Top 10 fumetti serie straniere 2021

Ed ecco la Top 10 fumetti serie straniere 2021, con i migliori titoli dell'anno scelti dalla redazione di CulturaPOP

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a cura di Giovanni Zaccaria

Eccoci pronti anche per la Top 10 fumetti serie straniere 2021, in un anno particolarissimo per il rinnovato boom di vendite dei manga nel nostro paese e in generale per la nona arte. Quindi si, troverete molto Giappone.

Anche in questo caso la classifica è compilata da me, sulla base delle mie tante letture avvenute nel 2021, ovviamente nel contesto de Il Trono del Re e de Il Trono di Zeth, ma ho chiesto anche ai miei fidi compagni di viaggio Domenico Bottalico e Manuel Enrico di stilare la loro chart per potervi offrire il massimo della completezza.

Three is the magic number…vedeteci come i vostri amichevoli Peter Parker(s) di quartiere (questa Domenico non me la perdona).

Ho scelto anche stavolta di non mettere le posizioni ma, se devo essere sincero fino in fondo, la serie di Tsutomu Takahashi è quella che quest’anno mi ha colpito più di tutte. Ma fate finta che non vi abbia detto niente, magari qualcuno si offende.

Non serve aggiungere altre parole, troverete tutto scritto sotto ad ogni titolo della Top 10 fumetti serie straniere 2021.

Top 10 fumetti serie straniere 2021: Giovanni Zeth Castle Zaccaria

Neun di Tsutomu Takahashi (J-Pop Manga)

Il miglior manga del 2021, uno dei più incisivi seinen letti da parecchio tempo a questa parte, forse l’apice della top 10 fumetti serie straniere 2021. Tsutomu Takahashi ci riporta all’orrore della Germania nazista, in cui Himmler ordina l’immediata eliminazione dei cloni di Adolf Hitler. Ma il progetto sembra celare segreti ancora più grandi e letali.

L’autore riesce ad incutere un senso di timore ad ogni pagina, costruendo una storia a tratti spy, a volte con piglio storico, sempre dinamica e dannatamente credibile nonostante gli elementi fantastici. La costruzione del fumetto e il segno grafico straordinario colpiscono il lettore con potenza assoluta lasciando basiti numero dopo numero.

E  in alcuni capitoli, mette davvero i brividi. Che lettura, signori. Magistrale.

Stillwater di Chip Zdarsky e Ramon K Perez (saldaPress)

Finalmente una serie travolgente e accattivante che parte in quinta e lascia una voglia di proseguire incredibilmente alta. Chip non sbaglia un colpo ma con Stillwater entra a gamba tesa nella Top 10 fumetti serie straniere 2021 con un mistery di primissimo livello. A Stillwater nessuno muore e non è una bella cosa. Il protagonista che infatti ariverà a conoscere il segreto di questa cittadina dell’entroterra rurale degli States si ritroverà in un vero incubo, connesso al suo passato.

Ci sono le atmosfere di Stephen King e un tocco alla True Detective, una trama articolata e personaggi eccezionalmente caratterizzati. Il tutto come se ci trovassimo di fronte al copione di una futura serie tv di successo. Davvero un colpo eccellente per Skybound, anche al netto di una parte grafica non sempre strepitosa, ma che passa in secondo piano grazie ad una narrazione davvero intrigante.

Asadora! di Naoki Urasawa (Planet Manga)

L’anno scorso misi il primo volume in classifica, in modo quasi provocatorio, andando “di fiducia”. In realtà si vedeva lontano un miglio che la serie del papà di 20th Century Boys aveva tutte le carte in regola per essere una bomba.

Asadora! è ampio, intrigante, a volte tenero ed intimo, a volte larger than life, si permette di spaziare attraverso un cast nutritissimo di personaggi senza perdere un colpo, ci racconta storie personali di crescita e poi vola verso l’avventura più sfrenata sfruttando mostri giganti e diverse dimensioni temporali. Ma cosa dovremmo voler chiedere di più?

Un altro grandissimo manga, un altro colpo a segno di un grande maestro del fumetto mondiale, a pieno titolo. Fumetti come Asadora! hanno solo un piccolo grande problema: come fate ad accontentarvi di letture inferiori poi?

