Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro, recensione: famous monsters

In Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro scopriamo finalmente le origini segrete di Erica Slaughter.

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a cura di Domenico Bottalico

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Something is Killing the Children di James Tynion IV e Werther Dell'Edera è stata una delle serie rivelazione degli ultimi anni. Le motivazioni sono molteplici ma a concorrere al successo di critica e pubblico della serie è stata sicuramente una formula agile e asciutta che capitalizza molto bene su un tipo di horror molto teen, che pesca a piene mani da Buffy - L'ammazzavapiri, Stranger Things e in generale da un certo immaginario che rifà ad esempio ad alcuni romanzi di Stephen King, unito all'urgenza tipica degli shonen manga. Con Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro tuttavia gli autori tirano il freno a mano e iniziano una fase di world building necessaria per dare profondità al mondo e ai personaggi della serie.

Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro: origini segrete

La missione di Erica Slaughter ad Archer's Peak è stata più complicata del previsto e si è conclusa con la discesa in campo di moltissime forze del misterioso Ordine di San Giorgio. La missione tuttavia sembra aver riportato alla mente di Erica anche alcuni ricordi, apparentemente sopiti, legati proprio al suo ingresso nell'Ordine e in Casa Slaughter. Chi è davvero Erica? Chi è davvero Octo? e cos'è esattamente l'Ordine di San Giorgio?

Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro dà il via ad un arco narrativo completamente in analessi che svela le origini segrete di Erica. Da bambina, Erica non è solo sopravvissuta all'attacco di un mostro, lo stesso che ha sterminato i suoi genitori e la sua amica Becca, ma lo ha addirittura ferito e per giunta senza addestramento. Qualcosa di impressionante che convince la cacciatrice Jessica a non "terminarla" (come da regolamento) ma ad "adottarla" portandola con sé nel quartiere generale dell'Ordine. Erica, evidentemente ancora sotto shock, viene così catapultata in un modo fatto di regole rigide e spietate, di rituali e usanze antiche facendo la conoscenza del suo nuovo fratellastro, l'introverso Aaron, e della rigida Cecilia. Erica ha scoperto che i mostri esistono, solo i bambini possono vederli, ma ora scopre anche che esiste un Ordine preposto a dar loro la caccia e legato alla leggenda di San Giorgio e il drago.

Ma Erica deve guadagnarsi il diritto di diventare parte di Casa Slaughter. Condotta appena fuori città infatti deve sottoporsi, nell'isolata Fattoria, ad un rituale che la metterà a tu per tu con il mostro che ha sterminato i suoi genitori. Liberato dalla sua prigione, il peluche a forma di polpo soprannominato Octo, il mostro cerca di far sprofondare Erica nella disperazione senza però di fatto riuscirvi. Erica sembra piena di risorse e molto sveglia, anche troppo tanto da attirare l'attenzione del capo di Casa Slaughter, l'enigmatico Dragone.

Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro, famous monsters

Partito decisamente pigiando sull'acceleratore della narrazione, James Tynion IV si ritrova in Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro a dover dare sostanza ad una serie di riferimenti, legati alla protagonista Erica Slaughter e ai cacciatori di mostri, che erano stati disseminati lungo i tre volumi precedenti. Pur dovendo rispondere a questa esigenza lo scrittore non rinuncia alla immediatezza, che rimane anche in questo quarto volume la vera peculiarità della serie, grazie ad una narrazione sì in analessi ma omodiegetica scelta che dà al racconto quella urgenza tipica, ancora una volta, di un certo fumetto nipponico.

L'obbiettivo di Tynion IV appare chiaro sin dalle primissime battute del volume: rendere Erica Slaughter simpatetica, non più umana in senso lato sia chiaro ma semplicemente mostrare un primo spaccato della sua psicologia di modo da "giustificare" alcune scelte viste nella battaglia di Archer's Peak. In questo se il world building legato all'Ordine di San Giorgio richiama da vicinissimo Buffy - L'ammazzavampiri, l'ultimo capitolo del volume non fa che chiarire certe dinamiche viste precedentemente durante la missione, fra Erica e l'Ordine e all'interno dell'Ordine. Il tutto è poi esemplificato dal caustico dialogo finale con il Dragone.

Something is Killing the Children 4 - Io e il Mio Mostro è quindi un "passaggio" dovuto nell'economia della serie ma non per questo meno interessante, prolisso o dal tono diverso rispetto a quanto visto negli altri volumi. L'azione non manca, seppur gestita diversamente da Tynion IV con un ritmo meno frenetico e più ponderato, mentre vengono introdotti nuovi personaggi o altri visti di sfuggita vengono posti sotto una luce diversa. Si tratta quindi di un arco atto a creare anche nuovi sbocchi narrativi per la serie che possano soprattutto esulare dallo schema verticale della caccia al mostro.

Giganteggia, come ci ha abituato, Werther Dell'Edera oramai in perfetta sintonia con il colorista Miquel Muerto. In questo volume c'è da segnalare un interessante uso del tratteggio nonché della line art: minimo e netta nel presente, più presente e volutamente grezza nei passaggi in cui Erica ricorda l'attacco del mostro. Su questa base, Muerto sporca e sfuma i neri soprattutto nel capitolo in cui Erica si sottopone al rituale realizzando così singolari effetti onirici. Come sempre colpisce la padronanza di Dell'Edera in fase di storytelling e quindi di ripartizione degli spazi. L'alternanza fra verticalità e orizzontalità è ben bilanciata, i riquadri hanno una forma più regolare non dovendo essere piegati, se non in circostanze particolari, affinché aumenti il dinamismo dell'azione. Le inquadrature sono più ravvicinate, primissimi piani e dettagli vengono in questo senso inglobate nella costruzione della tavola, mentre prosegue la rilettura e il rimaneggiamento dello stile wide screen da parte del disegnatore pugliese non sono con poche ma efficacissime doppie splash-pages ma anche con l'allargamento della tavola che diventa "doppia" espandendo il campo di lettura appunto su due pagine.

Il volume

Edizioni BD continua a proporre Something is Killing the Children in brossurato formato 17x26 cm con copertina soft touch. Questa scelta permette di calmierare il prezzo, cosa assolutamente non scontata dato il momento socio-economico, il che, unito all'ottima cura carto-tecnica ed editoriale, rendono l'edizione italiana della serie assolutamente imperdibile. Di contro bisogna segnalare però la totale assenza di qualsivoglia apparato redazionale, che sarebbe stato d'uopo vista la natura in analessi dell'arco narrativo contenuto in questo volume, e di extra fatta eccezione per l'immancabile galleria di copertine variant. Nota di merito all'ottimo adattamento e all'ottima traduzione.