per la prima volta a questo genere di prodotti.