La grazia dei re: recensione del nuovo Fantasy cinese

La grazia dei re è un romanzo Fantasy di Ken Liu pubblicato per la collana Oscar Fantastica della Mondadori il 19 Maggio 2020.

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a cura di Stefania Ricco

La grazia dei re è un romanzo Fantasy di Ken Liu pubblicato per la collana Oscar Fantastica della Mondadori il 19 Maggio 2020. Si tratta del primo volume della trilogia dedicata alla Dinastia del Dente di Leone, e nello specifico possiamo descriverlo come un volume di epica cinese in un'ambientazione silkpunk realistica e poco magica, ricca della poesia e del fascino, della filosofia e della crudeltà che solo l'Oriente sa mescolare.

La trama

Nell'arcipelago di Dara, un tempo governato dagli stati Tiro, uguali tra loro per importanza, l'imperatore Mapidéré di Xana ha da tempo unificato i popoli riluttanti. L'Impero, tuttavia, impone un giogo pesante sulle spalle dei cittadini, che sono costretti a spezzarsi la schiena per costruire opere monumentali che di certo non miglioreranno le loro vite. Ogni resistenza è stata soppressa con la forza, ogni pensiero o ideale diversi da quelli dell'Imperatore sono stati uccisi insieme a coloro che li brandivano, mettendo in pericolo il dominio di Xana.

Ma il vento della ribellione soffia portando con sé semi di dente di leone e petali di crisantemo, e due giovani eroi conquistano in modi diversi i cuori della popolazione afflitta dalla crudeltà delle tasse. Alla morte di Mapidéré, il furbo Kuni Garu e il temibile Mata Zyndu, favoriti dagli Dei di Dara, prendono in mano il destino delle Isole e cominciano a farsi strada nel vasto mondo: i loro nomi saranno leggenda.

Il Crisantemo e il Dente di Leone

Il Crisantemo è lo stemma de clan Zyndu, il fiore che sboccia quando tutti gli altri sfioriscono. Mata Zyndu è l'erede del Clan Zyndu, figlio del Generale che per ultimo si oppose all'Impero. Cresciuto con l'odio per l'Impero nel cuore, il ragazzo vive con l'obiettivo di deporre l'Imperatore, e di restaurare il potere degli Stati Tiro. Mata è un guerriero imponente, e le sue quattro pupille vedono un disegno preciso nel mondo: c'è chi nasce per comandare e chi per servire, c'è chi ha onore e chi non lo ha, e secondo questo principio il mondo dovrebbe essere ordinato. Ma l'Imperatore ha deposto i nobili e unificato le lingue, e nessuno è più capace di vedere l'ordine del mondo, tranne pochi.

Kuni Garu non fa di certo parte dell'ordine del mondo. Cresciuto in una scuola di filosofia, ha capito immediatamente che la sua lingua argentina gli avrebbe fatto vivere una vita assai più divertente che quella di duro lavoro prospettata dai suoi genitori. Così si dedica a contrarre debiti nelle più infime locande di Zudi, bevendo con gli amici ogni sera e declinando ogni tentativo di abbordaggio da parte della vita civile. Almeno prima di incontrare Jia Matiza, una ragazza nobile che decide di rimanere al suo fianco. Insieme sfideranno i costumi del mondo, e porteranno avanti un ideale fatto di domande insolite e risposte sorprendenti. Dal basso, nella terra, come il semplice Dente di Leone.

Il tema

La grazia dei re parla di potere e di onore, di filosofia e di benessere comunitario. Ma parla anche delle maschere della politica, e dei limiti che ogni uomo, anche il più piccolo, è disposto a superare in nome di un ideale e di una vita migliore. Nel loro piccolo, tutti i personaggi sono mossi da una visione o da un desiderio, e grazie a questi piccoli ingranaggi la storia parte nel piccolo per crescere come un'onda di marea e arrivare a conquistare intere città.

