Sottopelle 1, recensione: un urban fantasy prorompente

Il primo volume di Sottopelle di Caterina Bonomelli, di Edizioni BD, è un dark fantasy ambientato in un'Italia dei nostri tempi.

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a cura di Livia Soreca

A metà strada tra fantasia e realtà, si colloca il primo fumetto di Caterina Bonomelli. Presentato per la prima volta al Lucca Comics and Games 2022, passando da TacoToon ad Edizioni BD, il primo volume di Sottopelle attira a sé già un enorme numero di fan con le misteriose avventure di Morana Corvi, influencer magica con un gusto per il glamour e un'attitudine prorompente. Il progetto di Caterina nasce, quindi, come webcomic (qui trovate il suo profilo ufficiale), ed è tuttora in corso sulla piattaforma. Il primo volume cartaceo comprende 8 capitoli più un piccolo extra, per un totale di 256 pagine.

Il magico mondo di Caterina

Morana Corvi, creatura magica integrata tra gli esseri umani, torna nella città di Sentimento in seguito ad un tragico e misterioso evento che la vede sospettata di omicidio. Mentre la giovane strega è inserita in un programma di riabilitazione, alcuni segreti sembrano pian piano venire a galla. Attraverso fitti dialoghi, il linguaggio è sempre attuale, e suggestive immagini, il primo volume racconta un lungo incipit volto a presentare ambientazione e personaggi. Siamo in un'Italia contemporanea, in cui moda e magia si fondono alla perfezione. Al design di palazzi e stanze si affiancano luoghi lugubri e abitazioni dall'estetica dark, in cui il lettore sembra immergersi grazie al forte potere espressivo della Bonomelli. Conosciamo subito Morana, giovane donna seducente, modella e attrice, una celebrità prorompente, dalla personalità forte e decisa, a tratti persino intimorente.

Questa "Chiara Ferragni versione strega" è subito circondata da una vasta sfera di personaggi molto differenti tra loro: primo fra tutti, Orione. Figura preferita della stessa Bonomelli, ha una personalità quasi opposta rispetto a quella di Morana, e se ella si mostra totalmente, senza peli sulla lingua, egli al contrario si rivela un pezzetto alla volta, suscitando nel lettore un'incredibile curiosità. Questo è già un piccolo esempio di come il lavoro sui singoli personaggi sia estremamente meticoloso. L'autrice non rischia mai di omologarli tra loro ed amalgamarli come un unico corpus indefinito. Alle spalle di Sottopelle c'è un processo creativo sorprendente, che dà vita a creature diverse tra loro, in termini di psicologia e carattere. L'unico pericolo, in questo primo volume, è forse quello di inserirne così tante da aprire molteplici porte tutte insieme, dando al lettore parecchi elementi da metabolizzare.

La particolarità dell'opera sta fatto di abbandonare, almeno in parte, il classico concetto di fantasy per integrarlo in un mondo contemporaneo. È del tutto normale, ad esempio, vedere un vampiro indossare un capo firmato mentre parla al cellulare o scrolla la home di Instagram, che in Sottopelle prende il nome di Pentagram. A tal proposito, si nota l'incredibile inventiva dell'autrice nel creare, in questo mondo tutto suo, uno pseudonimo per le più note piattaforme o catene; Netflix, OnlyFans ed EuroSpin diventano Veflix, MyFans e NecroSpin.

Caterina Bonomelli gioca proprio su questo curioso contrasto tra il mondo moderno e quello fantasy, generalmente legato al Medioevo o all'Età Gotica. È così che Sottopelle si inserisce nel filone urban fantasy, ma con un carattere tutto suo e un'originalità sorprendente, nonostante i riferimenti letterari che la stessa autrice racconta nella nostra intervista esclusiva, specie riguardo i vampiri.

Temi sempre attuali

Nel primo volume di Sottopelle si ha già modo di affrontare una serie di tematiche legate all'attualità. Le figure immaginarie di Caterina fanno parte di una realtà che non riesce ancora ad essere totalmente inclusiva. Morana, influencer e attivista, si batte per la Legge sulla tutela dei diritti delle creature magiche. Riesce a diventare una delle celebrità più amate dalla community umana, tuttavia ha ancora a che fare con una società che considera il diverso come insidioso.

La green card per le creature magiche che decidono di integrarsi nella società umana doveva essere solo l'inizio del cambiamento avviato negli anni '70! Ma oggi, a sessant'anni di distanza, ancora veniamo giudicati e segregati da uno Stato che tiene in vigore la "Lista delle razze magiche pericolose".

I social, la moda e altre tematiche complesse e delicate come la salute mentale e le relazioni tossiche sono centrali in Sottopelle, il quale si fa, dunque, specchio del nostro mondo. Ciononostante, Bonomelli racconta la propria storia con occhi e mente aperti, mostrandosi vicina all'inclusività sotto ogni sua forma, dando a chiunque almeno un'occasione per potersi immedesimare.

I colori di Sottopelle

Passare dal webcomic al formato cartaceo arricchisce di gran lunga l'opera. Sin dalla sovraccoperta, impreziosita da un leggero rilievo, è ben visibile una precisa palette di colori scelta per Sottopelle: verde acqua scuro, rosso, viola e nero prevalgono sugli altri, creando un mondo dove ombre, lividi e sangue si celano dietro quella realtà scintillante dei social e dello spettacolo, di cui Morana è protagonista.

Ciascuna tavola porta con sé un'atmosfera cupa, resa anche attraverso immagini crude e dirette. Talvolta lo stato confusionale di un personaggio è restituito con sfocature ed effetti visivi che ricordano la fotografia, come se si potesse fuoriuscire dagli stessi limiti del disegno. Persino il testo si presta ad essere funzionale al racconto non solo in quanto sceneggiatura. Quando, ad esempio, un rumore sovrasta una voce, le parole appaiono sfumate, confuse, incomprensibili, come se tutto questo potesse essere sentito davvero oltre che letto. Caso più unico che raro, la forma grafica supera i propri confini andando a toccare gli altri sensi, in questo caso l'udito.

Analizzando la singola tavola, spesso le figure squarciano i limiti delle quadrature, creando una profondità e una prospettiva che invadono lo spazio del lettore, oltrepassando lo schermo immaginario tra lui e la pagina. Pervade un senso di disordine in linea con la psicologia di Morana, regina del caos. A vignette ricche di figure ed elementi se ne affiancano altre incentrate solo sulle ambientazioni, di cui Caterina fornisce una vasta gamma di dettagli. Sembra quasi di poter sentirsi fisicamente partecipi della vicenda, in spazi aperti o chiusi in cui tanti oggetti possono attirare l'attenzione e la curiosità. Altre volte, quasi come un'inquadratura di un film, la singola vignetta si focalizza su particolari minuziosi, spesso gli schermi del telefono per illustrare le conversazioni.

Insomma, Sottopelle si dimostra un'opera esteticamente appagante e coerente a sé stessa, con un'attenzione particolare per ogni minimo dettaglio utile a costruire il magico mondo di Morana e della sua creatrice.