Strange Adventures di Tom King e Mitch Gerads (Panini DC)

Chi è Adam Strange? Ecco l’occasione giusta per scoprirlo con un Tom King che dopo tante diverse (e fruttuose) esperienze segna un goal eccellente impadronendosi di un personaggio assolutamente di seconda (terza?) fascia del panorama DC e costruendoci attorno un soggetto eccellente.

La coppia poi è quella super affermata con Mitch Gerads che con il suo stile incredibilmente riconoscibile e ricco di divertenti trovate grafiche fa sempre spalancare gli occhi. Il gioco tra realtà e finzione, o meglio tra facciata pubblica e dramma privato, tra quello che in molti credono essere il tuo successo ma che in realtà è il tuo più grande fallimento?

Adam Strange è tutto questo, un eroe di un altro mondo e un traditore, uno scrittore e un racconta-palle. Ma tutto il set di emozioni raccontate, beh, quello è assolutamente concreto ed emozionante. Serie pazzesca!

Li Troviamo Solo Quando Sono Morti di Al Ewing e Simone Di Meo (Edizioni BD)

Probabilmente la miglior serie Boom! Studios degli ultimi tempi (e l’editore è piuttosto in forma) con un Al Ewing che parte per un viaggio di fantascienza, sempre coi suoi personaggi ultra stratificati e complessi e chiamando a raccolta un grande talento italiano, Simone di Meo, che spacca, sotto ogni punto di vista.

Gli dei esistono, sono immensi, fluttuano nello spazio e sono tutti morti. Dalle loro carcasse si ottengono risorse preziose da parte di diverse compagnie ma la domanda è lecita: se ce ne fosse ancora uno vivo?

Ne nasce un’avventuroso sci-fi in cui il fantastico si mischia con il dramma umano e personale dei protagonisti convivendo in una storia curata maniacalmente. Avrei sperato in un’edizione italiana migliore, ma anche così è una delle serie americane più fresche e interessanti dell’anno, ottima per la top 10 fumetti serie straniere 2021.

Tokyo Revengers di Ken Wakui (J-Pop Manga)

Tokyo Revengers è molto di più di uno shonen con i viaggi nel tempo e il tema del bullismo in primo piano. È molto di più degli scontri tra bande di studenti giapponesi e crescita dei personaggi. Il viaggio indietro nel tempo di Takemichi per impedire che nel suo futuro la banda di teppisti che conosceva assassini la sua storica (e unica) fidanzata raccoglie attorno al suo soggetto sentimenti, insegnamenti morali, espedienti narrativi intelligenti e d’effetto e temi sociali importanti.

Pur sembrando una lettura semplice all’inizio, nasconde una grande stratificazione di dettagli al suo interno tanto che a volte ci si domanda come abbia ottenuto così tanto successo e popolarità anche nel pubblico più giovane. Bene, anzi benissimo che le nuove generazioni si nutrano di materiale così buono.

E cavarsela in questo modo eccellente tirando in ballo i paradossi temporali è davvero una grande prova di capacità.

Randagi di Keigo Shinzo (J-Pop Manga)

Top 10 fumetti serie straniere 2021, sottocategoria “coltellate al fegato”. Il manga di Keigo Shinzo è davvero toccante ed intenso. Hajime Yamada è un ispettore di polizia che ha perso la figlia, sprofondando in un baratro di disperazione. Shiori è una ragazza che vive allo sbando, come una randagia, cercando riparo tra un uomo e un altro, arrivando persino a prostituirsi. L’incontro tra i due darà vita ad una storia emozionante, davvero raccontata in maniera eccellente.

Non è un boccone facile da digerire, a dispetto di un segno grafico semplice ed amichevole, ma è un’opera di straordinario valore emotivo, trovando spazio anche per un’aspra critica sociale che non riguarda unicamente il Giappone.

Davvero una grande lettura, ma preparate i fazzolettini.

Frieren – Oltre la fine del viaggio di Kanehito Yamada e Tsukasa Abe (J-Pop Manga)

Finalmente uno shonen fantasy che non assomiglia ad un videogioco. Finalmente uno shonen che non assomiglia a 10.000 altri titoli tutti uguali. Il viaggio della maga Frieren e della sua assistente si rivela un’esperienza di ottima sensibilità, dal ritmo lento ma determinato. Dopo la fine di una lunga missione la compagnia di eroi si scioglie e sarà lo scorrere degli anni a portare Frieren ad avvicinarsi alle intense emozioni umane, lei che è un’elfa praticamente immortale e apparentemente insensibile alle dinamiche decadenti umane. Se con il primo volume si costruisce la base e si caratterizzano i personaggi, già con il secondo la narrazione si amplifica introducendo serie minacce e e una componente action che inizialmente sembrava estranea al questo manga.

