Nagabe: la nostra esclusiva intervista!

Un incontro con Nagabe, autore dell'incantevole manga Girl From the Other Side, a Lucca Comics and Games 2022.

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a cura di Rossana Barbagallo

La sua opera manga intitolata Girl From the Other Side è probabilmente una tra le più sensibili e fiabesche degli ultimi anni, con dicotomie tra bene e male, luce e oscurità, che rivelano molto della natura umana e delle sorprese che cela. Il suo stile, fortemente occidentale e delicato, lo ha reso un fumettista-rivelazione e gli ha permesso di distinguersi nell'universo dei manga. Stiamo parlando di Nagabe, mangaka giapponese che abbiamo raggiunto a Lucca Comics and Games 2022 per conoscere meglio l'autore e scoprire con lui maggiori dettagli su Girl From the Other Side (pubblicato in Italia da J-Pop), splendido manga pubblicato dal 2015 al 2021 che ha incantato il pubblico di tutto il mondo. Conosciamo insieme Nagabe.

Nagabe e Girl From the Other Side

La prima edizione del manga shonen Girl From the Other Side (Siúil, a Rún) risale al 2015, ad opera del mangaka Nagabe che pubblica la sua opera con la casa editrice Mag Garden sulle riviste Monthly Comic Blade e Comic Garden, prima di raccoglierla in volumi. Avviata la stesura del manga già durante i suoi anni di studio universitari, Nagabe racconta in Girl From the Other Side una storia estremamente delicata, quasi fiabesca, di amore e tolleranza in un mondo profondamente diviso. A rendere questo manga straordinariamente incantevole sono anche le illustrazioni di Nagabe, dalle caratteristiche fortemente occidentali tanto nel tratto e nella realizzazione delle figure, quanto nelle ambientazioni che delineano (europee, collocate in un periodo identificabile come tardo Medioevo – Rinascimento).

Girl From the Other Side parla di un regno diviso: una parte Esterna, in cui vivono e si aggirano creature oscure e portatrici di una maledizione chiamate Estranei, ed una parte Interna in cui si sono rifugiati gli umani sopravvissuti a tale maledizione, roccaforte governata da un re sacerdote e protetta da una milizia. È nel Regno Esterno che vivono i due protagonisti di questa storia: Shiva, una bambina umana rimasta orfana e l'Estraneo da lei chiamato Maestro, una creatura che vive la sua quotidianità insieme a Shiva e tenta di proteggerla con ogni mezzo. Shiva è infatti minacciata di morte tanto dagli umani, che la ritengono maledetta, quanto dalle creature che popolano l'esterno poiché considerata un'anima diversa da qualunque altra nel mondo. Come possono vivere insieme due esseri tanto diversi tra loro? E cosa li accomuna in un mondo divenuto tanto ostile?

L'incontro con Nagabe a Lucca Comics and Games 2022

Nella narrazione di Girl From the Other Side, Nagabe inserisce frequentemente dei piccoli momenti di vita quotidiana tra Shiva e il Maestro, che li vedono intenti a svolgere attività semplici, seppur dense di calore e affetto, come preparare una torta o fare il bucato. Il mangaka si è espresso in merito alla scelta di concentrare parte della narrazione in tale direzione:

Mi piace moltissimo osservare questi piccoli momenti nella vita degli esseri umani, sentire il feeling che si instaura nel compiere semplici attività insieme. Ero interessato soprattutto al racconto di come queste azioni potessero essere svolte da una ragazzina come Shiva, che è umana, e una creatura come il Maestro che in realtà non avrebbe bisogno di tali attività (gli Estranei non hanno bisogno di mangiare, ad esempio, n.d.r.). È stato molto bello per me vedere come potessero legarsi due personaggi tanto diversi attraverso questi gesti così semplici. Sia disegnare questi personaggi che vederli interagire in maniera così naturale mi ha dato una bella sensazione.

In merito allo stile piuttosto occidentale che Nagabe ha applicato alla sua opera, abbiamo chiesto anche quali sono gli autori europei che lo hanno ispirato in tal senso.

Amo molto lo stile europeo, soprattutto i disegni in bianco e nero, a inchiostro, e ci sono diversi autori e molte opere che mi piacciono. Qualcosa che mi ha ispirato sono stati ad esempio i Mumin.

Ma come è nata l'idea di scrivere e sviluppare Girl From the Other Side durante il periodo universitario?

