Il giornalismo a fumetti arriva in Italia con La Revue Dessinée, recensione

Da qualche settimana ha fatto il suo debutto in Italia La Revue Dessinée Italia, la prima rivista di giornalismo a fumetti. Ecco la recensione

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a cura di Giovanni Arestia

Da qualche settimana ha fatto il suo debutto in Italia La Revue Dessinée Italia, una nuova (almeno per il nostro Paese) rivista trimestrale di giornalismo a fumetti che nasce con l'audace obiettivo di raccontare, spiegare, mostrare e indagare temi di interesse generale attraverso l'uso del fumetto. Il primo numero conta più di 200 pagine senza nessuna pubblicità e racchiude al suo interno inchieste giornalistiche e rubriche di alto livello firmate da giornalisti e fumettisti. Il progetto italiano si ispira a un altro progetto editoriale francese denominato sempre La Revue Dessinée ed è stato fondato da Massimo Colella in veste di art director, Andrea Coccia come giornalista, Lorenzo Palloni e Alessio Ravazzani che sono invece i fumettisti. Scopriamo insieme, con questa recensione, come si presenta il primo numero de La Revue Dessinée Italia.

La Revue Dessinée Italia: dalla Francia all'Italia con un progetto audace

Prima di addentrarci nel volume vero e proprio, crediamo sia fondamentale spiegare in linea generale la storia de La Revue DessinéeQuesta nasce in Francia nel 2013 grazie ai fondatori Franck Bourgeron, Olivier Jouvray, Kris, Sylvain Ricard, Virginie Ollagnier e David Servenay e a un finanziamento partecipativo da parte di vari utenti. Lo scopo era quello di creare un progetto assolutamente indipendente in grado di raccontare la complessità della realtà in cui viviamo. Il medium per eccellenza per tale obiettivo era proprio quello del fumetto e la direzione artistica venne affidata a Elhadi Yazi, noto disegnatore e artista moderno francese. In meno di dieci anni la rivista ha raggiunto la ragguardevole cifra di diecimila abbonati e dodicimila vendite in libreria, dando avvio anche a una serie di progetti collaterali.

Tra quei progetti spicca, appunto, La Revue Dessinée Italia nata dall'iniziativa proprio di Colella, nonché responsabile dell’agenzia Francese La Bande Destinée, specializzata nella comunicazione tramite i fumetti e le animazioni. Per poter avere i fondi necessari per finanziare il progetto, nel 2021 La Bande Destinée ha realizzato un crowdfunding che ha raccolto ben 500 contributori e ha creato una filiale in Italia, ovvero la società denominata LRDI S.r.l. insieme a tre soci: i sopracitati Andrea Coccia, Lorenzo Palloni e Alessio Ravazzani. Il primo è un giornalista indipendente e co-fondatore del media indipendente Slow News, gli altri due sono fumettisti ed entrambi facenti parte del collettivo Mammaiuto.

Tra TAV, narcotraffico, ambiente ed Ennio Morricone

Nel primo numero, presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino a maggio e da giugno in libreria, si parla di temi tra i più disparati come avviene in qualsiasi giornale. Si va da argomenti complessi e delicati come la TAV Torino - Lione, l'emergenza climatica, il narcoterrorismo, la rinascita del territorio, la nuova pornografia e il calcio sociale, a temi più leggeri come la cucina, il cinema, i viaggi nel tempo e la musica con una delicata dedicata al compianto compositore italiano Ennio Morricone. Le storie sono state realizzate da numerosi artisti italiani e internazionali come Lorena Canottiere, Grégory Mardon, Alberto Puliafito, Éliane Patriarca, Sergio Rossi, Giorgio Pandiani, Francesca Mannocchi, Paolo Castaldi, Emanuele Racca, Ferdinando Cotugno, Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi e Paolo Valsecchi, Lorenza Natarella e in ogni numero è presente anche una storia realizzata da artisti francesi e pubblicata anche nella versione francese de La Revue Dessinée.

Nel primo volume oggetto di questa recensione, la storia realizzata in coproduzione con i colleghi d'oltralpe è proprio quella incentrata sull'alta velocità Torino - Lione (conosciuta anche come TAV) e dal titolo Tra treni e monti. Il fumetto realizzato dai sopracitati Lorena Canottiere, Grégory Mardon, Alberto Puliafito ed Éliane Patriarca nasce con l'obiettivo di mostrare una doppia inchiesta con la quale viene raccontata l'evoluzione di un progetto costosissimo e problematico che dura da più di 25 anni. Ne vengono mostrati i due lati della medaglia da entrambi i versanti delle Alpi e, attraverso una sorta di cronistoria, vengono raccontati i drammi e i desideri di attivisti, progettisti, sindaci e cittadini. È il fumetto più lungo e ambizioso dell'intero volume e ha richiesto un lavoro a otto mani di oltre sei mesi che, una volta letto, riteniamo siano stati anche pochi.

È un lavoro di ricerca enorme, minuzioso e audace che mostra le ambizioni spesso esagerate di governi e progettisti che non riescono a guardare oltre i loro guadagni e di giornalisti del calibro di Erri De Luca e attivisti che da anni rischiano la loro vita per difendere la propria terra. La complessità maggiore, tuttavia, è il riuscire a essere neutrali anche quando, dinnanzi a sprechi economici e prepotenze, è impossibile esserlo, ma loro ci sono riusciti descrivendo perfettamente i pro di tale progetto, come per esempio nuovi posti di lavoro e la riduzione dell'inquinamento dovuto ai numerosi veicoli che passano giornalmente tra le Alpi.

