Morgan Lost & Dylan Dog: Per colpa dell’inferno, la recensione

La seconda parte del team up di Morgan Lost e Dylan Dog chiude una delle storie più oniriche di entrambi gli universi narrativi. Un autentico sogno…infernale.

Avatar di Massimo Costante

a cura di Massimo Costante

Senior Editor

La bellezza dei multiversi narrativi sta nella possibilità di poter narrare eventi che, altrimenti, non riuscirebbero a seguire quei binari consolidati dopo anni di storie ed elementi di logica continuità. Quella del multiverso era l’unica possibilità di mettere insieme due personaggi come Dylan Dog e Morgan Lost, appartenenti a due mondi lontani, ma altrettanto vicini accomunando incubi, mostri, assassini e la penna di Claudio Chiaverotti.

Il maestro torinese è riuscito a racchiudere in questo team up che va avanti da tre anni, un intreccio narrativo capace di unire il mondo dell’indagatore dell’incubo con quello del cacciatore di serial killer, spesso con rivisitazioni del loro passato, sorprendendo tutti i fan. Per colpa dell’inferno potrebbe essere la conclusione di questo viaggio pieno di follia, vecchie conoscenze e altrettanti colpi di scena. Chiudete gli occhi e lasciatevi conquistare dai sogni… dentro i sogni.

Morgan Lost & Dylan Dog, tutta colpa dell’inferno

Come avete avuto modo di leggere nella recensione della prima parte di questo viaggio, nell'ennesima ucronia immaginata da Chiaverotti, Morgan e Dylan vivono entrambi a Londra, il cacciatore vive felicemente con Shirley, mentre l’Old Boy sta per convolare a nozze con l’amata Bree Daniels (sì, in questo universo non fa la fine prevista del n.88 Oltre la morte). Ma i loro destini sono stati uniti dalla Morte, che trasforma Dylan nell'assassino di Shirley per avere salva la vita di Bree. Si tratta di un copione che si ripete, come accaduto nella serie regolare, ma stavolta abbiamo un Dylan molto più disperato e folle, al punto di sostituirsi alla Morte stessa e finire in manicomio come il peggiore degli assassini reso folle proprio dall’amore.

Mentre Dylan si trova confinato al manicomio di Harlech, un pazzo assassino di nome Mister Fear lascia una scia di sangue per le strade di Londra e toccherà proprio a Morgan prendere il posto dell’indagatore dell’incubo per fermarlo.

I due albi sono un autentico festival chiaverottiano con la già citata apparizione di Mister Fear, una fugace comparsa del Mostro del Tamigi (protagonista dell’ultima tavola del primo albo) e una narrazione cruda dal ritmo frenetico, che fa dei sogni dentro i sogni la spina dorsale dell’intera avventura: i due protagonisti diventano due facce della stessa medaglia, costretti al confronto e allo scambio delle loro stesse vite, ma chi è il vero deus ex machina di tutto questo?

Entrambi i protagonisti vivono il trauma della perdita della persona amata e questa potrebbe essere una delle cause della flessione temporale rappresentata dall'autore,o una delle possibili interpretazioni, dato che nel corso della storia si evince che gli artefici degli tragici eventi che hanno coinvolto i due protagonisti arriverebbero da quell’Inferno immaginato da Tiziano Sclavi (Dylan Dog n.46  Inferni). Eppure, nel corso di tante avventure, sappiamo benissimo che proprio il Direttore di questo inferno è rimasto più volte sorpreso dalle incredibili capacità di Dylan.

E ci fermiamo qui per non rovinarvi le sorprese di questa incredibile storia, dove veramente tutto può accadere, senza confini preordinati.

Morgan e Dylan, un sodalizio naturale

Chiaverotti avrà anche scritto oltre cinquanta storie di Dylan e creato il personaggio di Morgan Lost, ma pare che sia veramente tanto altro a legare i due personaggi. Entrambi sono due “investigatori” fuori dalle righe (uno indagatore dell’incubo e l’altro cacciatore di serial killer), con un particolare rapporto con la polizia, ma soprattutto entrambi hanno perso le persone che amavano.

Se ci aggiungiamo che questi due antieroi hanno un disperato bisogno di restare attaccati alla realtà, per non farsi travolgere completamente dagli eventi surreali narrati nelle loro storie, come viene mostrato proprio in questa seconda parte della storia, possiamo dire che Morgan e Dylan condividono lo stesso inferno, che li colloca quasi in modo naturale sullo stesso piano.

Ritrovare poi la tricromia tanto cara ai fan di Morgan Lost è sempre un grande piacere, dovendo ammettere che la sua latitanza nei cicli delle “novels” si fa sentire davvero tanto. Max Bertolini è ancora a suo agio nelle tavole più concitate, ma anche nei primi piani dei nostri protagonisti, consegnandoci una delle interpretazioni tra le più belle mai apparse nelle serie regolari. Mentre se avete apprezzato la copertina dello scorso numero, con questa seconda parte avrete il “murales” completo con i due autori infernali in primo piano, grazie a una prova straordinaria ad opera di Fabrizio De Tommaso.

Finendo di leggere l’albo, giungendo alla fine di quello che potrebbe essere “un sogno in un sogno”, continuando a citare Edgar Allan Poe, (una costante cara all'autore anche nell'ultimo speciale di Brendon adesso in edicola), ci piacerebbe che, un po’ come accaduto nella magnifica serie de Il Pianeta dei Morti di Bilotta, l’editore considerasse l’idea di protrarre questo universo alternativo con un’altra serie parallela.

Per non sprofondare nell'inferno di Dylan e Morgan, suggeriamo anche a voi di restare ancorati alla realtà, magari con l’ascolto di Lithium dei Nirvana e vi diamo appuntamento al prossimo autunno con la nuova stagione di Novels di Morgan Lost!

Potete recuperare la prima storia di Morgan Lost & Dylan Dog in una nuova versione cartonata disponibile su Amazon: Morgan Lost & Dylan Dog. Incubi e serial killer