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a cura di Giancarlo Calzetta

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2N è un’azienda di Praga specializzata in prodotti per la comunicazione industriale e residenziale, oltre a produrre sistemi di controllo degli accessi e di telecomunicazioni. Tra i loro prodotti, ci è sembrato particolarmente interessante il 2N IP Verso, un citofono modulare IP che ha l’aspetto di un classico citofono casalingo o condominiale, ma è predisposto per funzioni smart e di automazione anche complesse.

Dal punto di vista estetico, si presenta bene, senza strafare. Si capisce subito cos’è e anche che è un oggetto molto robusto, adatto alla “vita di strada”. Il modulo principale prevede un pulsante con spazio per il nome, microfono, altoparlante e una telecamera a doppia modalità: diura e notturna con illuminazione infrarossa.

Opzionalmente sono disponibili una gran varietà di moduli: un tastierino numerico che dà la possibilità di usare un numero al posto per accedere (o più precisamente per attivare dei relais, starà poi a noi decidere cosa collegarci); un modulo Bluetooth per abilitare l’accesso tramite smartphone o token; altri pulsanti simili a quelli del nome che possono diventare pulsanti di chiamata per altre unità interne (in pratica, gli altri condomini di un citofono condominiale); un lettore di impronte digitali; uno schermo touchscreen.

Noi ci siamo fatti mandare un IP Verso “base” con una unità di riposta interna Indoor View e per fare il test abbiamo rifiutato l’installazione assistita dal produttore per farci un’idea di quanto sia semplice da mettere in funzione. Come vedete dalla foto successiva, abbiamo avuto modo di pentircene istantaneamente.

Scherzi a parte, quando è arrivato tutto il necessario per installare il citofono è apparso subito chiaro che non avevamo a che fare con uno dei nuovi prodotti “smart & easy” che affollano le pagine di Amazon quando cerchi un campanello smart: i prodotti 2N sono evidentemente ingegnerizzati per essere in regola con tutte le normative elettriche pur permettendo una grande flessibilità e una robustezza di alto livello.

Questo, ovviamente, ha delle ripercussioni sulla semplicità di installazione e si trascina dietro qualche idiosincrasia tipica dei prodotti che arrivano da aziende che hanno sempre lavorato su standard industriali e che si sono aperte in seguito a funzioni smart.

Installazione meno complessa di quanto non possa sembrare

Una volta superato lo shock iniziale del numero di scatole, viti, confezioni, brugole e maschere di perforazione (sì, quelle che si appendono al muro per avere il punto esatto in cui fare i buchi col trapano), si scopre che l’installazione dei dispositivi è meno ingarbugliata del previsto.

Il citofono si può attaccare al muro, incassarlo nello stesso, o “appenderlo” a una qualsiasi superficie. La dotazione di accessori permette un po’ di tutto e la sua flessibilità è corroborata anche dalle modalità di alimentazione e connessione.

Il Verso IP, infatti, è pensato per funzionare tramite un cavo ethernet con POE, alimentazione che scorre sul cavo stesso. Ciononostante, se non si ha il cavo a disposizione si può sfruttare una alimentazione da 12V e una connessione LTE o Wi-Fi comprando i moduli necessari.

Noi abbiamo optato per l’alimentazione POE, tramite uno switch a cinque porte dal costo di una trentina di euro. La scatola di plastica che ospita il corpo centrale del citofono, che a sua volta verrà ricoperta da un corpo in alluminio dopo l’installazione, ha ampio spazio per far scorrere il cavo ed è pensata per rendere agevole il passaggio dei cavi “accessori” come quello che controlla l’apertura di eventuali portoni o di collegamento a sensori di apertura o chiusura.

Insomma, una volta lasciata da parte la logica un po’ “plasticosa” dei campanelli smart, è facile trovargli un posto e renderlo operativo.

Con l’unità interna di risposta, il modello Indoor View, è ancora più semplice. Può essere installata sia a muro, sia su di un tavolo e anche lei può contare sia sulla connessione Ethernet POE, sia sull’alimentazione da 12V + cavo ethernet separato.

L’unità interna è elegante e semplice da gestire

L’unità interna che abbiamo collegato all’IP Verso è il modello Indoor View, un dispositivo dall’aspetto elegante dotato di schermo touch e buona luminosità. L’interfaccia è molto semplice da gestire e a parte qualche termine tradotto in maniera avventurosa (come il registro delle chiamate che è diventato “registrazioni”), quel poco che si può fare (e che è richiesto a un citofono di fare) lo si fa con semplicità.

La qualità dell’audio è più che adeguata sia in entrata sia in uscita e può essere usato anche come interfono per gli eventuali altri dispositivi SIP all’interno della rete aziendale o casalinga.

In modalità di attesa, mostra alcune informazioni utili come l’orario e il meteo sulla località prescelta. Certo… la maggior parte di noi imposterà la propria città come luogo del quale mostrare le condizioni meteo e quindi basterebbe guardare fuori dalla finestra per avere una indicazione probabilmente più accurata, ma non dimentichiamo che è un citofono…

Quando qualcuno citofona, viene mostrato il video sullo schermo principale alla risoluzione di 640x480 (una matrice con la quale non avevamo più a che fare da un po’), ma il risultato è adeguato alle necessità: il video è chiaro e ben leggibile in ogni condizione di illuminazione e meteo.