Inserire questo titolo nella Top 10 fumetti serie straniere 2021 è un po’ una scommessa, ma sembra che ci siano davvero tutti i presupposti per un’opera finalmente originale in un genere che troppo spesso indugia nel già visto e sentito.

Black Widow – Legami che contano di Kelly Thompson, Elena Casagrande e Jordie Bellaire (Panini Marvel)

La serie Marvel vincitrice dell’Eisner 2021 è un titolo davvero ben riuscito e interessante che riesce ad esplorare in modo credibile e avvincente l’aspetto più umano dei super in tuta. Beh, in questo caso la super è Vedova Nera, un personaggio davvero sopra le righe, senza super poteri ma da sempre molto affascinante. Natasha ha subito il lavaggio del cervello e ora vive una vita idilliaca, distante da guerre segrete, complotti galattici, alieni invasori e ogni altra minaccia di livello Avengers. Ma qualcosa non quadra e lo pensano pure Clint Barton e Bucky Barnes. Disegni ultra dinamici, sceneggiatura solida e dialoghi davvero perfetti ci consegnano un prodotto godibilissimo, di certo non ai livelli capolavori come l’Immortal Hulk di Ewing, ma capace di una ottima analisi della fragilità umana del personaggio di Black Widow e di darci un ritratto anche piuttosto verosimile di “cosa accadrebbe se un super esistesse davvero nel nostro mondo?”. Super convincente!

Ultramega di James Harren e Dave Stewart (saldaPress)

Ditemi che non stavate aspettando anche voi una serie del genere. Uomini capaci di diventare supereroi giganteschi capaci di azioni incredibili in stile Ultraman, kaiju devastanti creati da un virus assurdo che infetta pazienti all’apparenza casuali e le conseguenze dei combattimenti che possono essere micidiali per le città e i propri abitanti. Il tutto in chiave quasi psycho-horror che nella seconda parte diventa un thriller post apocalypse. Ah, vi ho detto che è disegnato (da dio) da James Harren, ovvero uno dei più fighi in circolazione per questo tipo di missioni e colorato dal (solito) bravissimo Dave Stewart?

Skybound ha imbroccato un altro gran colpo che promette benissimo e che soddisfa parecchi guilty pleasure che serbiamo nel nostro cuore: voglia di devastazione, combattimenti larger than life, mostri misteriosi, alieni assurdi e un’eredità familiare che passa di generazione in generazione. Dai è una bomba, mi ha gasato abbestia e voglio subito leggere il prossimo, e poi ancora.

Top 10 fumetti serie straniere 2021: Domenico Bottalico

Neun di Tsutomu Takahashi (J-Pop Manga)

Pur con un primo tankobon meramente introduttivo, Neun si candida subito a manga dell'anno nella categoria seinen complice un Tsutomu Takahashi tornato idealmente alle atmosfere cupe ed opprimenti di Jiraishin collocandosi immediatamente, più per l'ambientazione che per la sceneggiatura, fra il Monster di Naoki Urasawa e il classico La Storia dei Tre Adolf di Osamu Tezuka.

Tokyo Revengers di Ken Wakui (J-Pop Manga)

Tokyo Revengers è una serie ottimamente scritta, ben ritmata, mai scontata e dai personaggi capaci di sorprendere per le loro insolite sfaccettature. Ken Wakui confeziona quindi una storia perfettamente in grado di inserirsi molto bene in certi trend narrativi moderni, sia occidentali che orientali, ma con una propria distintiva identità.

