Spider-Verse, alla scoperta del multiverso personale di Spider-Man

Spider-Verse: Peter Parker alle prese con il suo multiverso, preda o cacciatore? Dalle pagine dei comics Marvel al grande schermo

Avatar di Manuel Enrico

a cura di Manuel Enrico

Sembra ironico che Stephen Strange confessi quanto poco i supereroi marveliani sappiano del multiverso proprio in un film che vede come protagonista il Tessiragnatele. Se è vero che Spider-Man: No Way Home è il viatico con cui Peter Parker si confronta direttamente con le potenzialità (e le tremende incognite) degli universi paralleli, non si può ignorare come la migliore interpretazione di questo concep narrativo sia il film d’animazione Spider-Man: Un nuovo universo (Spider-Man: Into the Spider-Verse) dove viene presentato al grande pubblico un momento della vita dell’Arrampicamuri sino a quel momento appannaggio dei Veri Credenti: lo Spider-Verse. Film memorabile, va detto, ma viene da chiedersi quanto di questa intuizione sia dipesa dal ciclo Spider-Verse creato da Dan Slott.

Oggi che il grande pubblico, sia di lettori che di appassionati cinefili, ha familiarizzato con il concetto di multiverso, una saga come Spider-Verse/Spider-Geddon potrebbe sembrare l’ennesima iterazione di un concept narrativo che, ammettiamolo, viene spesso utilizzato come deus ex machina per spiegare passaggi narrativi spesso troppo convoluti per trovare spiegazioni più razionali. L’errore, avvicinandosi alla saga di Slott, sarebbe derubricare la presenza di questo tratto multiversale come un semplice divertissement per mettere scena una battaglia epocale che punti solamente a stuzzicare la passione dei lettori. Per comprendere al meglio l’importanza dello Spider-Verse bisogna tornare indietro di qualche anno, quando le avventure del Ragno erano affidate alla vena fantastica di Straczynski, che ebbe come compagno d’avventure uno dei più amati interpreti del Tessiragnatele: John Romita Jr.

Spider-Verse: Peter Parker alle prese con il suo multiverso, preda o cacciatore?

Straczynski e le nuove origini di Spider-Man

Le fortune editoriali del Ragno, come per tanti altri personaggi della Casa delle Idee, sono legate alle coppie artistiche che le raccontano. Come spesso accade, vendite poco remunerative portano a cambi di team artistici, proprio come accade al Tessiragnatele, che nel 1999, dopo un periodo non certo brillante, su soggetto a un (ennesimo) nuovo inizio, con il rilancio di The Amazing Spider-Man. Un tentativo di raddrizzare le sorti avverse di uno dei personaggi di punta della Casa delle Idee, che sembrò iniziare nuovamente a riprendere terreno, ma che venne definitivamente rilanciato dall’arrivo di una coppia d’oro: J. Michael Straczynski e John Romita Jr.

Due nomi del genere non potevano limitarsi a proseguire il mito dell’Arrampicamuri, ma erano destinati a scrivere una pagina importante della storia di Parker. Non bastava vedere nuovamente lo storico costume à la Ditko, era necessario che questa nuova fase del personaggio osasse, puntasse a scuotere la stanca continuity colpendo i lettori duramente. Serviva quindi qualcosa di davvero prorompente, e cosa potrebbe esserci meglio di una nuova origin story? Trasformazioni letterali e non, primo capitolo di quello che sarebbe uno dei cicli più controversi del Ragno, mise le fondamenta per la costruzione di una run che avrebbe riscritto la figura di Spidey e dei suoi poteri, gettando le basi per sviluppi futuri che, ancora oggi, sono al centro di storie dell’eroe newyorkese.

Toccare una colonna del Marvel Universe come le origini di Spider-Man è qualcosa di paragonabile a un’eresia. Per avvicinarsi a una simile operazione non si può andare di martello, ma si deve lavorare di cesello, prendere quanto abbiamo sempre dato per scontato e riscriverlo in maniera differente, seguendo un’altra prospettiva, ovvero seguire l’approccio di Stracz. Se è vero che è stato il morso del celebre ragno radioattivo a dare a Parker i suoi poteri di ragno, è altrettanto vero che questo singolo istante nel tempo può esser stato causato da ragioni più importanti. Ed è su questa suggestione che Straczynski ha imbastito la sua storia, partendo da Tornando a casa.

