The New Mutants, la recensione dei Nuovi Mutanti al cinema

Adolescenti in difficoltà, misteriosi eventi e la ricerca di un proprio posto nel mondo: le atmosfere del mondo mutante tornano al cinema con The New Mutants

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a cura di Manuel Enrico

Dopo il tonfo di X-Men: Dark Phoenix, capitolo conclusivo della saga mutante dell’era pre-Disney, sembrava che le sorti dei film ispirati ai ‘giovani dotati’ seguiti da Charles Xavier fossero arrivati a un’infausta fine. Di sicuro, lo sono state le avventure della formazione titolare degli X-Men, che dopo un ventennio di vita cinematografica, questa è arrivata stancamente alla fine di un ciclo, con ultimi sprazzi vitali offerti da Deadpool e Logan. Rimaneva però un ultimo capitolo da raccontare, che si discosta dal ramo principale dell’universo mutante, anche "fumettisticamente" parlando: The New Mutants.

Film dalla vita decisamente travagliata, nato poco prima del periodo di transizione sotto l’ombrello di Disney, il film Fox dedicato ai giovani mutanti si è scontrato con una lunga sequela di difficoltà, non ultimo lo scoglio principale: trovare la cifra della storia. Nel mondo fumettistico, i Nuovi Mutanti sono la prima derivazione del mondo mutante, seguiti dal deus ex machina del successo degli X-Men, Claremont, che decise di imprimere ai Nuovi Mutanti un tono differente, più onirico, magico e a tratti horror.

https://youtu.be/X5ElWxt7BRs

Una nuova generazione di mutanti

Dovendo trasporre questi personaggi su schermo, era quindi necessario capire quale di queste anime della serie cogliere e, come spesso accade in questi film corali, trovare i volti per identificare le giuste direttive emotive. Sotto questo aspetto è stata una scelta quasi obbligata, si è andati al cuore del team dei Nuovi Mutanti, scegliendo i personaggi chiave del mito di questa X-Squadra.

Ma, come è oramai consuetudine, The New Mutants si concede anche la libertà di prendere solo in parte i punti fermi della controparte cartacea, optando, fortunatamente, per quelli essenziali per lo spirito dei protagonisti. Un punto a favore di Boone, che però sembra fare una scelta che a molti potrebbe sembrare criticabile: realizzare un film di adolescenti per adolescenti.

Con buona pace dei lettori della prima ora del mondo mutante, che di adolescenza ormai hanno solo il ricordo,  The New Mutants si rivolge ad un pubblico giovane, non solo nella storia ma anche nel linguaggio. Volendo, è un segno di continuità con la tradizione mutante, che sin dagli albori nei primi anni ’60 ha voluto raccontare la complessità del periodo adolescenziale, divenendo metafora del cambiamento tipico di quell’età traslato nella comparsa dei poteri mutanti. Mutamento, difficoltà relazione e ricerca del sé sono stati intrecciati al senso di inadeguatezza e di incomprensione, che da difficoltà interiore degli adolescenti sono divenuti i tratti essenziali dei mutanti di casa Marvel.

Una dichiarazione d’intenti che appariva già nella scelta del brano che accompagna il trailer di The New Mutants, Another brick in the wall. La musica dei Pink Floyd è foriera del messaggio di fondo del film, il rispetto e l’accettazione dell’adolescenza, una richiesta di accettazione di questi nuovi individui che rischiano di venir schiacciati da un sistema che non solo non comprende il loro spirito, ma vorrebbe ingabbiarlo.

Non a caso, Boone sceglie di portare i suoi protagonisti fuori dai punti sicuri del mondo mutante. Niente X-Mansion, niente Xavier, il mondo in cui si muovono i protagonisti di The New Mutants è freddo, acido e oscuro. L’intento è rispecchiare la difficoltà di questi adolescenti inserendoli in un ambiente alieno e spietato, mascherato da luogo di incontro ma che assume sempre più i connotati di una prigione. E in questo ambiente, Boone cerca di creare un teen drama che unisca le atmosfere tipiche del mondo mutante con suggestioni che ricordano alcuni dei simboli dell'adolescenza cinematografica, non disdegnando anche un citazione di Breakfast Club.