Tra un argomento complesso e l'altro, sono state inserite delle ministorie più leggere, ma ugualmente intriganti. Si parla di musica con un omaggio molto particolare a Ennio Morricone e alle sue composizioni meno conosciute, ma anche di cinema con Daunbailò per parlare dell'omonimo film di Jim Jarmusch, del talento del regista e musicista e delle tematiche avanguardistiche della pellicola. C'è spazio anche per la cucina con la storia della patata che potrebbe anche finire su Marte, per viaggiare un po' con la mente tra viaggi nel tempo e uno sguardo verso un ipotetico 2030 e per raccontare l'effetto domino attraverso il mito del chicco di caffè. Non sono altro che brevi momenti di svago che rendono ancora più piacevole la lettura di questo giornale poiché, sebbene ogni argomento sia appunto trattato attraverso i fumetti, molti sono crudi e pesanti come avviene con qualsiasi rivista di cronaca, inchieste e attualità.

Tra le altre inchieste, senza spoilerare troppo il contenuto del volume, spiccano in particolare altre due: una si intitola Quindi lo sapevano e l'altra Era solo un gioco. La prima tratta dell'emergenza climatica ormai sempre più evidente e più grave. Sergio Rossi e Giorgio Pandiani partono dal 20 agosto 2018, ovvero quando per la prima volta il mondo conobbe il nome di Greta Thunberg e quando iniziarono a divenire quotidiani termini come ppm e transizioni ecologica. Attraverso questa storia, giornalista e disegnatore hanno ripercorso la storia del riscaldamento globale e delle sue possibili soluzioni per cercare di comprenderne la complessità evitando di ripetere gli errori del passato. La seconda storia invece parla di OnlyFans, da molti definito il sito che ha rivoluzionato il mondo del porno.

È un argomento spesso considerato un tabù, ma onnipresente nella vita di sempre più persone di età molto varie. Il sito ha avuto un'esplosione di popolarità durante la pandemia facendo nascere la figura degli influencer del porno e rompendo definitivamente il concetto di porno gratuito su Internet. Ma è tutto oro quel che luccica? Ne parlano Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi e Paolo Valsecchi, Lorenza Natarella ponendo al centro della storia il motto "il corpo è mio e lo gestisco io". Entrambe le inchieste, così come tutte le altre presenti nel primo volume, sono trattate con grande professionalità e neutralità, con ottime argomentazioni frutto anche di fonti autorevoli e ricerche minuziose alcune delle quali vengono inserite nei fumetti seguendo lo stile artistico dell'autore.

Stile artistico e linea editoriale di alta qualità

La Revue Dessinée Italia centra perfettamente l'obiettivo anche con gli stili artistici delle varie storie e inchieste presenti nel volume. Ognuna di esse presenta delle tavole perfettamente consone all'argomento trattato sia per disegni che per colorazione e nessuna è uguale alle altre anche perché realizzate da disegnatori differenti. Inutile dire che la vera forza del giornalismo a fumetti sta proprio in questo aspetto: il lettore rimane estasiato dalle bellissime tavole cercando ogni volta di apprezzarne i vari dettagli e, in questo modo, l'argomento trattato o il messaggio che vuole dare il giornalista viene compreso più rapidamente e più facilmente da chiunque.

L'inchiesta su OnlyFans, ad esempio, presenta delle tavole colorate unicamente di blu, bianco e nero come i colori del logo del sito, le dediche a Morricone e Daunbailò, invece, sono in bianco e nero con un forte accento verso il realismo, l'inchiesta sul narcotraffico, al contrario, ha tavole a colori ma più stilizzate e schematiche, mentre quella sull'emergenza climatica è più colorata e cartoonesca e così arrivando fino al grottesco e all'onirico rispettivamente delle storie sui viaggi nel tempo e dell'effetto domino. Insomma è un connubio incredibile di stili e pura arte visiva che viene spezzato intelligentemente da brevi parti in prosa dal titolo Per saperne di + in cui gli autori delle storie raccontano alcuni aneddoti, il modo in cui hanno realizzato l'inchiesta e danno dei consigli su cosa leggere o vedere per conoscerne ancora di più sui vari argomenti trattati.

Dal punto di vista editoriale non si può che elogiare la scelta dei materiali e la loro qualità. La copertina brossurata è realizzata dal fumettista, illustratore e maestro della tecnica del pastello e della matita colorata Andrea Serio e presenta un'aletta delle stesse dimensioni della copertina che, una volta aperta, regala due bellissime ampie tavole che mostrano l'armonia e la distruzione della natura acquatica sottomarina. La carta, di ottima grammatura e ruvidezza, non solo garantisce un'ottima lucentezza ai vari disegni e ai colori usati, ma presenta la certificazione PEFC (foreste gestite in maniera sostenibile) in linea con gli impliciti obiettivi di sostenibilità prefissati dagli editori.

Conclusioni

In conclusione il primo volume de La Revue Dessinée Italia dimostra tutto il potenziale di questo progetto tanto audace quanto concreto e funzionale. È la dimostrazione perfetta della poliedricità e libertà del fumetto, una forma d'arte che abbraccia vari utilizzi e che in questo caso consente ai lettori di comprendere meglio anche argomenti di una complessità non indifferente. Le storie e le inchieste inserite nel primo volume sono state scelte con grande cura e oculatezza, anche perché con un'uscita trimestrale è fondamentale che non siano troppo fresche o troppo datate. Già nel secondo volume, ad esempio, sappiamo che si parlerà di mafia, fake news, internet, caporalato e donne. Non vediamo l'ora di poter continuare la lettura considerando anche che è possibile abbonarsi per ricevere una copia comodamente a casa. Se il buongiorno si vede dal mattino, ci sono tutte le carte in regola per fare bel tempo.