In questo numero, Parker incontra Ezekiel Sims, uomo che non solo mostra di possedere i suoi stessi poteri, ma anche di conoscere la sua identità segreta. Rivelazione non da poco, ma che viene scalzata rapidamente quando il misterioso Ezekiel pone un interrogativo inquietante a Parker:

Sono State forse le radiazioni a permettere al ragno di passarti i poteri? O il ragno stava cercando di passarteli prima di essere ucciso dalle radiazioni?

Questa domanda è il primo passo per l’introduzione del concetto di totem, una delle eredità più controverse della gestione Straczynski del Ragno. La sicurezza che i poteri di Parker fossero quindi frutto di una casualità, una conseguenza della weird science così centrale nei primi anni della Silver Age marveliana, viene improvvisamente infranta, introducendo invece un concetto più metafisico.

Secondo quanto Parker scopre dall’incontro con Ezekiel, i suoi poteri derivano da una volontà superiore, che lo ha identificato come un totem, un veicolo tramite cui manifestare i propri poteri in questa realtà. Un dono che ha un tremendo rovescio della medaglia, considerato che questo lo rende una preda di Morlun, un essere che viaggiando nel multiverso si nutre di esseri totemici come Parker. Quello che all’epoca sembrò un insulto alle origini tradizionali di Spider-Man, divenne non solo la base per lo sviluppo di quello che sarebbe divenuto lo Spider-Verse, ma è anche la dimostrazione di come Straczynski avesse deciso di ridimensionare l’aspetto di scientifico delle origin story del Ragno, introducendo un elemento mistico che, a ben vedere, consente di guardare al passato di Spider-Man e chiedersi, col senno di poi, se non sia sempre esistita un’ispirazione totemica nel mito dell’Arrampicamuri.

D’altronde, i più acerrimi nemici di Parker sono quasi tutti ispirati al mondo animale (Rhino, Avvoltoio, Skorpio, Doc Oc) e un cacciatore animato da una spiritualità legata al mondo animale è stato al centro di una delle sue storie più intime e travolgenti, L’ultima caccia di Kraven. L’impressione è che Straczynski abbia deciso di riscrivere le origini di Spider-Man non stravolgendo il suo esordio, ma rivivendolo sotto una luce diversa.

Da queste ispirazioni, nasce il concetto di potere totemico, e non a caso sarà proprio come Potere Totemico che viene ricordato il lungo ciclo di Stracz e Jr. Jr. dedicato a questa riscrittura del Ragno (Tornando a casa, La tela della Follia, Guardando indietro, Buon compleanno, Il libro di Ezekiel).

Potere totemico: il futuro del Ragno

Ripercorrere la run di Stracz e Romita Jr sarebbe spettacolare, ma sono solo alcuni dei passaggi di questo ciclo a esser fondamentali per la nascita dello Spider-Verse. L’introduzione dell’elemento totemico in primis, che introduce nel Marvel Universe un nuovo patheon divino, dopo quello asgardiano di Thor e quello greco, quello delle divinità africane, che Straczynski intreccia alla concezione tipica della cultura dei nativi americani, che credono nella possibilità che alcune divinità possano trasferire il proprio potere in individui predestinati.

Al centro della concezione del totem ragnesco viene posto Anansi, tradizionalmente rappresentato come un ibrido tra uomo e aracnide, che nella concezione di Straczynski diventa un dio in cerca di tramiti che mettano in contatto il mondo umano con quello animale, un tempo in sinergia ma ora sempre più lontani, separati da una perdita dell’affinità alla natura da parte degli uomini. E secondo quando rivelato da Ezekiel, Peter Parker sarebbe stato scelto come nuovo totem del dio per Terra-616.

Sempre dagli studi di Ezekiel, si scopre come una famiglia di esseri di un’altra dimensione sia riuscita a catturare il Maestro Tessitore, un’entità che intrecciando una ragnatela che lega tutti i ragno-totem consente di muoversi tra le diverse dimensioni. Questi esseri, cui appartiene il citato Morlun, sono una sorta di vampiri, che traggono nutrimento dalle essenze vitali dei totem, apparentemente inarrestabili e il cui unico punto debole sono le radiazioni. Conscio di come questa caccia potesse eliminare dal multiverso gli esseri totemici, Ezekiel Sims, apparentemente anch’egli un totem di Anansi, decise di studiare la genia di Morlun e al contempo proteggere sia Peter che l’altro ragno-totem di Terra-616, Cindy Moon, nota come Silk, che ha ottenuto i suoi poteri venendo morsa dallo stesso ragno che ha conferito a Parker i suoi poteri.