Asadora! di Naoki Urasawa (Planet Manga)

Asadora! è una lettura fresca e coinvolgente in cui una delle caratteristiche dello stile di Naoki Urasawa (raccontare una su più linee temporali) viene utilizzato in maniera più intima e lineare costruendo una giovane e coriacea protagonista. Si tratta di un gioco tensivo triplice costruito fra vero, verosimile e misterioso il cui volano è una delle forme più caratteristiche dell'immaginario fantascientifico nipponico nonché con la manifestazione della paura dell'olocausto atomico: il kaiju. Lo stile grafico di Naoki Urasawa è da sempre rivolto alla ricerca di un realismo mai esasperato e sempre in perfetto equilibrio fra attenzione al dettaglio e una intelligibilità tanto immediata quanto avvolgente.

Hitler è Morto Vol. 1 - Vigile e Spietato di Jean-Christophe Brisard & Alberto Pagliaro (Star Comics)

Hitler è Morto Vol. 1 - Vigile e Spietato è l'inizio di un insolito e robustissimo thriller spionistico rigorosamente cesellato da Jean-Christophe Brisard in cui è l'intreccio del plot ad essere il vero punto di forza di una narrazione sin dalle prime pagine estremamente tesa ed incalzante. È una narrazione opaca quella di Jean-Christophe Brisard e per questo mai scontata e sempre appagante che ricorda a tratti il Vittorio Giardino di Rapsodia Ungherese ma unito alla robustezza di certi racconti del Tom Clancy meno fantascientifico. Ottima la prova al tavolo da disegno di Alberto Pagliaro che illustra il volume con un stile aggressivo e senza compromessi in cui la sintesi anatomico-espressiva e il chiaroscuro, ottenuto con chine profonde e nervose, trovano in una linea spezzata e tagliente il minimo comun denominatore.

Wonder Woman Terra Morta di Daniel Warren Johnson (Panini DC Italia)

Grazie alla sua immortalità, abbiamo visto Wonder Woman in molti dei futuri possibili dell’Universo DC e spesso l’abbiamo vista essere l’ultima delle Amazzoni. Queste suggestioni vengono portate ad un livello successivo da uno dei talenti più freschi del panorama fumettistico statunitense: Daniel Warren Johnson. Partendo da una storia imperniata sull’azione e dal facile impatto (dal setting post-apocalittico stile Mad Max alla presenza di mostri giganti) e scava piano ma in maniera decisa fino al cuore del personaggio. Fin dove si può spingere l’amore e la fiducia di Wonder Woman nei confronti del genere umano? Possibile che gli esseri umani non riescano a contravvenire alla loro stessa natura portando preferendo il conflitto alla pace fra loro e all’armonia con il pianeta?

Chainsaw Man di Tatsuki Fujimoto (Planet Manga)

Chainsaw Man è sicuramente una delle serie più originali e bizzarre degli ultimi anni. L'intento dell'autore Tatsuki Fujimoto è sicuramente quello di inserirsi nel filone shonen più moderno ma, a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, in questo primo tankobon c'è meno azione del previsto e un discreto lavoro di costruzione del protagonista e del suo straniante punto di vista sul mondo che lo circonda.

Something is Killing the Children di James Tynion IV & Werther Dell'Edera (Edizioni BD)

Le influenze di Something is Killing the Children sono evidenti: da Stephen King a Steven Spielberg passando per i suoi interpreti più recenti ovvero Whedon e Abrams. Si tratta di una storia horror e con la tensione tipica del genere giocano lo scrittore James Tynion IV e il disegnatore Werther Dell'Edera ma c'è qualcosa di più che una semplice slasher story fra le pagine di Something is Killing the Children e solo i numeri successivi potranno mostrare il pieno potenziale di un inizio davvero convincente.

Dark Nights: Death Metal di Scott Snyder, Greg Capullo & AA.VV. (Panini DC Italia)

È stato l'evento dell'anno. Uno dei più grandi degli ultimi 10/15 anni: con tutta la sua carica esagerata e sovversiva infatti Dark Nights: Death Metal ha davvero chiuso un'era per la DC mettendo in fila e raccontandone presente, passato e futuro pescando a piene mani dai suoi grandi eventi (le mitiche Crisi) dimostrando ancora una volta il carattere iconico di questi personaggi. Una rumorosa lettera d'amore a tutto l'Universo DC.

