Il duro lavoro di Musubu 1, recensione: tra equivoci e romanticismo

Il duro lavoro di Musubu 1: una storia decisamente divertente e al contempo tenera e giovane, giocata sull’imbarazzo dei protagonisti

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a cura di Beatrice Villa

Il catalogo Star Comics si amplia con una nuova commedia romantica, dai toni soft e dolci, intitolata Il duro lavoro di Musubu (Asoko de Hataraku Musubu-san), serializzata in Giappone sulla rivista Monthly Shōnen Sunday di Shogakukan dal 10 novembre 2017, scritta e disegnata da Taishi Mori, conosciuto in Italia per essere l'illustratore del manga Radiation House di Tomohiro Yokomaku, in corso di pubblicazione per J-POP.

Questa volta Taishi Mori ci presenta una storia decisamente divertente e al contempo tenera e giovane, giocata sull’imbarazzo dei protagonisti i quali, tra battute involontariamente sconce e allusive, si ritroveranno a dovere affrontare i loro di sentimenti, scoprendo l’innocenza dell’amore.

Dato che sono dei dispositivi medici i profilattici sono sottoposti a degli standard molto severi regolati a livello legislativo, per cui è previsto che possono essere utilizzati solo quelli prodotti secondo un certo controllo di qualità. Però… se intendesse usarlo da solo non ci sarebbe alcun problema.

Il duro lavoro di Musubu: nella vita sono una ricercatrice e mi occupo di preservativi

Protagonista della storia è Goro Sagami, ventiquattrenne neo assunto presso le Industrie Shonan, un colosso della produzione di materiali in gomma, innamorato perso della bella e affascinante ricercatrice Musubu Kondo. Peccato che il campo da lei studiato sia alquanto insolito. Di che cosa si tratta? Dello sviluppo dei preservativi! Goro è impacciato e timido, soprattutto quando cerca di attirare l’attenzione della ragazza ma, per via del lavoro che lei svolge, si ritrova a doversi mordere la lingua dopo aver detto quelle che, in condizioni normali, potrebbero essere viste come molestie verbali.

Goro però non è intenzionato ad arrendersi e piano piano riesce ad avvicinarsi a Musubu, tra una serie di malintesi e battute fuorvianti a doppio senso che lo terranno sulle spine. E finalmente Goro riesce a chiedere a Musubu di uscire insieme! Tra i due sboccerà l’amore? Come si evolverà la storia? Non ci resta che leggere il manga per scoprirlo!

Il duro lavoro di Musubu: tra commedia e romanticismo

L’autore ci racconta una storia intrecciata tra commedia, situazioni divertenti, talvolta vicine all’assurdo, create ad arte proprio a causa dell’insolito ambiente di lavoro in cui si svolgono gli eventi, con il romanticismo di due persone che, nonostante la loro occupazione, sono ancora profondamente innocenti.

Musubu è assolutamente devota al suo lavoro e non perde occasione per lanciarsi in approfondite spiegazioni di come si crea un preservativo, di quanto capiente deve essere e di quanta resistenza deve avere. Così non mancheranno occasioni in cui la ricercatrice chiederà innocentemente al povero Goro di testare su di lui i suoi prototipi, scatenando l’imbarazzo del ragazzo. In questo senso l’autore gioca magistralmente anche sul nome della stessa ragazza. In giapponese il termine Kondo, tratto dal nome inglese condom, è usato per indicare i preservativi, per questo chiamare Musubu per cognome (come ben sapete in Giappone solo le persone vicine o famigliari si chiamano con il nome proprio) risulta alquanto bizzarro e i suoi colleghi usano il suo nome. Almeno Goro andrà totalmente in visibilio quando scoprirà di avere sempre chiamato la collega in modo così intimo.

Quello che abbiamo tra le mani non un hentai, non ci sono scene fan service, ma Taishi Mori ci propone una storia incredibilmente tenera e soft, dove i riferimenti sessuali sono solo dovuti inevitabilmente al contesto generale e all’ambiente in cui prende vita la storia.

Musubu sembra essere sempre posata. Non ha timore di parlare del suo lavoro anzi ne è orgogliosa e si impegna con tutta se stessa affinché i progetti che segue vadano in porto. Ma sotto questa sua sicurezza, c’è una parte di lei estremamente timida, che viene a galla quado Goro, involontariamente, le pone delle domande personali. Perché Musubu non ha mai avuto nessuna esperienza sessuale, come probabilmente anche Goro, un gap che la rende estremante dolce e adorabile agli occhi dei lettori.

Lo stile grafico del manga

I disegni del manga sono molto belli, il tratto è delicato, i personaggi sono ben distinti dallo sfondo e caratterizzati alla perfezione. Viene spontaneo fare il tifo per Goro, il quale ci riporta alla mente le nostre prime cotte, quando avremmo fatto di tutto per attirare l’attenzione della persona amata, presentatoci al meglio, nascondendo i nostri difetti, arrossendo quando ci rivolgeva la parola, entusiasmandoci per le piccole cose.

Non abbiamo tra le mani uno shojo, quindi quei classici brilluccichii così tipici di quel genere non abbondano, sebbene l’autore abbia deciso di utilizzargli in alcune scene particolari, nei primi piani del nostro protagonista, quando pensa a Musubu o quando quest’ultima riesce a fargli battere forte il cuore.

È una lettura divertente, piacevole. Scarseggiano gli sfondi e i disegni sono molto leggeri, almeno nella prima parte del manga in cui le vignette sono pulite. Questo perché l’autore, come ci spiega lui stesso alla fine, voleva distanziarsi dalla sua opera più famosa, ovvero Radiation house, così ricca di dettagli proprio perché il tema medico richiedeva una grande cura anche alle più piccole cose, quindi il suo desiderio era di dare vita a qualcosa di più leggero. Alla fine però l’influsso della sua prima opera si è fatto sentire, perché, i disegni sono diventati più laboriosi e pieni.

Il duro lavoro di Musubu: l’aspetto tecnico

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, il volume si presenta piuttosto standard, curato però nei minimi dettagli, con sovraccoperta. Sotto di essa ritroviamo la stessa immagine della copertina, mentre le due alette presentano, la prima una citazione tratta dal manga, l’altra un ulteriore immagine di Musubu decisamente fuorviate sui contenuti che il lettore si aspetta di trovare all’interno. Chissà se dal secondo volume la storia si farà davvero più piccante o l’autore deciderà di mantenere i toni leggeri del primo. Alla fine troviamo alcune pagine in cui Taishi Mori ringrazia i suoi lettori e spiega il procedimento di creazione della storia.

Mi sarebbe piaciuto trovare alcune immagini interne a colori, almeno nella prima pagina. Sono curiosa però di sapere come proseguirà la storia e se Goro riuscirà a dichiarare i suoi sentimenti a Musubu. Di certo ne vedremo delle belle.