Come lascia presagire questa serie di nozioni, Straczynski mira a lasciare un segno indelebile nel mito del Ragno, non limitandosi a una rivoluzione solo della origin story del personaggio, ma andando a modificare la struttura stessa della storia di Spider-Man, aprendo scenari futuri intriganti. Una volontà che viene modellata tenendo presente anche il passato del Tessiragnatele, che specie nella costruzione del concept del ‘potere totemico’ si richiama a precedenti capitoli molto amati del Ragno.

La figura di Ezekiel, a bene vedere, sembra essere una rivisitazione del Kraven visto in L’ultima caccia di Kraven. De Matteis aveva mostrato un Kravinoff destinato ad affrontare un’ultima volta la sua nemesi per eccellenza affidandosi a una preparazione che contemplava un ritualismo che si affidava, seppure in maniera più blanda, alla rappresentazione totemica di concezione africana. Una lezione che sembra aver fatto presa su Straczynski, che ha mutuato questo tratto nella creazione di Ezekiel.

Mentre Spider-Man viene presentato come un prescelto, Ezekiel si scopre avere ottenuti i suoi poteri di ragno tramite un rituale, il che lo separa dalla figura di totem come concepito da Straczynski. Una rivoluzione che viene completata in Il Libro di Ezekiel, capitolo finale del ciclo di Potere Totemico, che ha comunque il sapore di un’opera incompiuta, dove gran parte degli interrogativi imbastiti da Stracz (in primis la vera natura dei poteri di Parker) rimasero senza risposta, nonostante il ritorno dell’autore sulle pagine del Ragno, come in occasione de L’Altro, dove supportato dai disegni di Mike Deodato Jr. raccontò un secondo scontro tra Spider-Man e un redivivo Morlun, culminato con l’apparente morte del Tessiragnatele, che invece si reincarnò in una sua crisalide create tempo primo, ottenendo nuovi poteri, come ragnatale organiche e artigli retrattili nei poli.

Ennesimo passaggio controverso del rapporto tra Straczynski e i fan dell’Arrampicamuri, che visse un lungo periodo di storie caratterizzate da alterne fortune, sino all’arrivo di Dan Slott. Un’entrata in scena che coincise con un periodo, in casa Marvel, in cui quasi tutti i personaggi di spicco della Casa delle Idee erano coinvolti da grandi eventi, sia sul piano personale che su scale più ampia, considerato che si stava ultimando la messa in scena di uno dei più acclamati eventi degli ultimi anni, le Secret Wars di Hickman.

 

Spider-Verse (2015): uno, nessuno, centomila Ragni

Durante la sua ideazione del potere totemico di Spider-Man, Straczynski aveva concepito il ruolo di avatar di Anansi come una prerogativa di Peter Parker, tanto che infine anche Ezekiel era stato presentato come un ‘falso’ totem. L’idea che potessero esistere altri Ragni, tuttavia, non è certo una novità in casa Marvel, che sia utilizzando le fantasiose diversioni tipiche dei What if….? o affidandosi a contesti paralleli al Marvel Universe ufficiale (come Marvel 2099 o l’universo Ultimate), aveva presentato diverse declinazioni della figura di Peter Parker.

Non si tratta solamente di celebrare Spider-Man 2099 o Spider-Man Noir, ma anche di considerare come diversi media abbiano presentato diverse chiavi di lettura del mito del Ragno, basti ripensare al Spider-Man e i Superamici o la celebre Spider-Man: The Animated Series. Il vero punto di svolta per arrivare alla creazione dello Spider-Verso è da ricercarsi però nel contesto videoludico, dove il videogioco Spider-Man: Shattered Dimension, in cui il giocatore si trovava a sperimentare una storia in cui interpretava Amazing Spider-Man (Terra -616), Miguel O’Hara (Spider-Man 2099), Spider-Man Noir e infine Spider-Man Ultimate. A scrivere la trama di questo videogioco uscito nel 2010 venne chiamato Dan Slott, all’epoca al timone della serie del Ragno, e per stessa ammissione dello sceneggiatore fu proprio questo primo incontro con le possibilità offerte dal multiverso a stimolare la sua creatività nell’immaginare un titanico affresco ragnesco.

