Trigun, la storia del Tifone Umanoide

Trigun è un titolo che ha accompagnato l'adolescenza di molti Millennial. Ma chi era davvero il Tifone Umanoide creato da Yasuhiro Nightow?

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a cura di Francesca Borrello

Se siete figli degli anni ottanta e novanta, avrete sicuramente passato anche voi innumerevoli pomeriggi e serate a guardare i vari anime proposti da MTV specialmente negli anni 2000. Inuyasha, Slam Dunk, Cowboy Bebop, sono solo alcune delle serie che hanno appassionato gli adolescenti del secondo millennio. Tra queste serie, c’era anche una piccola chicca che mischiava il genere western e la fantascienza: Trigun. L’anime era tratto dall’omonimo manga, ideato da Yasuhiro Nightow, pubblicato per la prima volta alla fine degli anni Novanta. Nel 1997 il magazine su cui veniva serializzato venne chiuso e la storia rimase incompleta. Fu solo nell’anno successivo che, con la pubblicazione di Trigun Maximun, la prima serie venne ripresa dal punto in cui era stata lasciata, continuata e infine conclusa con l’ultimo capitolo nel 2007.

E mentre la storia scritta di Vash tornava ad appassionare i propri fan, lo studio di animazione giapponese Madhouse ne traeva un anime di ventisei episodi. Il Tifone Umanoide però è ben lontano dall’essere dimenticato dai suoi spettatori, tanto da far arrivare un sequel film nel 2010 (Trigun: Badlands Rumble) e un annuncio proprio quest’anno all’Anime Expo 2022 per una nuova serie: Trigun Stampede.

Se anche voi come molti, alla notizia vi siete preoccupati per ciò che ne sarà di Vash, potrebbe essere di conforto sapere che lo stesso creatore del manga Yasuhiro Nightow si è unito allo Studio Orange per portarla in una nuova e più moderna veste. Come vi abbiamo riportato in questo articolo però, non si sa ancora se la nuova serie sarà un reboot o un prequel, dato che le poche immagini che sono state fatte vedere riguardano esclusivamente un Vash bambino assieme al fratello gemello Knives e alle motivazioni che li hanno portati al conflitto.

Trigun, la storia del Tifone Umanoide

Oltre l’iconico cappotto rosso

Certo è che la notizia è stata accolta calorosamente, visto l’affetto che gli spettatori riservano a Trigun. Per capire però come mai quest’opera abbia fatto breccia nei cuori dei millennial, bisogna ripercorrere le origini del protagonista e ciò che lo differenzia dagli altri anime e manga.

Se ad un occhio superficiale e disattento Trigun può sembrare solo la storia di un pistolero futuristico, leggendo più in profondità si può vedere come sia ben più di una sconsiderata serie action, che riesce ad esplorare nel profondo la condizione umana. Differenziandosi da altri titoli che pur occupandosi di questioni morali lo fanno più superficialmente, Trigunaffronta come tema centrale la moralità stessa, mettendola in dubbio ad ogni singolo capitolo (o episodio) attraverso il protagonista.

Vash The Stampede è conosciuto anche come il Tifone Umanoide a causa delle dicerie sul suo conto, secondo le quali dove passa lui, rade al suolo qualsiasi cosa si trovi attorno. Presentato come uno scanzonato ragazzotto molto abile con la pistola e perennemente alla ricerca dell’amore di una donna, Vash sembra essere il perfetto cliché dell’eroe protagonista belloccio ed intrepido. Tuttavia, non è un personaggio così scontato: mano a mano che si procede con la storia, vengono rivelate sempre più sfaccettature, che crepano piano piano la superficie comica e scanzonata che Vash pretende di usare come maschera verso l'esterno.

Con qualche espediente come particolari incontri o situazioni difficili da sbrogliare, viene rivelata la vera natura del protagonista: un pacifista convinto, votato all’amore verso gli altri, in grado di mostrare una grande compassione e tolleranza nei confronti di chiunque. Pur constatando che molto spesso gli esseri umani finiscono col tradirlo o l'umiliarlo, Vash non arretra nemmeno di un passo sulla sua integrità e sulla sua natura pacifista, da cui deriva anche il suo celebre motto “Love and Peace”, che non manca mai di ripetere ogni volta che se ne presenta l’occasione.