Batman - L'impostore di Mattson Tomlin & Andrea Sorrentino (Panini DC Italia)

Batman - L'impostore 1 è una interessante rivisitazione dei primi anni di attività del Cavaliere Oscuro che strizza inevitabilmente l'occhio a quello che verrà, ovvero il nuovo film The Batman. A giudicare da questo primo albo tuttavia l'operazione non sembra essere meramente "commerciale" ma più dinamica ed organica atta a fornire un contesto più ampio e stimolante a vecchi lettori e soprattutto a potenziali nuovi. È innegabile sottolineare come gran parte del fascino, e della riuscita, dell'albo risiedano nella prova maiuscola di  Andrea Sorrentino le cui matite vengono esaltate dal lavoro superbo ai colori di Jordie Bellaire.

Joker di James Tynion IV & Guillem March (Panini DC Italia)

L'idea di una serie regolare dedicata al Joker è decisamente rischiosa, fortunatamente James Tynion IV capitalizza su quanto fatto sull'ammiraglia Batman per confezionare una serie che si spoglia di elementi gotici o grotteschi in favore di un crime robusto e dal taglio estremamente cinematografico impreziosita dalle belle tavole di Guillem March.

Top 10 fumetti serie straniere 2021: Manuel Enrico

Ultramega di James Harren e Dave Stewart (saldaPress)

Sin dalle prime apparizione delle tavole di Ultramega, la sensazione era che ci saremmo trovati davanti a una storia ad altro tasso di adrenalina. Colossi mostruosi che lottano tra le vie di città condannate, poteri scatenati e un design dei kaiju che strizza l’occhio al body horror erano segnali inequivocabili che Harren avesse in mente di infrangere ogni regola, di godersi appieno questa sua occasione, lasciando emergere le sue passioni, dando loro piena sostanza. Se quindi graficamente era già ben chiara l’identità grafica di Ultramega, rimaneva la curiosità di vedere come, sul piano narrativo, Harren avrebbe declinato la sua serie.

L’inizio di una saga è fondamentale per convincere i lettori ad appassionarsi. Ultramega, per quanto spinto da un impianto visivo adrenalinico e vitale, può appoggiarsi anche a una costruzione sociale impeccabile. Nel dare vita a questo mondo, Harren non si limita a raccontare la fine di una società per mostrare la nascita di un’altra, ma unisce questo elemento essenziale alla creazione di una linea narrativa che lega in modo unico il lettore al protagonista della serie. In questo primo volume di Ultramega si intravede una scintilla di legacy, un’ereditarietà di sangue che segna il destino dei protagonisti, una nemesi storica lievemente abbozzata ma già percepibile, che promette di diventare nei capitoli successivi parte integrante degli eventi di questa adrenalinica serie.

Li Troviamo Solo Quando Sono Morti di Al Ewing e Simone Di Meo (Edizioni BD)

Li troviamo solo quando sono morti, sin da questo primo volume, dimostra come Ewing abbia trovato una felice sinergia tra le atmosfere care alla fantascienza avventurosa e le suggestioni di una narrativa più stratificata e intima. La sua opera di word building, infatti, passa da una presentazione graduale dell’umanità futura e delle sue meccaniche, gestita con spontaneità tramite un incastro di racconto emotivo e flashback impeccabile. Un simile impianto narrativo consente di evitare dialoghi motivati solo dal dovere fornire informazioni essenziali, ma anzi trasmette un senso di realismo e di coerenza sociale tra i diversi attori di questa avventura.

Una narrativa che si incarna perfettamente nelle tavole di Simone di Meo. Li troviamo solo quando sono morti raggiunge vette di spettacolarità incredibili, non solamente in termini di disegno, ma anche di colorazione (affiancato da Mariasara Miotti). Dal punto di vista grafico di Meo dimostra di essere un raffinato interprete del disegno fantascientifico, capace di realizzare astronavi funzionali e dinamicamente affascinanti e ritrarre gli dèi defunti con una delicatezza che ne esalta l’aura mistica. E’ però nella gestione della colorazione che mostra una visione artistica incredibile, con tonalità vivide e avvolgenti delle tavole, capaci di enfatizzare situazioni ed emozioni dei personaggi, con giochi di luce e riflessi che meritano di essere ammirati in rispettoso silenzio. La costruzione delle tavole di Li troviamo solo quando sono morti giova di questa cura di di Meo, che offre dinamismo ed emotività in una sintesi dialettica impeccabile.

