L'infermiere Killer, recensione: una verità agghiacciante

L'infermiere killer è il nuovo documentario Netflix che racconta la storia dell'assassino Charles Cullen dal punto di vista dei protagonisti.

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a cura di Giulia Serena

Editor

L'ospedale è un posto in cui, in teoria, ci dovremmo sentire al sicuro, protetti da quelli che dovrebbero essere esperti il cui obiettivo primario è farci stare bene. Tuttavia dopo aver visto L'infermiere Killer, il nuovo documentario Netflix che segue le vicende reali avvenute al Somerset Medical Center, probabilmente non avrete più la stessa fiducia nella sanità. Si tratta di un documentario crudo, che non punta a romanzare la storia bensì a mostrare gli avvenimenti per quelli che sono stati, senza aggiungere altro. E infatti ad accompagnarci nella narrazione sono proprio i protagonisti di questo incubo: colleghi, investigatori, parenti delle vittime e... il killer in persona.

La prima voce che sentiamo è proprio quella di Charles Cullen, un ex infermiere che ha ammesso di aver ucciso decine di pazienti attraverso dei farmaci, ma che potrebbe essere responsabile di più di cento morti. Ed è veramente la sua voce quella che sentiamo, ripescata dagli archivi audio della polizia; egli sostiene di aver commesso quegli omicidi come un atto di pietà: "A volte, l'unica cosa che potevo fare era provare a terminare la loro sofferenza". Non credetegli.

Non vi fiderete mai più degli infermieri

La prima domanda che ci poniamo guardando L'infermiere killer è: come è riuscito Charles Cullen a passarla liscia per così tanto tempo? Semplice, non c'era interesse nello scoprirlo. Il Somerset Medical Center rientrava, nei primi anni 2000 quando sono avvenuti gli omicidi, tra i primi dieci ospedali degli Stati Uniti; con progetti e finanziamenti in ballo, i piani alti della struttura non potevano permettersi che uscissero degli scandali che li riguardavano. Era quindi meglio occultare tutto, far finta che nulla stesse accadendo e ignorare le denunce che arrivavano da parte dei parenti delle vittime.

D'altronde non c'erano testimoni, telecamere di sicurezza o scene del crimine da investigare. L'unica persona all'interno dell'ospedale ad aver capito la vera natura di Charles Cullen era Amy Loughren, la quale non solo lavorava a stretto contatto con l'infermiere killer, ma aveva un bellissimo rapporto d'amicizia con lui. Quando i due poliziotti incaricati di indagare sul caso le hanno mostrato le prove però, la donna non ha potuto far altro che giungere alla terribile realizzazione dei fatti, decidendo di aiutarli in ogni modo possibile pur di catturare l'assassino.

Nel corso della narrazione la testimonianza di Amy Loughren è quella che sentiamo più spesso, ed è quella che ci fa davvero raggelare il sangue, facendoci capire la frustrazione provata dalla donna nel non essere ascoltata dai suoi superiori, e il dolore provato nel capire che una persona a lei cara potesse essere un mostro di tale calibro.

Possiamo solo immaginare ciò che la donna ha provato quando ha trovato il coraggio di confrontare il collega riguardo i suoi delitti: "Non era buio, non era mostruoso, era solo vuoto". Fin troppo spesso coloro che sono a conoscenza della verità non vengono ascoltati (soprattutto se si tratta di donne); sentendo la storia di Amy è infatti impossibile a non pensare a Glenda Cleveland, vicina di casa di Jeffrey Dahmer che ha provato a chiamare la polizia infinite volte, tutte invano.

Documentario vs film

L'infermiere killer, nonostante sia un documentario, si basa sul besteller di Charles Graeber "The Good Nurse", il quale è stato a sua volta adattato in un film omonimo uscito sempre su Netflix l'11 settembre di quest'anno. Ovviamente la storia è la stessa, ma nella pellicola diretta da Tobias Lindholm vediamo Jessica Chastain interpretare Amy Loughren.

Nella piattaforma streaming avete quindi due versioni della stessa agghiacciante storia, ma dobbiamo ammettere che The Good Nurse vale più la pena di essere visto. L'infermiere killer sembra infatti esistere solo per essere una visione complementare alla pellicola di Lindholm, fatta per colmare la curiosità di conoscere i veri volti dei protagonsiti delle vicende.

Tim Travers Hawkins, nonostante abbia raggruppato dei testimoni vitali all'interno delle vicende, non ha colto l'opportunità di espandere la storia, esaminando in profondità come il sistema sanitario statunitense abbia potuto lasciar passare così facilmente uno dei serial killer più prolifici della storia. L'opera rappresenta infatti la mera ricostruzione di una timeline di eventi che è possibile leggere comodamente su Wikipedia, senza andare a scavare più affondo nelle varie complicazioni delle vicende.

Per quanto sia raccapricciante sentire la vera voce di Charles Cullen — e la sensazione di sconforto aumenta per merito della musica sinistra che sentiamo nel corso della narrazione —, la riproduzione degli eventi silenziosa non riesce a convincere totalmente, non coinvolgendoci abbastanza nelle vicende (cosa che invece accade con documentari Netflix come Il Truffatore di Tinder).

In conclusione

L'infermiere killer ricostruisce passo passo la terrificante storia di Charles Cullen, uno degli assassini più prolifici di sempre che, nel corso della sua carriera, è riuscito a uccidere centinaia di pazienti senza destare sospetti. È una visione che ci instilla tante domande sul sistema sanitario e che riesce a generarci un forte senso di ansia e frustrazione nei confronti di tutte le vittime che hanno perso la vita senza motivo e senza avere modo di difendersi dalle mani di un mostro spietato.

Per quanto sia interessante vedere quelli che sono stati i veri protagonisti delle vicende e sentire la voce dell'assassino, non possiamo che non reputare il "fratello maggiore" di questo documentario, The Good Nurse, come una scelta di visione migliore. La pellicola con Jessica Chastain riesce infatti a raccontare la storia in modo molto più avvincente, mantenendo dei toni true crime pur essendo romanzata. Insomma, se avete già visto il film di Lindholm e siete curiosi di vedere i testimoni reali, allora vi consigliamo L'infermiere killer, ma se non siete familiari con i fatti accaduti, allora l'altro titolo, disponibile sempre su Netflix, potrebbe fare di più al caso vostro.