I 5 migliori film da recuperare a Natale su Netflix

Siete alla ricerca del film perfetto sotto le feste? La nostra lista de i 5 migliori film da recuperare a Natale su Netflix è qui per voi.

Avatar di Nicholas Massa

a cura di Nicholas Massa

Uno dei tratti più curiosi dei film natalizi è la loro capacità, in alcuni casi particolari, di andare oltre la propria data d’uscita diventando qualcosa di più per i propri spettatori. Questo che cosa significa? Significa che la vita di un film che esce sotto Natale non è la stessa di qualsiasi altro film, con alcune storie che di anno in anno vengono tirate fuori dal cappello ogni volta, ottenendo lo status di “classico”, o “classico natalizio”. Questo perché le pellicole uscite sotto le feste giocano moltissimo con i sentimenti delle persone, imprimendosi in modo differente da qualsiasi altra pellicola. Se siete alla ricerca di qualche storia da vedere in compagnia delle persone care o da soli, qualcosa che possa restare impressa nel tempo magari, di seguito trovate la nostra lista de i 5 migliori film da recuperare a Natale su Netflix.

Diciamo che un ruolo centrale nella definizione di “classici” lo ha giocato sicuramente la televisione, riproponendo agli spettatori quasi sempre le stesse pellicole che in seguito sono diventate dei veri e propri cult. Ad oggi, però, lo spettatore medio non fruisce solamente della tv, avendo la possibilità di costruirsi per contro proprio i “suoi classici del natale” con cataloghi che vengono aggiornati continuamente in cui è facile trovare sia le vecchie glorie che tante piccole novità da non sottovalutare affatto.

I 5 migliori film da recuperare a Natale su Netflix

Love Hard

Apriamo le danze della nostra lista de i 5 migliori film da recuperare a Natale su Netflix con Love Hard, una pellicola del 2021 che sicuramente custodisce molto più di quanto non sembri. Si tratta di una commedia sentimentale per la regia di Hernán Jiménez, al cui centro troviamo una storia tutta contemporanea. Ѐ proprio questo uno dei suoi tratti più interessanti, il fatto di rivolgersi alle generazioni dei nuovi spettatori piuttosto che cadere nei classici cliché facilmente riscontrabili in tantissimi altri film dello stesso tipo. Al centro della sua trama troviamo Natalie Bauer (Nina Dobrev) una scrittrice che sembra destinata a restare per sempre single. Nel tempo però è riuscita a trasformare i suoi più strani appuntamenti in storie che scrive settimanalmente su un sito, avviando una carriera molto particolare. Siamo sotto le feste e Natalie conosce, attraverso un’app per incontri, un ragazzo che sembra perfetto in tutto e per tutto. L’unico intoppo è che vive a migliaia di chilometri da lei, così che la loro relazione si muova principalmente fra messaggi e chiamate al telefono.

Sempre più innamorata di questo Josh, Natalie deciderà di raggiungerlo facendogli una sorpresa per poi vivere una scoperta sconvolgente: fino a quel momento è stata vittima di Catfish. Da questa svolta si sviluppa una commedia romantica fatta di equivoci e soprattutto di crescita in cui Natalie e e Josh dovranno trovare il modo di convivere coi loro problemi attraverso un patto che promette momenti esilaranti, accompagnati dalla magia delle feste.

Holidate

Anche con Holidate restiamo nel campo della commedia romantica che sembra rinnovare, giocando invece con gli stilemi più classici del genere. Essendo che il Natale è anche sinonimo di leggerezza e spensieratezza non potevamo non inserirlo nella nostra lista de i 5 migliori film da recuperare su Netflix in questo periodo. Per la regia di John Whitesell, Holidate vede al suo centro la storia di Sloane (Emma Roberts) e Jackson (Luke Bracey). Mentre la prima viene continuamente ossessionata da amici e parenti di costruirsi una vita con qualcuno, il secondo è da poco uscito da una relazione nella quale non aveva alcuna intenzione d’impegnarsi. Entrambi sono alla ricerca di un’avventura per le ragioni diverse, accomunati comunque da un desiderio di “libertà” che trova una risposta al loro primo e casuale incontro in un centro commerciale. Qualche giorno prima, durante una cena di famiglia, Sloane ha scoperto che la zia utilizza i cosiddetti “festa-amici” quando deve andare a qualche incontro importante. Si tratta di partner con cui non ha alcun legame sentimentale che però accettano di fingersi tali cercando compagnia reciproca con amici e parenti. L’idea è quindi di fare la stessa identica cosa con Jackson, costruendo un rapporto di amicizia totale (quindi nessun sentimento, amore o altro) sembrando una coppia agli occhi degli altri durante feste, eventi, pranzi e cene.

Così i due cominciano a frequentarsi e a conoscersi sempre di più, con il film Netflix che li preme l'uno verso l’altra. Alla base di questa commedia romantica, comunque, troviamo alcune interessanti riflessioni sulle feste, sugli stereotipi familiari, sulla solitudine che un certo tipo di consumismo può ispirare, e sulla difficoltà a relazionassi con il prossimo. Una storia che sa sicuramente come parlare ai propri spettatori, perfetta per il periodo natalizio.

The Family Man

Attualmente presente nel catalogo, The Family Man è uno di quei film che va assolutamente visto almeno una volta all’anno, irrinunciabile in una lista de i 5 migliori film da recuperare a Natale su Netflix. Qui torniamo per un secondo alla riflessione iniziale sui “classici natalizi”, perché, almeno in Italia, questo film è uno di questi, per via delle programmazioni televisive che negli anni lo hanno riproposto di volta in volta. Ѐ interessante notare come il concetto stesso di “classico” cambi da nazione a nazione, restando comunque complice delle stesse dinamiche (un esempio di questa cosa lo abbiamo con Die Hard, in America considerato un classico natalizio irrinunciabile). Per Noi italiani The Family Man (insieme ad alcuni altri) rappresenta proprio la stessa cosa.

