Meadow - la recensione: le meraviglie della natura

Un viaggio immersi nella natura è il mezzo per riscoprire la bellezza del nostro mondo, fra piante, animali e gli ecosistemi che lo caratterizzano.

Avatar di Roberto Richero

a cura di Roberto Richero

In Meadow i giocatori si immergeranno in un virtuale viaggio nella natura: lungo il loro cammino osserveranno piante e animali e potranno ammirare meravigliosi paesaggi. Vincerà la partita il miglior osservatore, colui il quale avrà annotato le forme di vita più interessanti, avrà individuato i migliori scenari e raccolto i souvenir più originali.

Il viaggio

La meccanica di base del gioco si basa sul viaggio nella natura: i giocatori, attraverso la scelta dei segnalini sentiero, potranno immergersi nell’area naturale a loro disposizione, rappresentata dal tabellone principale, per raccogliere informazioni, osservare animali, piante, terreni e panorami. Tutti questi elementi sono rappresentati da carte che, raccolti dalla plancia principale per arricchire la propria mano, potranno poi essere giocate per comporre la propria Area Prato e l’Area Circostante. Ogni volta che si sceglie un sentiero, questo non sarà più disponibile agli altri giocatori per il resto del round, anche se, come avviene nella realtà, alle volte percorsi diversi possono portare nello stesso luogo.

Le aree personali di ogni giocatore sono quelle dove verranno giocate le carte: l’Area Prato è quella dove si costruisce un vero e proprio piccolo ecosistema. Si parte giocando carte di tipo terreno, sulle quali possono poi essere posizionate altri elementi, quali animali e piante. Ogni carta ha una serie di necessità, legate alle caratteristiche della pianta o dell’animale stesso: non è possibile inserire un elemento senza che l’ecosistema lo possa supportare, e quindi non possiamo giocare ad esempio carte che rappresentano uccelli, se non ci sono insetti o alberi. Il meccanismo dei prerequisiti è molto semplice e si basa su una ventina di simboli che caratterizzano ogni carta. La seconda area personale è l’Area Circostante, dove invece saranno giocate carte che rappresentano panorami o scoperte (scorci particolari, come un pozzo o un ponte, o semplici oggetti curiosi, come un soldatino di piombo o piume colorate).

Oltre alle azioni standard di esplorazione, i giocatori possono effettuare anche azioni speciali, sedendosi intorno al falò degli esploratori: questo non solo permette di appunto di accedere a una serie di azioni alternative, ma anche di reclamare i primati di scoperta, rappresentati da specifici obiettivi.

La partita ha una durata prefissata e al termine dei round definiti viene proclamato vincitore il giocatore che, nelle sue due aree, presenta il maggior numero di punti vittoria riportati sulle carte giocate.

Divulgazione

Il gioco dimostra una grande attenzione per l’aspetto naturalistico: non solo il regolamento rappresenta una interessante simulazione dei principi di base di un ecosistema, con caratterizzazioni e dipendenze specifiche, ma troviamo nella scatola anche un manuale aggiuntivo, intitolato Indice delle Carte, che fornisce informazioni extra. Se normalmente da un indice di questo tipo ci si attende una spiegazione, carta per carta, delle specifiche regole, qui ci troviamo invece di fronte a un vero e proprio bigino di zoologia e botanica: per ogni elemento sono indicati infatti il nome comune, il nome scientifico e alcune curiosità assolutamente ininfluenti ai fine del gioco, ma interessantissime per chi avesse curiosità di imparare qualcosa di nuovo su piante e animali. Come in Wingspan, con le informazioni circa nome scientifico e zona di origine, il gioco diventa quindi un veicolo di divulgazione.

Profondità di gioco

Le meccaniche del gioco sono abbastanza semplici, anche se un po’ complesse da spiegare per iscritto: il risultato è un manuale di media lunghezza e, fortunatamente, ricco di esempi e illustrazioni che aiutano a dipanare eventuali dubbi; qualsiasi giocatore che abbia svolto anche solo una partita, è in grado di spiegare, componenti alla mano, il gioco in pochissimi minuti.

La varietà di azioni, la grande quantità di carte con i loro incroci (dettati essenzialmente dai prerequisiti) e la casualità degli obiettivi rendono Meadow un gioco estremamente longevo. L’interazione fra giocatori è molto limitata e si basa sul semplice meccanismo di contesa delle carte e delle azioni disponibili. Anche se a prima vista questo potrebbe sembrare un aspetto poco rilevante, nella realtà ha un effetto importante sulle strategie di gioco: è difficile infatti riuscire a definire strategie di lungo periodo, in quanto la dinamicità con cui carte e azioni diventano di volta in volta disponibili o indisponibili, obbliga i partecipanti a un continuo aggiustamento delle azioni previste, spostando il gioco su un livello tattico.

E non finisce qui

Meadow riserva ancora due piccole sorprese: la prima è la modalità in solitario. Come sempre più giochi ultimamente, anche Meadow supporta la possibilità di effettuare partite anche a giocatori singoli. Il meccanismo è molto semplice e si basa sulla simulazione di un secondo giocatore virtuale, denominato Pellegrino.

La seconda sono cinque buste, contenenti delle carte aggiuntive, piccole mini-espansioni: quasi tutte le carte non aggiungono meccaniche al gioco base e possono essere aperte solo quando alcuni specifici requisiti sono stati ottenuti. In quattro casi su cinque, questi requisiti però non si riferiscono al gioco, ma alle esperienze dei giocatori o a fatti esterni: c’è quindi la busta da aprire se si gioca la vigilia di Natale o dopo aver vitato un Parco Naturale. Come dice l’autore stesso nel regolamento: “… non prendeteli troppo seriamente! L’importante è divertirsi!”.

Conclusioni

Meadow è un bel gioco, tutto da scoprire, che mette d’accordo giocatori di tutte le età. Ha un’atmosfera positiva, rilassata che rende piacevole la partita. Ogni elemento denota cura, attenzione e soprattutto la volontà di creare un gioco che sia più di un semplice momento di svago. Gli stessi tempi indicati per la durata di una partita sono stimati per eccesso, un implicito invito a fare con calma, come succede quando ci si rilassa camminando nella natura, dimentichi del ritmo frenetico della vita.

Materiali

La qualità dei materiali è decisamente buono; a parte il segnalino di round, non ci sono elementi di legno e tutto si basa su carta e cartone, ma sempre di buona qualità. Grande risalto va data alle illustrazioni delle carte che sono curate e molto belle, con uno stile delicato che indica una scelta sul tono generale del gioco ben precisa. Gli interni della scatola sono sagomati e perfettamente studiati per ogni elementi, sicuramente un elemento di progettazione pienamente riuscito. Sempre in tema materiali ci sono due ulteriori elementi molto interessanti: il primo è il già citato Indice delle Carte, che anche se non aggiunge niente al gioco dal punto di vista delle regole, impreziosisce il tutto e sottolinea a grande cura e passione per il tema “natura”. Il secondo elemento sono i porta carte: sono presenti infatti quattro porta mazzi da costruire a partire da elementi sagomati di cartone. Non solo sono molto belli da vedere, ma si integrano nel gioco (e nella scatola, dove possono essere inseriti in appositi spazi) e aiutano a tenere ordine sul tavolo durante le partite.

Gioco indicato per

Meadow è un gioco perfetto per gli amanti di giochi di piazzamento a bassa interattività e basati su tattiche da rivedere costantemente durante tutta la durata della partita. Non è un gioco necessariamente per esperti, in quanto le regole, ancorché sembrino complesse al primo impatto, sono molto semplici.