Just Beyond: intervista con attori, sceneggiatore e R. L. Stine

Dal 13 ottobre su Disney Plus arriva Just Beyond, la nuova serie ispirata ai racconti di R. L. Stine, celebre autore della collana Piccoli Brividi.

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a cura di Francesca Borrello

Just Beyond è una delle nuove serie di Disney Plus che va ad arricchire il catalogo di Hallowstream, la programmazione speciale per il mese di ottobre per festeggiare Halloween.

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Tutti e otto gli episodi saranno disponibili dal 13 ottobre e ad ogni puntata potremo seguire diversi personaggi in differenti avventure. Oltre ad aver avuto il piacere di vedere in anteprima tutta la prima stagione di Just Beyond (qui trovate la nostra recensione), siamo stati anche invitati ad una roundtable per intervistare alcuni attori del cast, lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith e R. L Stine in persona!

L’autore americano è conosciuto ai più per aver scritto la raccolta di libri che ha spaventato bambini e adolescenti negli anni novanta: Piccoli Brividi. Se però la fama di quella collana precede Just Beyond, non si può di certo fare un paragone tra le due, pur avendo alcune somiglianze.

 Ci sono sicuramente delle somiglianze in tutti i suoi lavori, ma penso che quello in cui sono diversi è che non credo che Just Beyond sia così spaventoso come il resto. Quando ero bambino leggevo un sacco di libri di R. L. Stine e di solito mi spaventavano davvero un sacco! Però Just Beyond è più un divertimento per tutta la famiglia, queste storie ti insegnano qualcosa, ma in un modo diverso. Il fatto che facciano un po’ paura rende solo la storia più viva.
 Credo che la cosa più bella di ciò che scrive R. L. Stine è che quando vedi un suo show o leggi un libro, vedi subito che c’è lui dietro. Hanno tutti lo stesso feeling, ma i registi di Just Beyond hanno cercato di portare qualcosa di unico alle storie, incorporando delle lezioni di vita che i bambini e i ragazzini possono imparare. Che sia il perdono o la guarigione… credo che aggiungendo queste piccole cose lo faccia diventare ancora più divertente, in un certo senso, da vedere. Possono imparare come essere la versione migliore di sé stessi.

Se quindi possa essere naturale finire per fare un paragone tra la serie degli anni novanta e Just Beyond, essendo stati creati dallo stesso autore, si commette in realtà uno sbaglio, considerando che il modo in cui vengono raccontate le storie è diverso. Probabilmente anche l’essere l’uno a trent’anni di distanza dall’altro aiuta ad aumentare le differenze, e chiediamo dunque se magari non sia cambiato il modo in cui i bambini e i ragazzi percepiscono la paura e abbiano timore di cose diverse.

 Sai, credo sia una domanda fantastica! Penso che ciò che la gente non riesce a capire è che i bambini amano essere spaventati! E la nostra serie ha tutti questi spaventosi elementi fantastici che fanno un po’ impazzire la gente, ma incorpora anche delle paure della vita reale, come essere uno straniero in una scuola nuova o avere uno straniero nella propria comunità, come nel mio episodio Wich Witch. Credo che includere tutti questi elementi reali che la gente vive davvero, ma guardandoli sotto una lente supernaturale, aiuti davvero ad accentuare e a portare in risalto la spaventosità della vita vera.

 Io credo che ci sia una grande differenza in come i ragazzini al giorno d’oggi si possano spaventare ed è attraverso la tecnologia. È uno dei concetti più spaventosi, che può essere utilizzato nei modi più disparati, soprattutto creativi. Credo che avere a che fare con la tecnologia sia una delle cose che più li spaventi ora, anche se ovviamente ci sono delle cose che rimangono attraverso le generazioni e spaventeranno comunque, come per esempio i clown, i fantasmi o gli zombie.

Dunque il tempo passa, ma alcuni elementi cardine del genere horror rimangono, nonostante sembri che ci si basi più sull’effetto gore e splatter, cioè con una grande quantità di sangue. E come ammesso dallo stesso sceneggiatore Seth Grahame-Smith, riuscire a fare qualcosa che spaventi ma che sia allo stesso tempo per tutta la famiglia, è stata una grande sfida per lui. Però, nonostante scriva racconti di paura, sembra che la cosa che lo spaventi di più al momento siano i suoi figli: niente lo terrorizza di più che essere genitore di un teenager e un bambino prossimo all’adolescenza.

Autore del famoso romanzo horror Orgoglio e Pregiudizio e Zombie, ci siamo incuriositi ancora di più dopo questa risposta e abbiamo chiesto a Grahame-Smith e a R. L. Stine cosa li abbia spinti a creare Just Beyond e come hanno lavorato assieme nella stesura delle sceneggiature dei vari episodi della serie.

 Ciò che mi ha fatto decidere di fare Just Beyond è stato… beh qualcuno mi ha portato le sue graphic novel e mi hanno detto “Che ne dici se ne facciamo una serie televisiva?”. Semplicemente questo. E io ero così felice perchè mi avrebbe dato l’opportunità di raccontare così tante storie diverse! Sai sono cresciuto con I film horror, ma ciò che abbiamo cercato di fare con ogni episodio è stato di raccontare un genere diverso, universi paralleli, fantasmi, streghe, tutto quel genere di cose insomma.

E dato che era per Disney Plus, era importante che i protagonisti delle storie fossero tutti giovani. Quindi abbiamo cercato gli argomenti che erano importanti per loro, come social media, bullismo, amicizia, ansie… Inoltre avevamo decadi piene di opere di Stine da cui trarre ispirazione. Per noi ciò che contava era tirare fuori delle storie che sentivamo fossero nuove e che potessero essere parte di Just Beyond. Quindi insomma lui ci faceva scrivere i nostri script e poi molto nervosamente speravamo che gli piacessero!