The Family Man è un film del 2000, diretto da Brett Ratner con Nicolas Cage e Téa Leoni. Al centro della sua trama troviamo il personaggio di Jack Campbell. Jack è il classico uomo di successo americano, il classico squalo di Wall Street che “ce l’ha fatta”, che ha raggiunto la vetta massima cui la società dovrebbe consentire all’individuo di arrivare. Ha studiato nelle scuole migliori ed è pieno di soldi, la sua vita ruota attorno al lusso e non smette mai di lavorare , essendo il presidente di un’importante compagnia di New York. Ha una Ferrari grigia, un appartamento da capogiro in città, frequenta donne bellissime e l’unica cosa che ha a cuore è quello che fa per vivere, dato che rappresenta la sua stessa identità.

Durante la notte della Vigilia di Natale Jack s’imbatte in uno sconosciuto che esce fuori di testa in un piccolo market, cercando di appianare la situazione lo aiuta, cominciando a parlare con lui, e fra un discorso e l’altro gli dice “di non avere bisogno di niente”. Da questa specifica frase la sua vita prenderà una piega del tutto inattesa.

Sappiamo solamente una cosa sul passato di Jack, che da molto giovane era innamorato di una ragazza, Kate, avendo poi scelto la carriera al posto dell’amore, seguendo un master a Londra che li ha allontanati definitivamente. Questo è stato uno dei momenti di svolta della sua vita, una scelta, un bivio che non potrà mai più cambiare. O forse no?

La mattina seguente all’incontro con l’uomo Jack si risveglierà in un letto che non è il suo, vicino a una donna con dei bambini che lo chiamano papà. Quella non è la sua vita eppure tutti quanti continuano a dirglielo. Vive in una casa in periferia, si è sposato con Kate, hanno fatto dei figli e guida una monovolume. Un vero e proprio incubo per l’uomo che aveva il mondo nelle sue mani.

Partendo da un’incipit così surreale The Family Man imbastisce un lungo viaggio attraverso cui s’impegna a smontare gradualmente tutti gli stereotipi con cui gli americani vengono abitualmente cresciuti. Il potere del denaro in contrapposizione all’amore della famiglia. In tutto ciò troviamo un protagonista che si ritrova costretto a vivere una vita che non gli appartiene veramente ma che lo toccherà nel profondo, rimescolando tutte le sicurezze che inizialmente sembrano alla base della sua esistenza. Un what if... che ancora oggi custodisce tutto il suo fascino.

Sballati per le feste

Con Sballati per le feste cambiamo totalmente genere, anche se il contesto Natalizio risulta sempre centrale pur nei suoi folli sviluppi. Diretto da Jonathan Levine e uscito nel 2015, questa commedia natalizia sviluppa il suo potenziale sull’osare continuamente e deridere qualsiasi cosa. La trama è molto semplice: tre amici d’infanzia, Ethan (Joseph Gordon-Levitt), Isaac (Seth Rogen) e Chris (Anthony Mackie) hanno una particolare tradizione nella notte della Vigilia di Natale, una sorta di tour nella città di New York a cui non rinunciano ormai da anni. La sua importanza risiede nelle sue stesse origini, cominciata molto tempo prima quando uno dei tre ha perso i genitori ritrovandosi da solo. Così, per supportarlo gli altri due amici hanno cominciato a scarrozzarlo per la città abbracciando divertimenti di ogni tipo. Quando il film comincia i tre protagonisti sono molto cresciuti, avendo preso tre strade differenti verso la maturità e l'età adulta, restando comunque in contatto. Così decideranno di chiudere per sempre questa particolare dinamica Natalizia con un’ultima Vigilia all’insegna del divertimento.

Così Sballati per le feste apre le danze di un’esperienza che pur sembrando principalmente immatura si muove lungo una scrittura molto vicina ai suoi protagonisti, andando oltre le facili battute e le situazioni paradossali. Uno dei tratti più curiosi di questa storia spensierata risiede proprio in uno dei suoi messaggi di fondo (che non vi anticiperemo), allineandosi perfettamente con il mood natalizio alla base, senza risultare troppo superficiale o frivola nel suo insieme.

Il Grinch

Non si può stilare una lista su i 5 migliori film da recuperare a Natale su Netflix senza inserire Il Grinch. Si tratta del secondo adattamento del libro “Il Grinch e la favola del Natale!” del Dr. Seuss e il primo tentativo di renderlo in forma di lungometraggio. Diretto da Ron Howard e uscito nel 2000, questo film viene ricordato principalmente per le sue particolari atmosfere, per il messaggio perfettamente in tema e per la magistrale interpretazione di Jim Carrey. La storia del Grinch la conosciamo tutti, più o meno, e onde evitare di fare qualsiasi spoiler possiamo anticiparvi che la pellicola s'impegna a rispettare fedelmente la fonte di partenza, con qualche approfondimento in più.

Il Natale, specialmente in America, è sinonimo anche di Grinch, coi bambini che vengono cresciuti insieme alla sua favola, coadiuvata anche dalla televisione. Qui ritroviamo tutti i suoi più classici elementi, riuniti in un esperimento cinematografico che ha avuto un gigantesco successo al botteghino, dividendo un minimo pubblico e critica. Il lavoro fatto dal suo protagonista resta memorabile, in una fiaba visiva che merita assolutamente di essere vista e recuperata nel periodo delle feste.