X-Men: Pax Krakoa di Jonathan Hickma e vari (Panini Marvel Italia)

In X-Men: Pax Krakoa si assiste ai primi passi del nuovo mondo mutante, diviso tra l’imporsi come un forza politica internazionale e l’affrontare la pesante eredità dell’odio umano, che non tarda a manifestarsi. Sulla scia degli eventi visti nel capitolo finale di House of X/Powers of X, i mutanti sono ancora nel mirino di Orchid, l’organizzazione post-umana che mira a sterminare l’homo superior, costringendo i reggenti di Krakoa ad avviare attacchi preventivi contro la base Orchid nello spazio. Uno scontro che se nel cosmo può esser combattuto utilizzando metodi tradizionali, basati su battaglie cruente, non può riproporsi sul pianeta, dove i rappresentati diplomatici di Krakoa devono utilizzare dialogo e velate minacce, per ricordare agli umani che ora anche i mutanti sono parte di un società internazionale in cui hanno un ruolo di prim’ordine.

Hickman intesse questi aspetti del nuovo mondo mutante con attenzione, creando una dinamica sociale su Krakoa particolarmente curata. Un’intensa operazione di world building che non vuole essere una tabula rasa rispetto a quanto conosciuto sinora dei mutanti, ma che si propone come un’evoluzione naturale di una cambio degli equilibri di potere. Volendo, anche con un pizzico di cinismo da parte di personaggi che abbiamo sempre visto come incarnazione di un’etica spesso monolitica e irreale, come Xavier e Ciclope, capaci di lasciarsi lusingare dalle possibilità di questa nuova era mutante, accettando anche di utilizzare mezzi coercitivi prima mai considerati. Xavier, in particolare, sembra esser divenuto uno statista propenso a rivestire la ragion di stato con alibi quasi filosofici, pur di raggiungere i suoi scopi. X-Men: Pax Krakoa non raccoglie solo questi primi mesi della nuova esistenza dei mutanti, ma ci consente anche di godere di un team artistico di primissimo livello, tra cui Leinil Francis YU, R.B. Silva e il nostro Matteo Bufffagni ai disegni, cui si unisce la colorazione di Marte Gracia e Sunny Gho. Una sinergia artistica che consente di vivere le avventure dei mutanti respirando un tono epico, in cui l’elemento fantascientifico trova una perfetta integrazione con la visione più bucolica della nuova realtà degli X-Men.

Adventureman: La fine e tutto ciò che succede dopo di Matt Fraction e Terry e Rachel Dodson (saldaPress)

Adventureman, il nuovo fumetto di Matt Fraction e Terry Dodson, è l’ennesima conferma di come la letteratura pulp sia ancora oggi una fonte inesauribile di ispirazione. Un’influenza che non dovrebbe stupire, considerato come questo filone narrativo, che ha avuto la sua massima espansione tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, viene considerato come la scintilla vitale di gran parte dell’immaginario successivo, compresi i supereroi, la cui Golden Age, contemporanea ai grandi eroi del pulp, deve molto a questo genere letterario. Con Adventureman: La fine e tutto ciò che succcede dopo, Fraction compie una piccola magia, dimostrando di avere appreso le regole dell’avventura pulp per dare loro freschezza e trasportarle magnificamente nella contemporaneità. L’apertura del primo volume di Adventureman è una scarica di adrenalina, in cui veniamo portati a vivere le imprese dell’eroico avventuriero e dei suoi fedeli compagni, intenti ad affrontare lo scontro decisivo contro il loro arcinemico, il Barone Bizzarre. Esagerata, iperbolica e con un ritmo in cui ironia e epica si intrecciano a meraviglia, questa battaglia è un biglietto da visita vincente, che trasmette al lettore il giusto cocktail di adrenalina e incredulità che consente di apprezzare al meglio la rivelazione improvvisa: è tutta fantasia. O meglio, è una fantasiosa lettura di un giovane adolescente e della madre, una transizione a una dimensione più reale che diventa, per Fraction, l’occasione ideale per creare due linee narrative: avventura e realtà.