 Io invece ero solo eccitato all’idea di avere di nuovo l’opportunità di spaventare la gente! Voglio dire, di solito spavento i bambini, ma stavolta posso spaventare l’intera famiglia! Non male no? E poi la mia giornata lavorativa per la serie televisiva di Just Beyond è stata alquanto semplice! Mi sedevo, leggevo gli script e gli dicevo quanto mi piacessero!

E a proposito di paure, giovani e ciò che può spaventarli di più, ci è sembrato giusto chiedere ad alcuni degli attori di dirci cosa effettivamente li terrorizzasse di più al mondo. Se per Gabriel Bateman le interviste sono il suo tallone d’Achille, dato che lo rendono molto nervoso, per Megan Stott e Jy Prishkulnik l’essere sul set, il voler fare un buon lavoro, ma diventare estremamente nervosi e bloccarsi, rimane una delle loro più grandi paure.

 Credo che un'altra delle parti più spaventose dell’essere un’attrice, sia una delle parti più spaventose anche della vita in generale, cioè prendersi dei rischi. Vivere il momento, reagire, le relazioni con le altre persone… però credo che il rischio più grande sia non voler correre alcun rischio.

Essere così giovani è qualcosa che probabilmente ha aiutato gli attori a mettersi nei panni dei protagonisti. Tuttavia, ci confidano che alcune cose sono state un po’ delle sfide per loro. Per Lexi Underwood, protagonista dell’episodio We've Got Spirits, Yes We Do, è stata la prima volta nella sua carriera che lavorava con gli effetti speciali realizzati in post produzione. Megan Stott invece non avendo mai recitato in serie e film del genere horror, ha trovato un po’ più difficile accertarsi che le emozioni fossero reali e che corrispondessero effettivamente alle reazioni che avrebbe lei stessa se si trovasse in quelle situazioni.

Al contrario, Gabriel Bateman ha recitato principalmente in film horror e non avendo mai fatto un genere realmente adatto a tutta la famiglia, la parte più difficile per lui è stata mantenere una mentalità che fosse si spaventosa, ma allo stesso tempo divertente. Invece, per Cedric Joe dell'episodio The Threehouse, tutta l’esperienza è stata senza precedenti: nonostante ami filmare in qualsiasi contesto, che si tratti dello studio o del green screen, questa in Just Beyond è stata la prima volta in cui ha potuto recitare al di fuori dell’area in cui vive.

Se c’è una cosa su cui però tutti gli attori sono d’accordo è che l’essere parte di uno degli show di R. L. Stine, sia una delle cose più belle che gli siano capitate. L’unico però ad avere una risposta leggermente diversa è Gabriel Bateman, che ammette con un po’ di tristezza di non essere cresciuto con i suoi libri e di essere addirittura un po’ geloso di chi lo ha fatto. E mentre Bateman e Stott vorrebbero essere parte di una futura serie di Piccoli Brividi, qualcun altro lancia l’amo per restare nello spaventoso universo scritto da Stine.

 Sono cresciuta leggendo i suoi libri, li leggevo ovunque, davvero! Sarei felicissima di far parte della serie delle Babysitter! So che stanno parlando per realizzarla quindi se i produttori sono all’ascolto (si indica) Jenny Jeffers, sono io!

Senza però entrare nel merito di future serie televisive e tornando a Just Beyond e alle sue storie, non possiamo far altro che notare l’esiguo numero di episodi a confronto con tutti i racconti scritti da R. L. Stine. Chiediamo quindi allo scrittore e a Seth Grahame-Smith quante storie sono state lasciate da parte per arrivare a quelle otto finali della prima stagione.

 Devi sapere che noi scrittori ci sediamo e per settimane scriviamo qualsiasi tipo di storia. Però a volte non sappiamo perchè alcune vengono scelte e altre no. Quello che posso dirti è che ci sono così tante storie che sono arrivate all’ultima fase di scelta, che spero davvero che tutti vedano questa stagione, così avremo modo di farne altre! Direi che forse ce ne sono almeno sedici che vorrei fare!

Se però Smith si fa scappare un numero ben preciso di episodi che spera di farci vedere in un futuro, Stine lo avvisa che non dovrebbe mai dire un numero esatto. Infatti, quando ha iniziato con Piccoli Brividi negli anni novanta, l’autore aveva inizialmente pensato di scriverne solo due o tre, ma ora, trent’anni dopo se ne possono leggere circa 150 di quelle storie! E agganciandoci proprio alla sua prima serie di successo, chiediamo a R. L. Stine se senta una qualche pressione per l'uscita di Just Beyond.

 No, voglio dire. Ogni progetto sta a se stesso. Sono sempre felice quando qualcosa si rivela un buon prodotto, non sai mai cosa succederà quando fai un film o una serie tv. Io sono stato davvero fortunato con tutti gli show che ho fatto! E poi no, non sento assolutamente pressione, sono fuori da ogni cosa! Sono solamente uno scrittore e per me scrivere è rilassante.

Ormai il tempo della nostra roundtable è quasi giunto al termine, ma R. L. Stine ci tiene ad aggiungere che il suo scopo non è quello di insegnare qualcosa con le sue storie. Spera solo che questa serie faccia divertire gli spettatori, magari facendogli venire anche qualche piccolo brivido!

Se siete quindi curiosi di vedere la nuova serie Just Beyond, accedete a Disney Plus dal 13 ottobre per entrare nel nuovo universo di R. L. Stine!