Cosa è giusto è una domanda nella mente dei potenti ma si riversa come una valanga distruttiva sulle persone comuni. Il mondo è chiaramente diviso in persone comuni e uomini straordinari, scelti dagli Dei e destinati a guidare le genti. Ma gli Dei di Dara non hanno il controllo diretto sui loro protetti, e possono guidarli solo attraverso segni e suggerimenti. Questo è il destino degli uomini: essere trascinati dalle correnti del potere, mentre i più grandi tra di loro possiedono quella che viene definita la grazia dei re, quella capacità innata di danzare tra le pagine della storia del mondo, di guidare e di ispirare sentimenti non comuni e di compiere azioni grandiose.

Epica e silkpunk

L'ambientazione e il genere de La grazia dei re sono una ventata di freschezza nel genere Fantasy. Gli Dei toccano il mondo in modo lieve, e vi è poca magia nel mondo. La novità sono le invenzioni ingegnose ispirate al genere Steampunk, e data la peculiarità orientale il termine esatto è diventato 'Silkpunk', dalla 'Seta' si cui sono fatte le ali degli aquiloni su cui gli uomini si librano in cielo e che ricopre le immense aeronavi che solcano i cieli sospinte da remi fatti delle piume dei sacri falchi Mingén.

La narrazione ricorda più l'Iliade che Il Signore degli Anelli: il racconto si srotola dalla gioventù degli eroi alla nascita dei loro figli, nell'arco di circa quindici anni, in cui battaglie e intrighi di corte si rincorrono una dopo l'altra, mutevoli come le scommesse degli Dei stessi. L'autore è il narratore di un'antica leggenda più che l'arguto compagno a cui il Fantasy ci ha abituati negli ultimi due decenni, osservando dall'alto e spiegando con calma e dovizia di particolari il quadro generale, in modo che nemmeno al lettore più disattento possano sfuggire le arguzie dei protagonisti e le ingiustizie del fato.

Filosofia e Poesia

La grazia dei re è intriso di filosofia tanto quanto di poesia. Dal paragone dei protagonisti a dei fiori alle più alte vette di filosofia politica ed etica, nelle seicento pagine di questo primo volume abbiamo una profusione di citazioni e di pensiero che sono rare nel buon Fantasy. Pagine e pagine di disquisizioni sul ruolo dell'uomo nel mondo, sui doveri di un bravo governante e sulla giustezza dei sistemi di governo. Le muse sembrano aver ispirato Ken Liu tutte insieme.

La grazia della poesia che attraversa il volume è accompagnata dal peso delle parole, dei pensieri e delle azioni, e tutto viene legato dai sottili e resistenti fili di seta che collegano il comune cittadino all'Imperatore. Tutto è manovrato in modo ingegnoso, proprio come i leggendari Cruben meccanici che si muovono leggeri sotto le onde del mare. Una macchina che funziona bene e che esegue una raffinata danza per gli occhi di chi legge.

Una bellezza per gli occhi, proprio come le figure femminili del libro: dalla bella Jia Matiza, saggia e conoscitrice delle erbe alla testarda Gin Mazoti, che da orfana e ladra diventa Generale. Dall'illusionista Risana alla saggia Soto, le donne sono la guida e il sostegno degli uomini, in un messaggio di uguaglianza e di sfida che si addice ai tempi moderni senza scadere nel patetico.

Ken Liu

Pseudonimo di Liu Yukun, Ken Liu è uno scrittore e traduttore cinese (nato a Lanzhou nel 1976) naturalizzato statunitense. A lui dobbiamo le traduzioni di Liu Cixin e altri importanti autori cinesi. È stato il primo autore a vincere con un solo racconto (The paper menagerie) i premi Nebula, Hugo e World Fantasy Awards. La sua traduzione de Il problema dei tre corpi lo ha reso famoso come traduttore e gli ha valso numerosi premi.

Conclusioni

La grazia dei re è un romanzo che appassionerà chi ama l'epica cinese. Chi ha amato Hero, Red Cliff (La battaglia dei tre regni, tratto dal Romanzo dei Tre Regni di Luo Guanzhong) e Il Viaggio in Occidente, rimarrà estasiato dai personaggi vividi di Ken Liu e dai suoi stratagemmi. Di contro, è un romanzo davvero impegnativo per essere un Fantasy, che spesso rimane distaccato dagli eventi raccontando episodi importanti e lasciando indietro lo scorrere del tempo. Piacerà a chi ama la parte politica di questo genere così vasto.