Una narrazione impeccabile che viene esaltate dalle tavole strepitose di Terry Dodson, supportato alle chine dalla moglie Rachel. Sfogliando le prime pagine di Adventureman: La fine e tutto ciò che viene dopo si ha la sensazione di leggere davvero un fumetto pulp, dal design dei personaggi, alle panoramiche cittadine volutamente esagerate e che omaggiano l’immaginario di un genere letterario tutt’altro che obsoleto. Dodson si fa interprete visivo vivace e dinamico, non lesina inquadrature di grande movimento e doppie pagine impressionanti, creando soluzioni visive avvolgenti e di alto livello. Qualità mantenuta anche nel ritrarre la quotidianità dei Connelly, che con giovano del tratto morbido e ironico di Dodson, capace di interpretare al meglio l’emotività dei personaggi.

Seven Secrets di Tom Taylor e Daniele di Nicuolo (Edizioni BD)

Cosa può esserci di più pericoloso di un segreto inconfessabile, pronto a essere rivelato al mondo? Sette segreti, probabilmente. O almeno è quanto ha pensato Tom Taylor, che proprio partendo da questa idea ha imbastito Seven Secrets, serie a fumetti pubblicata Boom! Studios, portata in Italia da Edizioni BD. La collaborazione tra la casa editrice nostrana e la sua controparte americana ha già mostrato di poterci offrire delle avventure di grande fascino come Li troviamo solo quando morti (rileggete la nostra recensione), ma la varietà del catalogo di Boom! Studios può rivelarsi un nuovo punto di forza di Edizioni BD, che con Seven Secrets propone un’avventura in cui mistero e azione si intrecciano alla perfezione. om Taylor non si focalizza sui Sette Segreti come unico mistero, ma li rende parte di un meccanismo narrativo in cui a dominare sono le rivelazioni sui misteri dei protagonisti. Utilizzando mirabilmente il concetto di anaffettività imposto dall’Ordine, Taylor mostra invece una necessità di creare dei legami anche tra persone che hanno fatto del loro anonimato un leit motif. Sin dalle prime batture di Seven Secrets, infatti, i segreti che vengono rivelati sono conseguenze di una mancata aderenza agli stringenti dettami dell’Ordine in materia di relazioni personali che potrebbero fare invidia alle limitazioni vissute dai Jedi di Star Wars.

La narrazione imposta da Taylor necessitava di un interprete visivo che sapesse cogliere sia le ricche sfumature emotive dei personaggi che questa anima profondamente action di Seven Secrets. Il nostro Daniele Di Nicuolo, già apprezzato oltreoceano per il suo eccellente lavoro, si fa portatore della verve narrativa dell’autore, orchestrando delle tavole in cui mostra nuovamente la sua impeccabile padronanza della fisicità dei personaggi. In un racconto dinamico come quello di Seven Secrets, il corpo dei protagonisti è uno dei principali strumenti narrativi a disposizione, deve trasmettere non solo l’adrenalina degli scontri ma anche i piccoli vezzi che denotano la personalità dei diversi attori di questa avventura. Di Nicuolo non si limita quindi a tratteggiare l’esplosiva muscolarità dei personaggi durante gli scontri, ma cura con attenzione anche le espressioni dei volti, una dimostrazione di empatia che trova la sua massima espressione nella caratterizzazione di Canto, personaggio che nonostante indossi sempre una maschera (che sia uno dei tanti segreti?) ha una sua splendida emotività resa grazie al linguaggio verbale.

Batman - L'impostore di Mattson Tomlin & Andrea Sorrentino (Panini DC Italia)

Un nuovo racconto delle origini per il Cavaliere Oscuro, dal tono crudo e realistico firamto da Mattson Tomlin e dal nostrao Andrea Sorrentino. Un'indagine spietata alle radici dello spirito di Bruce Wayne, raccontato con lucidità in bilico tra la nascita del mito del Crociato di Gotham e la presa di coscienza delle rinunce che si pongono davanti all'uomo dietro la maschera. Sorrentino si fa perfetto interprete di questa vis narrativa, ne coglie le sfumature più umorali intrecciandole all'anima malata di Gotham, offrendo un Batman alle prime armi acerbo nei modi ma già in grado di far emergere lo spirito autentico del flagello dei criminali che diverrà un giorno.