Ma perché Vash, il Tifoide Umanoide più ricercato al mondo ha questa fortissima indole morale che lo porta a salvare anche i nemici che, generalmente, non se lo meriterebbero? La storia d’origine, pur differenziandosi tra anime e manga, parla in realtà di due fratelli gemelli, Vash e Knives, che appartengono ad una particolare specie chiamata Plants (che deriva da “power plants”, centrali elettriche) creata artificialmente per generare energia usata dagli esseri umani per la loro sopravvivenza.

I Plants generalmente hanno un aspetto umanoide, non sembrano avere quella che noi chiamiamo coscienza e non possono parlare, il che consente agli umani di considerarli mere macchine senza alcun diritto, da sfruttare per la sopravvivenza della propria razza. Vash e Knives però, sembrano in tutto e per tutto degli esseri umani, anche nei comportamenti, essendo stati cresciuti da una donna molto affezionata a loro, Rem.

Questo è uno dei punti dove le due opere si dividono: mentre nell’anime l’odio di Knives viene fomentato dal trattamento violento che gli viene continuamente riservato da uno dei membri del progetto Seeds, nel manga i due fratelli scoprono un video-diario scientifico che svela l’esistenza di Tessla. Questa non è altro che una Plant nata ben prima di loro sulla nave terrestre che li ospitava, ma che è stata usata e analizzata per scopi scientifici fino a causarne la morte.

E mentre Knives considera la terribile scoperta come la prova che gli esseri umani meritino l’estinzione, Vash assieme a Rem ha il tempo necessario per processare il tutto, constatando anche il rimorso provato dalla donna per non aver fatto abbastanza per salvarla. Per questa ragione, quando Knives causa la morte di migliaia di umani, inclusa Rem, la relazione tra i due fratelli va in frantumi portandoli a diventare avversari che combattono per dare agli umani il destino che ognuno di loro crede meritino.

Questa dualità, seppur in modo minore rispetto a quella diretta tra i fratelli, è sempre ben presente all’interno della storia di entrambe le opere: in diverse occasioni il lettore (o lo spettatore) è portato a pensare a cosa effettivamente sia giusto, e soprattutto a chi spetta il potere di elargire la massima punizione uccidendo i colpevoli. Se in un primo momento questo fare di Vash sempre volto al pacifismo e al fare del bene possa quasi risultare fastidioso e a volte totalmente fuori luogo, con il passare dei volumi e degli episodi, la trama riesce a mettere in gioco i valori ed i principi del protagonista donandoli allo spettatore e facendogli comprendere quanto importante sia rispettare ciò in cui si crede, ma che nel caso di errori si debba provare a rimediare.

Ciò lo si può ben vedere in uno dei momenti più significativi e struggenti di Trigun: l’uccisione per mano di Vash di Legato. Questi non è altro che il braccio destro di Knives, che ha mandato lui e la sua banda (i Gung-ho Guns) a infliggere del dolore al proprio fratello. Rendendosi conto di non poter scappare allo sterminio deciso da Knives e che i principi morali del Tifone Umanoide sono così importanti da diventare il suo punto debole, decide di sfruttarlo facendosi uccidere. Proprio questo momento porterà Vash ad un crollo psicologico che per la prima volta ha infranto la promessa di compassione fatta a Rem.

Non solo una divertente storia futuristica in chiave western dunque, Trigun si rivela essere molto più profondo, in grado di offrire spunti di discussione e riflessione su valori e principi, diventando una ricerca quasi spasmodica e affannata della verità sulla morale e sulla giustizia. Chi siamo noi per decidere sulla vita di un’altra persona? Vale davvero la pena andare contro i propri principi per un senso di giustizia temporaneo?

