The Nice House on the Lake, recensione: l'apocalisse dentro una stanza

Panini DC Italia pubblica The Nice House on the Lake di James Tynion IV e Álvaro Martínez Bueno: un horror psicologico e opprimente.

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a cura di Domenico Bottalico

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Panini DC Italia pubblica, a stretto giro rispetto alla pubblicazione americana, The Nice House on the Lake di James Tynion IV, fresco vincitore di numerosi Eisner, e Álvaro Martínez Bueno. I due avevano già collaborato recentemente sull'eccellente Justice League Dark e con questa serie danno libero sfogo all'amore per l'horror più psicologico riportando l'etichetta DC Black Label, sotto cui la serie è uscita, verso i lidi che riportano alla mente la mitica Vertigo. The Nice House on the Lake è composta da 12 albi in originale che verranno proposti in due volumi cartonati in Italia.

The Nice House on the Lake: una vacanza che è la fine del mondo

Dieci persone accumunate da un amico in comune, Walter. Alcuni lo conoscono da anni, altri da pochi mesi ma tutti sono concordi nel definire Walter solo un po' strano. Non sorprende quindi che proprio da lui arrivi un invito altrettanto misterioso: passare una settimana in una baita sul lago in Wisconsin. L'invito arriva via email, ci sono tutti i dettagli e gli itinerari e anche le foto di una location davvero da sogno. Tutti, seppur un po' riluttanti, accettano l'invito d'altronde dopo un anno di pandemia e lockdown, una vacanza all'aria aperta per svagarsi e rilassarsi non può di certo nuocere.

Dopo i primi convenevoli si consuma la tragedia: all'esterno una nuova epidemia, ben più virulenta e raccapricciante, si abbatte sul mondo. Mentre tutti gli ospiti cercano di contattare amici, parenti o amanti all'esterno, Walter rivela la sua natura. È stato inviato in missione dalla sua "gente" per selezionare il meglio dell'umanità ma si è lasciato coinvolgere scegliendo i suoi amici, umani che avrebbe semplicemente dovuto osservare.

Chi o cosa sono la "sua gente" e perché hanno scatenato questa epidemia? Gli ospiti iniziano così a reagire in maniera diversa alla prigionia: qualcuno tenta di raccogliere informazioni sulla casa e i dintorni, adornati da strane sculture e un misterioso edificio isolato ma delimitati da un invisibile barriera, altri si rassegnano e iniziano a godere delle comodità della casa. Tutti però iniziano a riflettere su Walter e sulla loro amicizia con lui, i suoi comportamenti e i suoi quesiti spesso strambi iniziando a incastrare piccole informazioni come tessere di un puzzle. E se Walter li avesse scelti e manipolati per anni?

The Nice House on the Lake: l'apocalisse dentro una stanza

Negli ultimi anni la crescita di James Tynion IV è stata esponenziale grazie all'alternanza di ottimi lavori sulle serie supereroistiche e felicissime intuizioni creator owned come Something is Killing the Children o Department of Truth. Tynion IV rappresenta ad oggi, nel fumetto americano, per il genere horror (nel senso più ampio del termine) quello che, per esempio, Ed Brubaker rappresenta per il crime/noir. In tal senso The Nice House on the Lake ne è la riprova: una serie che, inserendosi prepotentemente in quella che fu la tradizione Vertigo, ma si muove lungo una linea tensiva fra la rappresentazione morbosa del presente e un taglio da horror psicologico che strizza un occhio alla fantascienza degli anni 70 (la serie potrebbe essere benissimo un episodio del mitico Ai Confini della Realtà) e al cinema d'assedio che da John Carpenter a John Hughes è stato destrutturato in tutti i generi e forme disparate.

Tynion IV decomprime la narrazione, la rende più densa con pagine in prosa addirittura, ovvero con trascrizioni di chat o email per esempio, riducendo tutto ad una sintesi mentale più che fisica. Certo gli ospiti della casa non possono varcare i confini invisibili tracciati da Walter ma a loro disposizione paiono avere un luogo sospeso nel tempo in cui di certo non mancano le comodità. È l'evoluzione del concetto di Grande Fratello, televisivo e non. Gli ospiti sono costretti a convivere nuovamente in isolamento, dopo la pandemia, e il riferimento temporale è preciso mostrando mascherine e termometri, mentre fuori il mondo sta di fatto terminando per colpa di un'altra epidemia ben più raccapricciante e a ben poco servono cellullari, connessione internet o la cara vecchia televisione.

Non c'è un "fuori" da raggiungere, la casa è l'orizzonte degli eventi. È dopo aver stabilito questo aspetto che l'autore inizia a imbastire le connessioni fra i personaggi, non un vero e proprio approfondimento psicologico né una sua esasperazione (alla The Walking Dead giusto per fornire un paragone) quanto invece una semplice rete di rimandi che viene esplicitata attraverso una serie di sequenze in analessi. Il cuore della serie allora diventa un gioco escatologico che coinvolge le origini di Walter e la sua ingerenza nella vita di ognuno dei protagonisti, seppur in maniera diversa, e l'enigma rappresentato dal luogo della loro prigionia costellato di "indizi" e simbologie misteriose come tessere di un puzzle da comporre, e svelare per scoprire la verità - quale poi non è dato sapere, che però portano gli stessi protagonisti all'esasperazione e alla disperazione.

L'aura di incertezza che aleggia non appena la narrazione entra nel vivo è perfettamente resa da un Álvaro Martínez Bueno in crescita. È bene subito sottolineare che il disegnatore spagnolo mostra sempre qualche incertezza in termini di storytelling e leggibilità delle tavole. I suoi layout sono dinamici e spesso audaci ma a volte la lettura è resa difficoltosa da una ripartizione degli spazi non chiarissima.

Al netto di questo in The Nice House on the Lake, Bueno gioca con l'alternanza di pagine singole e doppie in cui i piani ravvicinati e medi riproducono certe soluzioni televisive in cui l'attenzione deve essere tutta rivolta alla prossemica delle figure ma anche ai dialoghi. Quello che il medium fumetto offre in più rispetto alla lente della camera da presa è un maggior senso di inquietudine e incertezza. Ottima la scelta di creare riquadri senza margini, una dilatazione spazio-temporale assoluta, così come quella di adottare uno stile minimale con figure dai contorni mai definiti (addirittura nelle sequenze in analessi a tratti non si distinguono i tratti somatici di alcuni personaggi) e una colorazione, opera di Jordie Bellarie, che predilige il pittorico e il pastello insinuandosi diluita nel tratteggio e nelle mezze tinte e sfumature del disegnatore.

Il Volume

Panini DC Italia propone The Nice House on the Lake in un volume cartonato soft touch formato comic book classico ovvero 17x26 cm. La carta scelta è patinata dalla grammatura spessa, la resa è ottima tuttavia la rilegatura a filo e la rifilatura delle pagine spesso costringono ad aprire a fondo il volume per apprezzare al meglio le tavole di Álvaro Martínez Bueno. Il volume non presenta extra di sorta fatta eccezione per le immancabili bio degli autori e un brevissimo contributo editoriale dell'editor italiano della serie. Da segnalare in fase di traduzione e adattamento qualche passaggio legnoso e meno brillante, nulla che infici la lettura tuttavia.