Teachers, leave them muties alone

Dani Moonstar (Blu Hunt), adolescente nativa americana, in seguito a una non meglio definita catastrofe che si abbatte sulla sua comunità viene portata nella clinica gestita dalla dottoressa Cecilia Reyes (Alice Braga), specializzata nel trattamento di giovani con poteri mutanti.

All’interno di questo istituto, Dani incontra altri ragazzi nella sua condizione. Rahne (Maise Williams) sta imparando a gestire diversi aspetti della propria personalità con la sua fede, Sam Guthrie (Charlie Heaton) vive con la costante paura di esser un pericolo per gli altri, Roberto DaCosta (Henry Zaga) è lo spavaldo che si ritiene una spanna sopra tutti mentre Illyana Rasputin (Anya Taylor-Joy) è la bulletta della compagnia, accompagnata da un amico immaginario.

Ad unire questo gruppo sono le loro difficoltà, l’andare oltre quelli che sembrano dei problemi umorali e comportamentali, ma che presto si rivelano molto di più. Ovviamente, sapendo che il focus del film sono i mutanti, viene meno quella costruzione emotiva che avrebbe potuto sorprendere con la manifestazione dei poteri, dando vita a una tensione che avrebbe giovato alla pellicola.

La colpa non è tanto della trama, che si sforza di creare dei colpi di scena che accentuino una narrazione opprimente e inquietante, ma della preparazione dello spettatore, che intuisce le direzioni in cui si avventura la storia. Ironico, considerato che il tono narrativo di The New Mutants sembra rispettare il cuore del mito mutante marvelliano, andando a presentare una promettente metafore dell’adolescenza.

Poteri e adolescenza

The New Mutants, sotto questo aspetto, sembra un prodotto rivolto essenzialmente un pubblico adolescenziale, una storia young adult in cui i giovani spettatori possano ravvedere alcune delle proprie esperienze e pulsioni emotive. Come era nell’idea originale dei mutanti Marvel, la cui genesi era legata profondamente ai temi tipici dell’adolescenza. Motivo per cui, a conti fatti, uno spettatore adulto troverà poca soddisfazione in quella che appare una storia poco appassionante e raccontata con un gusto dell’horror che, tolte le cupe atmosfere visive, non ha molto da offrire in termini di emotività e grandi colpi di scena.

Eppure, in The New Mutants ci sono degli elementi narrativi ben sviluppati, come la storia d’amore tra Dani e Rahne. Contrariamente ad altri film in cui questi amori sono trattati quasi come delle forzature per dare un tocco di apertura mentale, in The New Mutants la relazione tra le due mutanti è ben gestita, naturale nel suo palesarsi e svilupparsi. E non poteva esser diversamente, considerato che nel mondo fumettistico temi delicati come omosessualità e intolleranza sono parte del DNA dell’universo mutante. Anche in questo, The New Mutants interpreta al meglio lo spirito autentico dei mutanti Marvel.

Questi lati positivi, però, non nascondo alcuni dei difetti di The New Mutants. Che sia stata la lunga gestazione del progetto, accompagnata da una non troppo celata sfiducia della major verso la sua creazione, il film di Boone manca di incisività nei momenti giusti. Quello che dovrebbe esser un film da sala cinematografica, all’atto pratico, sembra una produzione che avrebbe trovato un piazzamento più idoneo su un servizio streaming, seguendo la strada di titoli come The Umbrella Academy o The Old Guard.

La sfiducia con cui è stato anticipato The New Mutants è fuori luogo, considerato come il risultato finale sia tutto sommato gradevole, vicino allo spirito originale dei personaggi, ma non riuscendo a trasmettere pienamente a livello emotivo quando visivamente accennato, tramite ambientazioni oscure e opprimenti. Meglio di Dark Phoenix, ma ancora privo di una concretezza narrativa, facendo emergere la sensazione che The New Mutants, nonostante sia un buon film sui mutanti,  sarebbe stato un perfetto pilot per una serie TV.

Se volete conoscere i Nuovi Mutanti, vi consigliamo la lettura di una delle loro avventure più celebri: Caccia Mortale