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a cura di Tom's Hardware

Prendiamo ora un caso letterario di questi anni, il famoso Codice da Vinci, di cui tanto si è parlato e si parla ancora. Non discuto, in questa sede, il valore del romanzo, anche perché quando si vendono quasi 20 milioni di copie c'è poco da discutere. Di altro, però, si può dibattere.

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In mezzo alle peripezie dei personaggi saltano fuori continuamente questioni di arte, di storia, di religione e di politica, e il lettore è portato a credere che i fatti e i testi citati siano attendibili, anche perché vengono spesso messi in bocca a un protagonista che è docente universitario. Ed è proprio qui che si viene indotti in errore. Si prenda, a titolo di esempio, la seguente affermazione: "In trecento anni di caccia alle streghe, la Chiesa aveva bruciato sul rogo la sorprendente cifra di cinque milioni di donne" (p. 150). Il dato è palesemente esagerato, senza contare che soltanto una parte di queste donne fu giudicata da tribunali ecclesiastici. Intanto però la cifra viene buttata lì, come dato indiscusso, ed il lettore, anche colto e critico, è portato ad accettarlo per vero.

Ci sono poi i famosi Vangeli apocrifi, spesso citati dal romanzo, la cui scarsa attendibilità storica è evidente anche ad una lettura superficiale; per tacere della presunta discendenza "carnale" che avrebbe lasciato il Cristo, che poi costituisce il cuore stesso del romanzo. Pazienza che sia devastante dal punto di vista della Fede: il fatto è che a suffragarla sono documenti di valore quasi nullo, ma spacciati per rivelazioni sensazionali (se proprio volete esplorare questo genere di fiction, consiglio caldamente Il Vangelo Secondo Gesù di José Saramago - NdC).

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Su questa base di "verità" così labile, è possibile all'autore, tramite i suoi personaggi e l'evolversi della vicenda, sparare a palle incatenate contro la Chiesa Cattolica, che avrebbe nascosto bagattelle come la non divinità di Gesù, o la manipolazione sistematica delle Sacre Scritture. Certo, dicono i soliti sapientoni, una cosa è la storia, una cosa è la Fede: si può aver fede in Cristo senza credere a una parola dei Vangeli che lo raccontano.

Beh, mica tanto direi, visto che per i cristiani è fondamentale la storicità dell'Incarnazione. Sostenere, fra una dotta chiacchierata e l'altra dei protagonisti, che la Chiesa ha falsato o ignorato vangeli autentici per togliere di mezzo le donne dall'altare, demonizzare il sesso e cancellare l'umanità di Gesù, ivi compresa una figlia concepita tramite la Maddalena, è un attacco quasi peggiore di un franco ateismo, perché gioca sul terreno ambiguo del vero-verosimile-falso.

E poco vale dire che "in fondo è solo un romanzo": lo voglia o no l'autore - e a mio parere è anche questo il suo intento - il libro di Dan Brown contiene un messaggio ideologico, tanto più insidioso in quanto passa non per i normali circuiti politici, sociologici, storici, ma attraverso un romanzo, diretto ad un pubblico necessariamente non specialista.

Di qui, possiamo tornare al punto di partenza, affermando che, quando si lavora con la storia, anche solo per scrivere un romanzo, si debbono esibire documenti attendibili; in alternativa, l'autore ha l'obbligo morale di informare il suo lettore che "ogni riferimento a fatti e persone reali è da ritenersi puramente casuale".

Alberto Costantini

315507 110520909059124 585113537 n[1]Classe 1953, Alberto è laureato in Lettere Antiche e fino al 2016 è stato insegnante nei licei. È autore di diversi saggi, soprattutto storici, e romanzi tra cui Terre accanto (Premio Urania 2002), Stella Cadente (Premio Urania 2005), Le astronavi di Cesare, L'undicesima persecuzione. Dalle numerose conferenze e dagli articoli di divulgazione, ha tratto dei mini-saggi, alcuni dei quali inerenti ai temi di Retrocult, come Dante e il Capitano Kirk, Quando la realtà inganna, Parlare di sé, parlando d'altro.

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Retrocult è la rubrica di Tom's Hardware dedicata alla Fantascienza e al Fantastico del passato. C'è un'opera precedente al 2010 che vorresti vedere in questa serie di articoli? Faccelo sapere nei commenti oppure scrivi a retrocult@tomshw.it.

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