Ripensando ai decenni di storie che hanno coinvolto Spider-Man, erano già presenti non poche varianti del Ragno. Dai citati Spider-Man Noir a Spider-Man Noir, non dimenticando i vari cloni e declinazioni differenti come la Spider-Woman di Jessica Drew, o versioni alternative come il Peter Parquagh di 1602. Tutti questi personaggi erano sicuramente un parterre iniziale più che promettente, ma per la sua idea, Slott voleva esplorare realmente il multiverso ragnesco, e riprendere l’idea del potere totemico e dei cacciatori di ragni era un punto di partenza promettente, che oltretutto andava a intrecciarsi in modo perfetto all’evoluzione del concetto di Incursioni che stava interessando il Marvel Universe, in previsione di Secret Wars (2016).

Un evento di questa portata venne quindi sviluppato con particolare attenzione da Slott, che intuì come introdurre una così vasta gamma di Spider-Men richiedesse una preparazione meticolosa, tanto che Spider-Verse può essere diviso in tre precisi archi narrativi: Edge of the Spider-Verse, Spider-Verse, Tie-in.

Edge of the Spider-Verse è il momento preparatorio in cui i principali attori di questa saga (Superior Spider-Man, Spider-Man 2099, Spider-Uk, May Parker, Spider-Man Noir, Spider-Gwen) scoprono come ci sia una squadra di assassini che, muovendosi nel multiverso, sta sterminando i Ragni. Questo primo assaggio del futuro Spider-Verse è un ottimo punto di ingresso per il futuro Spider-Verse anche per chi non ha una grande familiarità con il mito del Ragno. In questa prima fase, infatti, Slott si premura di dare ad alcune delle figure chiave di Spider-Verse il giusto spazio sia per presentarsi ai lettori che per scoprire in modo tragico come la propria sorte sia pericolosamente a rischio.

Da notare come questo ricco preambolo sia anche un escamotage per ripassare alcuni passaggi essenziali del passato del Ragno dando i riferimenti essenziali anche a chi non è avvezzo alla sua storia. Con intelligenza, Slott diluisce le nozioni necessarie nei dialoghi, creando momenti atti a intrecciare nodi narrativi che ripercorrono rapidamente gli eventi salienti di ciascun ragno. Attenzione che, comprensibilmente, viene rivolta alle figure principali, considerato che con una certa sfrontatezza Slott crea una nuova schiera di totem provenienti dallo Spider-Verse, non disdegnando di stupire i lettori portando in scena lo Spidey delle serie animate e addirittura Supaidāman, la versione tokusatsu del Ragno resa celebre dalla serie televisiva giapponese di fine anni ’70. E ovviamente, se compare Takuya Yamashiro non può mancare il suo robot da combattimento Leopardon.

Spider-Verse, pur basandosi su quanto teorizzato in precedenza da Straczynski, si spinge molto oltre. Il concetto del potere totemico non diventa più esclusivo di Parker, ma viene esteso a tutta una serie di altri personaggi sparsi nel multiverso, che condividono con il Parker di Terra-616 questo destino. Forte di questo principio, Slott riscrive quindi anche il personaggio di Morlun, che passa dall’essere un semplice vampiro psichico a membro di una famiglia di cacciatori di Ragni, gli Eredi, che intendono uccidere ogni totem ragno perché spaventati da una profezia che vede proprio nei Ragni gli artefici della loro disfatta.

Dal loro impero su Terra-001, universo creato con parti degli universi conquistati dagli Eredi, Solus e i suoi figli (Morlun, Vecna, Daemos, Jennix, Brix e Bora) si muovono a caccia di ragni tramite la Tela, la connessione tra tutti i totem tessuta dal Mastro Tessitore, personaggio schiavizzato dagli Eredi per utilizzare i suoi poteri per i propri fini. Tra le minacce ai Ragni abbiamo anche Karn, figlio rinnegato di Solus costretto a un’eterna caccia solitaria come punizione dal padre. Il corpus narrativo principale della saga è stata disegnato da Olivier Coipel e dal nostro Giuseppe Camuncoli, che hanno realizzato tavole di una vivacità encomiabile in cui le tipiche movenze del Ragno sono estremizzate e portate al limite, grazie a un’interpretazione univoca di ogni variante del personaggio.