Inizialmente ero riluttante a intraprendere la strada del mangaka, perché la mia idea era quella di lavorare per aziende di sviluppo videoludico, perciò volevo creare illustrazioni per i videogiochi. Nel frattempo però, durante l'università, avevano iniziato a formarsi nella mia mente le figure di Shiva e del Maestro e ne avevo realizzato le prime illustrazioni, condividendole su Twitter. Grazie a esse, sono stato contattato dall'editore Mag Garden che mi ha proposto di scrivere una storia più articolata su questi personaggi. Da qui è nato il tutto, perciò il mio percorso è cambiato. La realizzazione si è basata poi su due scelte: una stilistica, che mi ha permesso di disegnare le creature di Girl From the Other Side, ovvero il fatto che mi piacciano molto le illustrazioni a inchiostro europee; un'altra di tipo narrativo, ovvero l'utilizzo di colori opposti che credo rendano una storia più comprensibile, bilanciata, immediata. Luce e buio, bianco e nero, sono elementi che creano un contrasto comprensibile tale da aver messo anche in me una gran voglia di scoprire come personaggi contrapposti come Shiva e il Maestro potessero interagire tra di loro.

E qual è stata la reazione di Nagabe nello scoprire che il suo shonen manga ha avuto così tanto successo, anche in Italia?

In realtà non credevo nemmeno che così tante persone lo leggessero già in Giappone, figuriamoci avere successo anche in Europa. Non credevo che la mia opera avrebbe attraversato il mare e i continenti per essere apprezzata da così tanti lettori, e questo mi rende molto felice.

Il tema del contagio, di una maledizione che si trasmette tramite contatto che emerge da Girl From the Other Side sembra essere molto vicino alla nostra esperienza dettata dagli avvenimenti degli ultimi due anni. Qual era l'idea alla base di questa scelta narrativa?

Quando ho iniziato a scrivere l'opera ovviamente non esisteva ancora la pandemia, ma avevo in mente di esplorare il tema del linguaggio corporeo: ad esempio, se due persone non possono toccarsi, non possono stringersi la mano per salutarsi o non possono dimostrarsi affetto, come possono comunicare i loro sentimenti? È qualcosa che volevo esplorare e oggi si è rivelato molto importante e attuale.

Girl From the Other Side è stato anche adattato come anime da Wit Studio e distribuito all'inizio di quest'anno: qual è stata la reazione di Nagabe alla proposta di realizzare un anime della sua opera?

Quando mi è stato chiesto se volessi trasporre il manga in un anime, ero incredibilmente felice. Una volta visto il prodotto finito mi sono sentito quasi allo stesso livello dei lettori nonostante avessi scritto io la storia: mi sono commosso moltissimo.

Nel corso dell'incontro, Nagabe ha parlato anche della sfida maggiore incontrata sul suo percorso in merito all'illustrazione di Girl From the Other Side:

Sicuramente gli elementi più difficili da disegnare sono stati i paesaggi, ma soprattutto gli edifici. Quando ho iniziato a disegnare il manga non avevo mai viaggiato all'estero, perciò per illustrare ad esempio palazzi e chiese ho dovuto fare una ricerca di immagini su cui basarmi. La sfida più grande è stata questa: voler ricreare determinate atmosfere che tuttavia non avevo mai vissuto.

Abbiamo chiesto inoltre al sensei di raccontarci qual è stata la motivazione dietro la scelta di inserire il sottotitolo Siúil, a Rún (Torna da Me, n.d.r.), titolo di un antico canto irlandese in gaelico che parla di una donna intenta a esortare il proprio amato ad abbandonare la guerra e tornare da lei.

In realtà è stato il mio editor a consigliarmi questo sottotitolo, mentre discutevamo dell'opera. Mi ha fatto ascoltare questo canto, contenente questa frase, e abbiamo pensato che fosse perfetta per il tipo di opera che si stava creando.

Nagabe si è espresso infine in merito alla tematica della discriminazione che emerge in qualche modo da Girl From the Other Side:

Non era il mio intento principale parlare di discriminazione nel manga, o lanciare un messaggio forte o di denuncia a qualcuno in particolare. Il mio obiettivo principale fin dall'inizio è sempre stato quello di creare una storia di amicizia e affetto tra due personaggi a cui il mondo intero ha sempre detto che la loro amicizia non può esistere. È più una storia di legami che nascono nonostante vi siano ostacoli a essi.