Intervista ad Atsushi Ohkubo a Lucca Comics and Games 2022

Abbiamo incontrato il mangaka Atsushi Ohkubo, autore di Soul Eater e Fire Force, a Lucca Comics and Games 2022: l'intervista.

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a cura di Rossana Barbagallo

Atsushi Ohkubo è tra gli ospiti di Lucca Comics and Games 2022 che abbiamo avuto l'occasione di intervistare durante la kermesse, raccontandoci qualcosa di più sulle sue opere. Autore del celebre manga Soul Eater e del più recente Fire Force, il quale si è guadagnato un'ulteriore fetta di pubblico grazie all'adattamento anime che ne è stato tratto, Atsushi Ohkubo ha parlato ai nostri microfoni per approfondire il suo lavoro su tali manga, delle scelte fatte per la loro realizzazione, le ispirazioni e le influenze reciproche tra un'opera e l'altra (edite attualmente da Planet Manga). Attraverso il nostro resoconto, non resta che scoprire il lavoro di Ohkubo, autore nipponico tra i più innovativi degli ultimi decenni.

Chi è Atsushi Ohkubo

Prima di inoltrarci nel vivo delle dichiarazioni fornite da Atsushi Ohkubo in occasione del suo incontro con la stampa a Lucca Comics and Games 2022, facciamo brevemente la conoscenza dell'autore. Fumettista giapponese attratto dal disegno sin dalla giovinezza, già a vent'anni termina gli studi in una scuola di manga e poco dopo pubblica il suo primo manga in quattro volumi, B. Ichi, vincitore del premio Square Enix's Gangan Magazine. Il successo vero e proprio arriva per Ohkubo dal 2004, con la pubblicazione sulla rivista Monthly Shonen Gangan di Square Enix del manga Soul Eater, composto da 25 numeri. Soul Eater è riuscito inoltre a ottenere un grande successo a livello planetario con la messa in onda di un suo adattamento anime realizzato dallo studio Bones, trasmesso per la prima volta nel 2008 su TV Tokyo.

Per Atshushi Ohkubo il successo è stato replicato a partire dal 2015, con la pubblicazione della sua nuova opera manga intitolata Fire Force tra le pagine di Weekly Shonen Magazine. La serie si è conclusa a febbraio di quest'anno, con un totale di 34 volumi, ma al pari di Soul Eater anche Fire Force ha ricevuto un suo adattamento anime a partire dal 2019, realizzato dallo studio David Production. Il riscontro di pubblico è stato finora tanto positivo da aver garantito all'anime la produzione di una seconda stagione, con una terza annunciata quest'anno di cui è però ancora ignota la data d'uscita.

Incontriamo l'autore a Lucca Comics and Games 2022

Durante l'incontro, le curiosità riguardo tanto Soul Eater quanto Fire Force sono state molteplici. Innanzitutto, quella riguardante la scelta di dedicare un intero manga alle vicende di una squadra di pompieri:

Esistono tanti manga del genere shonen e volevo scrivere qualcosa di nuovo. Gli shonen sono caratterizzati ovviamente dalla presenza di un eroe e io volevo parlare di un personaggio principale che fosse sì un eroe, ma anche una persona vicina a noi. E visto che finora non erano mai stati realizzati dei manga che parlassero dei vigili del fuoco, ho deciso di utilizzare questa figura come protagonista della serie. Anche perché mi piacciono molto le uniformi!

Uno shonen manga, quello intitolato Fire Force, che tratta di incendi e che per certi aspetti rievoca per associazione mentale i numerosi incendi che hanno colpito il nostro pianeta a causa del cambiamento climatico. Potrebbe essere un elemento che ha influenzato la realizzazione di Fire Force?

I cambiamenti climatici e gli incendi sono qualcosa di diffuso e spaventoso, è qualcosa che ho sentito di legare al tema degli Incendiati: qualcosa che fa paura, inerente al fuoco. Allo stesso tempo ho pensato di utilizzare le fiamme anche come un potere, quello in mano ai protagonisti di Fire Force, quindi un elemento che può essere utilizzato anche in positivo. Sì, penso che ci siano dei riferimenti a questa tematica.