Tra manga e anime, le differenze

Fortunatamente, pur essendo una tematica estremamente pesante ed importante, l’anime riesce a mantenere la stessa bussola morale del manga, ma mettendo in atto alcune differenze di trama più per una migliore fruizione della storia che per altro. Se nell’anime Vash è rappresentato come un donnaiolo impacciato (almeno all’apparenza) con un amore incontrollabile per le ciambelle, nel manga sia la trama che il protagonista hanno una notevole dose di oscurità in più.

Sicuramente da imputare al mezzo utilizzato che non consente di approfondire troppo senza risultare prolisso, l’anime non riesce a sviluppare ed ampliare molti dei personaggi tanto quanto il manga, specialmente se si parla dei nemici che il Plant si trova ad affrontare. Essendo poi stato completato ben dopo la realizzazione dell’anime andato in onda per poco meno di un anno, il manga risulta essere più completo a livello di storia, fornendo molta più lore e caratterizzazione dei personaggi.

Ciò non vuol dire che uno sia più o meno valido dell’altro, poiché essendo due mezzi diversi che raccontano (almeno fino ad un certo punto) la stessa storia, significa solo avere differenze per quanto riguarda l’adattamento del manga per il comparto televisivo. Infatti uno tra i più grandi cambiamenti tra le due opere che si può notare sin dal primo episodio della serie, è proprio il fatto che la sequenzialità degli eventi iniziali in cui viene presentato Vash è un po’ diversa. Per esempio, ciò che nell’originale del 1995 è il primo capitolo, nell’anime del 1998 risulta corrispondere all’episodio numero 5.

Questa discrepanza di narrazione però, rimane per lo più confinata ai capitoli iniziali, che funzionano bene anche se inseriti in un ordine diverso, quasi come se fossero piccole storie separate senza una precisa collocazione temporale. Certo, alcuni personaggi sono più o meno presenti tra le due versioni, ma forse, proprio il fatto di aver creato l’anime basandosi solo sulla prima parte della storia fino all’incidente della quinta luna, ha aiutato Madhouse a concentrarsi meglio sullo script da includere nei ventisei episodi. Se si considerano tutti i particolari, sembra più che altro che le due opere siano complementari l’una dell’altra con il manga raccontato dal punto di vista di Vash, con toni molto più cupi e introspettivi, mentre l’anime predilige quasi la cronaca degli eventi fatta dalle due agenti dell’assicurazione Meryl e Milly.

Dato poi che Trigun Maximum riprende la storia da dopo l’incidente della quinta luna, il passaggio tra i primi volumi e i secondi riesce ad essere molto lineare, lasciando così di fatto la porta aperta all’anime per un'eventuale seconda parte che si concentri di più sulle pubblicazioni dal 1998. Dopo aver visto il trailer di Trigun Stampede però, si potrebbe quasi auspicare che il nuovo anime sia finalmente la trasposizione completa in ogni sua parte della storia di Vash, in grado di rendere così giustizia ad uno dei personaggi più amati degli anni Novanta e Duemila.

Non c’è dubbio che Trigun e Vash The Stampede siano stati parte dell’adolescenza di molti millennial, capace di alternare momenti scanzonati e simpatici ad altri ben più profondi e seri. Magari fornendo anche qualche spunto di riflessione personale e dando una sorta di bussola morale da seguire attraverso la storia tormentata di uno dei protagonisti preferiti degli anni Novanta. E, forse, è proprio questa l’intenzione di Yasuhiro Nightow con la nuova serie in uscita nel 2023: dare alle nuove generazioni un modello, seppur di fantasia, che le aiuti ad andare oltre il semplice istinto o le ragioni dettate dalle emozioni, ma scavando più a fondo e riflettendo su un senso più ampio di giusto e sbagliato. Non possiamo quindi che sperare che questa incredibile storia sia parte delle nuove generazioni a venire e venga amata ancora da più fan. Love and Peace!

Dove vedere Trigun in streaming

È possibile vedere, o rivedere, Trigun in streaming su Amazon Prime Video in versione originale o con doppiaggio italiano.

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