Possiamo quindi rispondere alla chiamata ed eventualmente attivare il relais contenuto nell’unità esterna. La Indoor View può esser connessa a molte postazioni, sia esterne tipo citofono, sia interne tipo telefono IP e gestire chiamate sia in entrata (la citofonata o telefonata da un interno) sia in uscita (ma solo verso interni).

Versatilità in abbondanza… la gioia di un nerd

Fin qui, abbiamo visto un sistema di videocitofono elegante e versatile, ma non certo degno di apparire su Tom’s Hardware. Ma le cose cambiano quando si fa un salto sulla interfaccia web interna: opzioni… opzioni e funzioni a perdita di mouse.

Come vedete dalla schermata qui sopra, l’IP Verso permette un controllo avanzato di una quantità notevole di funzioni. Ad ogni pulsante presente sul citofono, che ricordiamo può montare un modulo aggiuntivo con altri pulsanti o con un tastierino numerico, può essere assegnata una funzione diversa come l’attivazione automatica di un relais, di una serie di relais o di eventi combinati come effettuare una chiamata e contemporaneamente attivare dei relais.

Al citofono può anche essere collegata una videocamera esterna, decidendo a quale dispositivo inviare il video di quale videocamera. Esiste anche un client per PC che funge da dispositivo “virtuale” e permette di interagire con gli altri prodotti 2N sulla rete.

Nella sezione “servizi” del menu, poi, si accede a una pletora di altre configurazioni a partire dal servizio SIP che accetta due proxy distinti. 2N fornisce un suo server SIP per un canone mensile contenuto, ma nulla vieta di usarne altri, magari già presenti in azienda o addirittura free.

Ci sono anche dettagli importanti che denotano molta attenzione agli ambienti complessi come quelli aziendali, con la possibilità di settare la versione minima di TLS accettato nelle comunicazioni sicure o tutta una serie di impostazioni per l’invio di email in risposta ad eventi sulla rete di citofoni, interfoni e telefoni interni.

Una nota di merito va sicuramente alla parte di automazione che è molto curata sia da un punto della versatilità, sia da un punto di vista della facilità di impostazione.

L’interfaccia, infatti, è una piacevole sorpresa rispetto alla tristezza della UI in stile classico nerd anni ’00 da web delle altre opzioni e tutto si costruisce graficamente, con la possibilità di trascinare gli eventi, le azioni e le condizioni direttamente su di una zona che li rappresenta graficamente con connessioni chiare e intuitive.

Tutto bello? Tutto ok? Beh, quasi…

Ovviamente, il prodotto perfetto ancora non esiste (checché ne dica Apple) e anche l’IP Verso, che finora si è comportato benissimo, ha qualche pecca.

In realtà, si tratta di idiosincrasie legate per lo più alla piattaforma e alla “mentalità” aziendale che sta progredendo dagli standard “industriali” dello scorso decennio a quelli più user friendly dei nostri tempi.In particolare, ci riferiamo a qualche mancanza nel presentare le ultime novità nella documentazione. Mentre sul sito si trova un Wiki ben articolato, il manuale di prodotto sorvola quasi completamente su tutta la parte di collegamento alle app per smartphone e per PC.

Una cosa da poco, ma che ci ha fatto perdere delle ore perché anche in fase di gestione degli utenti c’è qualcosa di strano. L’interfaccia, infatti, sembra avere un approccio “per dispositivo” invece che “per utente” e chiede di registrare lo smartphone (affidandogli un ID) invece della persona che lo usa.

Ovviamente, avremmo trovato più sensato far registrare un utente e lasciare che l’amministratore del sistema gli assegnasse permessi e dettagli del caso, come si fa in praticamente tutti i servizi moderni, ma qui è tutto “prodotto centrico”.

Anche l’interfaccia tra smartphone e resto dell’infrastruttura è leggermente diversa con l’app che può “chiamare” il videocitofono attivando la discussione a due vie, mentre da Indoor View non si può.

Questi problemi, comunque, impattano poco sulla soluzione, nel senso che una volta trovato il wiki, si fa in fretta a comprendere il “twist” della configurazione dell’utente/dispositivo e il fatto che nelle app ci siano funzioni in più rispetto a quelle presenti sui dispositivi è ovviamente un bene e non un male, nonostante la mancata coerenza nell’interfaccia.

In conclusione

Per chiudere, siamo arrivati alla conclusione che questo non è un prodotto da comparare con i campanelli smart. Le finalità sono troppo diverse e le potenzialità letteralmente su di un altro pianeta.

Un campanello smart si configura più velocemente e lo si installa in un attimo, ma poi resta un campanello con una connessione video. Questo sistema parte con l’essere un videocitofono, ma può diventare un sistema di automazione elaborato e tentacolare per gestire in maniera automatica anche una serie di procedure aziendali. L’installazione richiede molto più tempo e una certa competenza, ma il risultato finale è sicuramente molto diverso e, ovviamente, io preferisco questo.