Oltre a raccontare gli aspetti più profondi e spaventosi della realtà, Atsushi Ohkubo fa però anche un largo utilizzo dell'ironia, sia in Soul Eater che in Fire Force, all'interno di atmosfere dark e personaggi spesso molto sexy. Quali sono state le sue ispirazioni in tal senso? E in che modo riesce a combinare tali elementi perché?

Ho alcuni punti di riferimento, come Dragon Ball e Dr. Slump e Arale di Akira Toriyama, e il mio obiettivo principale è quello di divertire i lettori. E per divertire tendo a utilizzare questa combinazione di comicità e personaggi seducenti calati in atmosfere dark.

In merito alla realizzazione vera e propria dei manga, abbiamo chiesto al sensei se nel corso della scrittura di Fire Force è stato condizionato da Soul Eater e quanto è stato complicato passare da uno scenario all'altro:

Sì, sono stato sicuramente condizionato da Soul Eater. Quando ho scritto quest'ultimo, il manga ruotava intorno al tema dell'importanza della vita, giocando sulla questione della morte e di questi personaggi che acquisivano delle anime. In Fire Force, ho cercato di creare un mondo completamente diverso, ma complementare: se in Soul Eater infatti si cercava di salvare le anime per uccidere il nemico, in Fire Force invece si uccide per salvare gli individui. È stato quindi relativamente facile creare qualcosa che trattasse tematiche analoghe, ma al contempo ci sono state sicuramente delle difficoltà nel creare un mondo tanto differente.

E in che modo, una volta giunto alla conclusione di Fire Force, ha elaborato un finale che lasciasse intendere il fatto che la trama fosse un prequel a Soul Eater?

Ho sempre avuto l'intenzione di collegare Fire Force a Soul Eater, ma non ho avuto un'idea chiara fin dall'inizio su come sviluppare questo legame fino alla fine. È stato qualcosa che ho maturato nel tempo, con l'intenzione di concepire un universo che si trovasse a metà tra il nostro presente e il tempo futuro di Soul Eater.

Un lavoro, quello del mangaka, che può procurare certamente "piaceri" e "dolori" durante la lavorazione di un'opera: quali sono stati quelli dell'autore e quali dei suoi personaggi ha preferito disegnare?

Le parti che sicuramente mi è piaciuto disegnare di più sono state lo scontro tra Black Star e Mifune in Soul Eater e quello tra Arthur e Dragon in Fire Force. Credo che i miei personaggi preferiti siano proprio Black Star, Mifune e Arthur, perché sono persone molto dirette nei loro approcci. Non ricordo onestamente quali siano stati i momenti più duri, perché tendo ad accantonarli, ma posso dire con certezza che mi piace molto lavorare all'illustrazione dei combattimenti.

Nei due celebri manga di Atsushi Ohkubo ricorre poi un argomento che accomuna le due opere: la follia. Cosa ne pensa il sensei in merito?

In tutti noi c'è un po' di follia, soprattutto nel momento in cui ci arrabbiamo e tendiamo forse a desiderare persino di fare del male agli altri. Credo però che, nonostante ciò, un briciolo di follia sia necessario per tutti perché è uno dei motori che ci spingono a fare, a creare. Se non ci fosse un po' di follia in noi probabilmente moriremmo.

Inevitabile, infine, cercare di saperne di più anche sul futuro del lavoro dell'autore, dal momento che aveva recentemente dichiarato che Fire Force sarebbe stata la sua ultima opera come mangaka. A questo proposito Atsushi Ohkubo ha dichiarato:

Attualmente sono indeciso. Anche durante la realizzazione di Soul Eater c'era stato un momento in cui sentivo di essere arrivato al massimo delle mie capacità e di voler smettere, tuttavia sono piuttosto indeciso sul da farsi. Penso che vorrei dedicarmi anche ad altri progetti, però potrei anche utilizzare dei bot per disegnare.