Tra i prodotti cult degli ultimi anni Stargate è sicuramente uno tra i più amati. Si tratta di un franchise nato con il lungometraggio del 1994 diretto da Roland Emmerich, e che si è poi espanso con diverse serie TV – alcune stagioni ottennero un successo più che discreto e alcuni prodotti correlati quali film usciti direttamente in DVD, libri e fumetti.
Il titolo di riferimento resta comunque Stargate del 1994 ed è da qui che vuole ripartire il regista, la cui ultima opera è Independence Day: Resurgence, che vedremo in Italia con il titolo di Independence Day: Rigenerazione a partire da giovedì 23 giugno.
Anche per Stargate Emmerich ha in cantiere un reboot ma non si tratterebbe di un'improvvisazione bensì di un progetto che riprende il suo corso originale. Il regista, insieme al produttore Dean Devlin, aveva infatti pensato a una trilogia sin dal primo momento. Il duo, che sta lavorando con MGM, vuole però rifare anche il primo film.
A quanto pare è una necessità, nell'ipotesi che il secondo e il terzo capitolo siano cronologicamente vicini al primo, risulterebbe un po' stridente inserire gli attori originali con 20 (e passa) anni in più sulle spalle. "Non è una storia che si possa ambientare 20 anni dopo", ha affermato infatti Devlin, "quindi l'unico modo per raccontare davvero quella trilogia è tornare all'inizio e ricominciare".
Una dichiarazione che può lenire le immancabili preoccupazioni quando si comincia a parlare di reboot o remake di una vecchia gloria. In questo caso, almeno stando a queste dichiarazioni, non fu possibile portare a termine il lavoro perché all'epoca si riteneva che la fantascienza fosse morta, un business senza sbocchi. Cinque anni dopo però usciva il primo Matrix e ora, com'è sotto gli occhi di tutti, il genere sta vivendo una nuova primavera e il momento sembra opportuno per riprendere in mano Stargate.
Riprendere dall'inizio tuttavia significa anche ignorare la narrazione delle serie TV; peccato, perché almeno in parte è stata un prodotto eccellente. Ma non era opera degli autori originali, perché i diritti restarono ad MGM e questa diede ad altri il compito di lavorarci, come ci ricorda ancora Devlin: "Ci è stato portato via, ed è dura avere figli cresciuti da altri genitori, anche se hanno fatto un buon lavoro. Per noi non significa gettare ciò che è stato fatto. È per finire di raccontare la nostra storia". Una necessità che trova d'accordo Jonathan Glickman, presidente di MGM, secondo cui "l'unico modo per dare davvero una spinta adrenalinica e dare al franchise la rinascita che merita era riportare Roland e Dean".
Uno scenario che ha molto senso con un possibile neo: Devlin spiega che oggi è necessario adeguarsi alla moda degli "universi cinematografici", quindi sarà necessario creare un prodotto con molti possibili sbocchi per la creazione di altri film e prodotti televisivi. L'esempio più ovvio in questo senso è il Marvel Cinematic Universe, un'iniziativa che ha generato grandissimi profitti, ma che tutto sommato non include un gran numero di opere davvero valide. Non è detto che questo porti automaticamente a fare tre brutti film, ma è certamente un fattore di rischio.
Ma quando vedremo il nuovo Stargate. Emmerich a riguardo è abbotonatissimo: "ci è voluto molto tempo per Independence Day. Quindi ci vorrà probabilmente altrettanto". Niente date quindi, ma considerato che il regista ha molti programmi aperti, probabilmente l'attesa durerà qualche anno almeno.
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