Spider-Verse è la lotta per la sopravvivenza dei Ragni a questa serrata caccia, in cui assistiamo alla caduta di volti noti e di personaggi appena comparsi, combattuta con non poca fatica da Parker e compagni, considerato che diversi Ragni significa diversi approcci a questa guerra. Non sfugge come la presenza di Superior Spider-Man, ovvero la versione del Tessiragnatle in cui il corpo di Parker è posseduto dalla mente di Doc Ock, sia un personaggio astioso e contrapposto allo spirito autentico di Parker. Eppure, nonostante queste divergenze, infine la guerra viene vinta con la decisione di relegare gli Eredi all’interno di una struttura sita in un universo devastato da una guerra atomica, in cui l’aria satura di radiazioni è puro veleno per gli Eredi. Costretti a vivere in questa eterna prigionia, i cacciatori di Totem sembrano definitivamente sconfitti.  Interessante notare come questa vittoria non sia da celebrare per tutti i Ragni, visto che alcuni scoprono che durante la loro battaglia contro gli Eredi, gli universi di provenienza sono stati distrutti dalle Incursioni, le collisioni di universi che stanno preoccupando gli eroi marveliani in questi anni.

L’eredità immediata di Spider-Verse è l’aver consegnata una ricca serie di versioni differenti di Spider-Man, divenute particolarmente dai lettori, come Spider-Gwen o Spider-Punk. Personaggi che hanno avuto modo di presentarsi in storie brevi successive, ma che sono nuovamente tornati in azione nel seguito di Spider-Verse, Spider-Geddon.

Spider-Geddon (2018): la guerra per finire tutte le guerre

Il successo di Spider-Verse non poteva che creare l’aspettativa per un nuovo maxi-evento dell’Arrampicamuri che riprendesse questo concept. Il finale di Spider-Verse lasciava aperte diverse possibilità, e quando Slott dovette rinunciare a scrivere la storia per via di altri impegni in seno alla Casa delle Idee, il testimone passò a Christos Gage, che aveva collaborato per la stesura di alcuni passaggi della storia di Spider-Verse proprio con Slott. La conclusione comunque soddisfacente del precedente evento doveva essere rielaborata in modo da esser convicente, e a dare il giusto sprint a questa operazione fu Nick Lowe, editor Marvel:

Spider-Verse ha preso tutti i diversi Spider-personaggi e li ha messi insieme sul medesimo palcoscenico, e noi ci abbiamo giocato da quel momento. Spider-Geddon attacca dinamite a questo palco e lo manda in frantumi. Il più letale dei villain di Spider-Man, Morlun, e la sua famiglia, gli Eredi, erano stati intrappolati nella prigione perfetta alla fine di Spider-Verse, ma come in ogni storia di supereroi, c’è sempre una via di uscita e non crederete a come questi mangiatori di Ragni siano evasi, ma sono comunque liberi e in cerca di vendetta

Contrariamente a Spider-Verse, dove i Ragni trovavano seppure forzatamente una ragione per andare oltre le proprie differenze e collaborare, con Spider-Geddon la diversa personalità dei personaggi viene utilizzata da Gage come un motivo per complicare questo secondo tentativo di sopravvivere alla minaccia degli Eredi, che porta a una frattura nella compagine ragnesca, dove una fazione guidata da Superior Octopus predilige un approccio più violento e definitivo alla minaccia degli Eredi, mentre il team guidato da Miles Morales e Spider-Gwen vuole preservare lo spirito autentico di Spider-Man, evitando uccisioni e cercando sempre un’altra strada. A lasciare perplessi i lettori fu l’assenza dello Spider-Man per eccellenza, che in questo evento non viene apertamente coinvolto, pur essendo lui il totem ragno per eccellenza come rivelato in Spider-Verse, ma limitandosi a entrare in scena nella parte finale della seconda guerra con gli Eredi, imponendosi come bussola morale per la conclusione della saga.

Rispetto a Spider-Verse, Spider-Geddon punta maggiormente alla spettacolarità degli scontri, concentrandosi maggiormente su quello che separa idealmente i diversi Ragni anziché mostrate quello che li rende simili. Gran parte della storia viene sviluppata su due distinti filoni narrativi, con due squadre che si muovono secondo diverse priorità e principi morali, che sono al termine convergono in un unico piano che ha il merito di rappresentare una seconda occasione per gli Eredi, quasi una forma di perdono da parte dei Ragni.