Middlewest di Scotti Young e Jorge Corona (BAO Publishing)

Che Skottie Young avesse un modo tutto suo di vedere mondi fantastici si era capito quando aveva portato in fumetteria la sua visione estrosa delle ambientazioni tipiche delle fiabe con Odio Favolandia. La rivisitazione eccentrica e dissacrante dei tipici topoi fiabeschi è una lettura estremamente divertente e dinamica, simbolo della fervida immaginazione di Young. A ribadire questa sua dinamicità, Young è tornato in azione con Middlewest, una fantasy country-urbano in cui unisce le tematiche tipiche di questo genere con una narrazione che evidenzi aspetti più quotidiani, dando vita a una saga che si conclude con il terzo volume proprio sul finire del 2021. Che Skottie Young avesse un modo tutto suo di vedere mondi fantastici si era capito quando aveva portato in fumetteria la sua visione estrosa delle ambientazioni tipiche delle fiabe con Odio Favolandia. La rivisitazione eccentrica e dissacrante dei tipici topoi fiabeschi è una lettura estremamente divertente e dinamica, simbolo della fervida immaginazione di Young. A ribadire questa sua dinamicità, Young è tornato in azione con Middlewest, una fantasy country-urbano in cui unisce le tematiche tipiche di questo genere con una narrazione che evidenzi aspetti più quotidiani, dando vita a una saga che arriva ora in libreria con il suo secondo volume.

La carta vincente di Middlewest è la capacità di Young di trovare una colonna portante emotiva su cui costruire la sua storia. Non solo si aiuta con una caratterizzazione ambientale che risulti famigliare ai lettori, specialmente d’oltreoceano, ricreando situazioni familiari ed esaltando situazioni sociali conosciute, ma trasforma questa familiarità in un tramite emotivo con cui dare spessore e vitalità ai propri personaggi. Se nel primo volume la presenza dell’elemento magico legato alla famiglia di Abel si presenta come l’elemento oscuro della trama, con la seconda parte di Middlewest il lettore viene invitato ad andare oltre le apparenze, cercando di sondare l’anima dei personaggi, arrivando alla radice del tormento interiore delle figure umane che si muovono in questo mondo incredibile.

Undiscovered Country: di Charles Soule, Scott Snyder, Giueppe Camuncoli (saldaPress)

Non è la prima volta che saldaPress amplia il suo già ricco catalogo con un fumetto che ci accompagna all’interno di una pittoresca disamina dell’autentico spirito americano. In Redneck, il tema dei vampiri diventa il nostro strumento di analisi della dimensione rurale degli States, mentre Manifest Destiny è una reinterpretazione di uno dei simboli dello spirito della frontiera in cui il paranormale diventa la lente sotto cui indagare le ipocrisie insite nella società americana. Ma si potrebbero citare anche Dreaming Eagles, American Monster e molti altri, una bibilioteca a fumetti dal forte contenuto sociale a cui si è unito anche Undiscovered Country. Gli States ritratti in Undiscovered Country non sono più uniti, ma sono divenuti un intreccio di zone differenti in cui vengono seguiti diversi scopi, miranti tutti a creare una nuova identità nazionale, seguendo le direttive della misteriosa organizzazione Aurora. Il primo volume di Uniscovered Country ci inseriva in modo drastico nella nuova America, focalizzandosi principalmente sulla definizione dei membri della squadra di esploratori, ma con Undiscovered Country:Unità abbiamo modo di scoprire qualche dettaglio in più sull’origine di questa nuova Unione, tramite dei flashback che ci riportano agli albori del progetto Aurora.

A vanto di Undiscovered Country, va riconosciuto il saper caratterizzare in modo impeccabile l’ambiente in cui si muovono i protagonisti. Undiscovered Country: Unità, sviluppandosi in nella zona di scienza e tecnica, viene presentata come una landa algida e fredda, dai tratti spigolosi e dalla cromaticità neutra, perfetta per sviluppare un gioco di contrasti visivi. Il nostro Giuseppe Camuncoli nuovamente dimostra una sensibilità artistica perfetta nel definire il mondo di Undiscovered Country, ma merita un plauso Leonardo Marcello Grassi, che lavorando sull’impressionante linguaggio visivo di Camuncoli finalizza le tavole assecondando l’anima asettica e lineare di Unità. I colori di Matt Wilson, proprio per via di questa necessità di definire Unità come un ambiente logico, vengono messi a dura prova, costretti a intessere un difficile bilanciamento cromatico tra la freddezza della zona e la vitalità dei protagonisti. Una sinergia che ogni tanto mostra qualche sbavatura, creando una sensazione asincrona tra personaggi e sfondo.