Safety: Sempre al tuo fianco, recensione in anteprima del drama su Disney Plus

Safety: Sempre al tuo fianco è il nuovo film disponibile su Disney Plus dall'11 dicembre. La nostra recensione in anteprima.

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a cura di Francesca Sirtori

Qual è il significato del sacrificio? Questa è la prima domanda che viene posta agli atleti della squadra dell'istituto dove è appena arrivato Ray McElrathbey, il protagonista di una storia drammatica e adrenalinica al contempo. Abbiamo visto in anteprima per voi la pellicola biografica di un campione dentro e fuori dal campo, un film che porta il titolo di Safety: Sempre al tuo fianco, in arrivo su Disney Plus dall'11 dicembre 2o20. Il titolo, della durata di circa due ore piene, nasce dall'idea del regista Reginald Hudlin, nominato agli Academy Award, con una colonna sonora originale composta dal vincitore del Grammy Marcus Miller e un brano scritto e interpretato dall'artista vincitrice del Grammy H.E.R. Vi raccontiamo quindi le nostre impressioni su questo film dalla chiara natura Disney, e vi spieghiamo a breve dove emergono i tratti salienti di tale aspetto.

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Safety: Sempre al tuo fianco, la fatica di crescere

Safety: Sempre al tuo fianco, è un dramma ispirato alla storia vera di emancipazione di Ray McElrathbey  (interpretato da Jay Reeves), ex giocatore di football nel ruolo di safety della Clemson University. Ray è un ragazzo che si trova ad affrontare una serie di circostanze difficili, la cui dedizione e perseveranza lo aiutano a trionfare sulle ripetute difficoltà. Aiutato dai suoi compagni di squadra e dalla comunità di Clemson, riesce ad avere successo sul campo e allo stesso tempo a crescere e a prendersi cura di suo fratello Fahmarr, di 11 anni (interpretato da Thaddeus J. Mixson). Siamo nel 2009, anno in cui Ray inizia gli studi in questa università e si trova a fronteggiare una duplice sfida: quella di atleta e quella di fratello.

Fahmarr infatti viene sottratto a una condizione di indigenza, vivendo non più con la loro madre, ma in una sorta di clan di ragazzi poco raccomandabili, e finisce nella stanza di università del fratello maggiore di nascosto. Rimarrà in questa condizione a lungo? Lo scopriremo man mano che si snoda la storia, tra cliché registici e la costante sottolineatura delle differenze tra "bianchi e neri", a partire dalla colonna sonora spesso dai toni R'n'B e pop con sfumature che richiamano il mondo della cultura black per come ci è stata tradizionalmente presentata nei film.

Forse è ancora più fastidiosa la costante presenza del logo Nike sulle divise dei giocatori di football americano e non solo, con l'obiettivo della telecamera che indugia costantemente sul famoso simbolo a testimonianza di un branded content che forse poteva essere evitato da una potenza come Disney, o quantomeno non così spesso e (non) volentieri rimarcato a ogni piè sospinto.

Nomi e volti che danno..sicurezza

Al di là di queste caratteristiche specifiche che ci hanno poco entusiasmato, Safety: Sempre al tuo fianco è sì un dramma, ma sempre tradotto in chiave Disney, senza dunque calcare troppo la mano sulle difficoltà intrinseche della vita dei due fratelli e delle loro relazioni, interpretandone le vicissitudini in maniera molto più leggera e godibile per un pubblico tutto sommato abbastanza ampio. Di fatto, possiamo classificare questo film per famiglie, non essendo prettamente un teen drama o un titolo dedicato ai più piccoli. Ma chi sono i volti che si celano dietro i ruoli in questa pellicola?

Il film è interpretato da Jay Reeves (All American, The Tax Collector) nel ruolo di Ray e dall’esordiente Thaddeus J. Mixson in quello di Fahmarr, insieme a Corinne Foxx, Matthew Glave, Hunter Sansone, Amanda Warren, e tanti altri attori ancora, anche se complessivamente non si parla di un cast noto ai più. Safety: Sempre al tuo fianco è diretto da Reginald Hudlin (Marcia per la libertà) e prodotto da Mark Ciardi, (Un anno da ricordare, Miracle) e Gordon Gray (Million Dollar Arm, The Rookie), con una sceneggiatura scritta da Nick Santora (The Most Dangerous Game, The Fugitive). Douglas S. Jones e Campbell McIinnis sono i produttori esecutivi.

Il risultato complessivo di questa regia è abbastanza gradevole, poiché come abbiamo anticipato sono stati in grado di restituire al pubblico un film in grado di far passare i momenti più difficili della fratellanza e dell'assenza genitoriale come una sorta di avventura condivisa, dai toni quasi fanciulleschi. Se è vero che la sostanza del film si traduce banalmente in vita universitaria e sport per Ray, da un lato, e il tentativo di portare sulle proprie spalle (anche letteralmente) il fratello minore dall'altro, questo non toglie quel pizzico di magia che solo Disney sa attribuire ai suoi prodotti, dando una svolta leggera e buonista ai toni di una storia che invece è difficile e scava pienamente nel buio dell'abbandono di un minore, e di un figlio. O meglio, due.

In conclusione

Non è commedia, non è drama: sa soltanto quello che non è. Così potremmo riprendere una nota citazione tratta dal film Balto per concludere la nostra recensione di un film che è sì scorrevole, fatto salvo per alcuni punti morti della sceneggiatura, ma che probabilmente non riuscirà a diventare un grande successo della produzione Disney. Ma non riteniamo nemmeno che fosse un cavallo di battaglia dell'azienda su cui puntare il tutto per tutto.

Per fare un paragone, non è di certo quel piccolo miracolo di Star Girl, uscito la scorsa primavera, che ha saputo incantare pubblico e critica. Per quanto si parli sempre di storie di teenager e dintorni, la difficoltà di questo film è che il vero nocciolo emotivo della questione è più difficile da trovare e ancor più difficile che ci colpisca come avrebbe potuto fare. Non male in ogni caso: è pur sempre un titolo che potrebbe riuscire a scaldare il cuore, soprattutto contestualizzandone l'uscita in un momento così particolare come questo, oltre a essere vicino al Natale.

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