Come leggere Spider-Verse e Spider-Geddon

Come da tradizione, la lettura di questi maxi eventi richiede uno sforzo da parte dei lettori, che devono recuperare i diversi capitoli che compongono la saga, spesso frammentati in diverse pubblicazioni. Per il mercato italiano, in queste occasioni la lettura tramite spillati richiede una certa attenzione, portando a preferire un recupero anche successivo in volume.

Nel caso di Spider-Verse e Spider-Geddon, le soluzioni migliori per recuperare questi due cicli sono:

Marvel Must: Have – Spider-Verse

La più grande ragno-storia di tutti i tempi. Quando i crudeli Eredi iniziano a sterminare tutti gli Uomini e le Donne Ragno del Multiverso, solo un'alleanza tra ogni Spider-Man esistente potrà salvare la situazione e impedire che una nefasta profezia si realizzi. La saga da cui ha preso ispirazione il film di animazione vincitore di un premio Oscar "Spider-Man: Un nuovo universo"

Parte della collana Must Have, che propone il recupero di grandi saghe del Marvel Universe, questo volume raccoglie solamente la miniserie principale di Spider-Verse, accompagnandola da una buona selezione di redazionali che contribuiscono a contestualizzare la lettura. Mancano però tutte le storie corollarie, ossia Edge of the Spider-Verse e i diversi tie-in

Marvel Deluxe: Spider-Geddon

Il sequel della saga che ha ispirato il blockbuster Spider-Man: Un nuovo universo.  Gli Eredi sono evasi dalla loro prigione e sono pronti a scatenare la loro ira per tutto il Multiverso Marvel!  Gli eroi con poteri di ragno provenienti da tutte le dimensioni devono unirsi ancora una volta!  Con la partecipazione di Spider-Man, Otto Octavius, Spider-Gwen, Miles Morales, Spider-Woman, Spider-Punk e molti altri!

Anche in questo caso, un volume che raccoglie solamente il core dell’evento, privo delle storie parallele e che si focalizza solamente sull’evento principale.

Marvel Ominbus: Spider-Verse/Spider-Geddon

La saga completa con i Ragni del Multiverso uniti contro la casata vampirica gli Eredi. Gli esordi di Spider-Gwen, Spider-Punk e SP//dr. Il ritorno di Supadaiman e Leopardon direttamente dalla serie Toei. Una sezione di 35 pagine inedite con i video comic di Miles, Gwen e Spider-Man Noir.

L’edizione migliore per potersi gustare al meglio Spider-Verse e Spider-Geddon. Pur priva di redazionali, questa edizione massiccia, ben 1932 pagine, raccoglie tutte le pubblicazioni coinvolte dai due eventi, offrendo la lettura completa dei due eventi. Pur se in alcuni passaggi l’ordine di inserimento dei diversi capitoli poteva essere impostato in modo più preciso, è innegabile che questo imponente volume sia perfetto per consentire anche a chi ha poca familiarità con la storia di Spider-Man di godersi uno dei suoi momenti più intesi.

L’eredità dello Spider-Verse

Quanto realizzato con lo Spider-Verse non poteva certo rimanere limitato alla carta, specie coinvolgendo un personaggio che ha sempre avuto una certa affinità con gli altri media. L’idea di potere avere un multiverso fondato espressamente sui Ragni era una golosa tentazione che ha trovato un’ottima incarnazione in uno dei migliori prodotti cinematografici legato al mito dell’Arrampicamuri, Spider-Man: Un nuovo universo.

Il titolo originale del film, Into the Spider-Verse, è più orientato a ricollegarsi alla saga di Slott, elemento fondante dell’avventura del giovane Miles Morales. Pur andando in direzioni differenti rispetto alla dimensione fumettistica, è palese il riferimento a un legame trans-dimensionale tra i diversi Ragni, che trae origine proprio dalla creazione di Dan Slott. Una concezione che sarà ulteriormente esplorata all’interno del seguito del film, Across the Spider-Verse.

Diverso è il modo in cui abbiamo visto ben tre differenti Spider-Man in azione nel Marvel Cinematic Universe con Spider-Man: No Way Home. In questo caso l’ispirazione è un altro duo di storie dell’Arrampicamuri (Soltanto un altro giorno e Un momento nel tempo), da cui viene presa l’idea dell’incantesimo di Strange che causa la presenza dei Parker di Garfield e Maguire. Nessun riferimento allo Spider- Verse in questo caso, ma piuttosto un fan service costruito sul concetto di multiverso, aspetto introdotto con maggior concretezza nella Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe e di cui attendiamo ora un utilizzo più ragionato.