Secondo le ultime indiscrezioni provenienti da Chiphell, AMD starebbe lavorando su un'architettura completamente rinnovata che potrebbe riportarla a competere direttamente con NVIDIA nel segmento high-end. Le specifiche trapelate suggeriscono un approccio ambizioso che ricorda le strategie vincenti del passato, quando AMD riusciva a tenere testa ai rivali anche nelle fasce di prezzo più elevate.
La sfida dei 12.000 core: numeri da capogiro per il chip di punta
Il cuore della rivoluzione RDNA 5 risiede in una modifica sostanziale dell'architettura delle compute unit. Mentre le attuali GPU RDNA 4 integrano 64 core per unità di calcolo, la prossima generazione dovrebbe raddoppiare questa cifra arrivando a 128 core per compute unit. Questa trasformazione permetterebbe al chip di fascia alta di raggiungere la cifra record di 12.288 core distribuiti su 96 unità di calcolo.
La lineup RDNA 5 dovrebbe articolarsi su quattro diversi die, seguendo una strategia simile a quella adottata con successo nella generazione RDNA 2. Il chip intermedio integrerebbe 40 compute unit per un totale di 5.120 core, mentre le versioni entry-level si fermerebbero rispettivamente a 3.072 e 1.536 core.
Il ritorno al passato che guarda al futuro
La scelta di AMD di tornare a una gamma di quattro chip diversi rappresenta un cambio di rotta rispetto alla strategia RDNA 4, che aveva privilegiato solo due configurazioni per motivi economici e produttivi. La generazione attuale aveva infatti abbandonato l'approccio chiplet in favore di design monolitici più semplici da produrre, garantendo una migliore disponibilità sul mercato rispetto ai problemi di supply chain che avevano caratterizzato il lancio delle RDNA 3.
L'ultima volta che AMD aveva competuto efficacemente nel segmento ultra-enthusiast risale proprio all'era RDNA 2, quando la Radeon RX 6900 XT riusciva a rivaleggiare con la GeForce RTX 3090 di NVIDIA. Da allora, l'azienda di Santa Clara ha progressivamente allargato il gap prestazionale, lasciando AMD a confrontarsi principalmente con le schede della serie RTX x080 piuttosto che con i modelli di punta.
Specifiche tecniche e configurazioni di memoria
Le configurazioni di memoria rappresentano un altro aspetto cruciale delle future RDNA 5. Il modello flagship dovrebbe supportare bus di memoria da 512 o 384 bit con capacità VRAM comprese tra 24 e 32 GB, cifre che testimoniano l'ambizione di AMD di tornare a competere nel mercato professionale e gaming di fascia alta. I modelli intermedi dovrebbero accontentarsi di configurazioni da 12-24 GB su bus da 384-192 bit.
Questa generazione potrebbe segnare il momento in cui AMD riuscirà finalmente a colmare il divario con NVIDIA non solo in termini di prestazioni tradizionali, ma anche negli ambiti del ray tracing e dell'intelligenza artificiale. Le RDNA 4 hanno già dimostrato di poter competere alla pari con le RTX 5080 in numerosi titoli, suggerendo che la strada intrapresa dall'azienda sia quella corretta.
Il grande salto prestazionale in arrivo
Se i rumor dovessero rivelarsi accurati, le RDNA 5 rappresenterebbero un salto generazionale paragonabile a quello che portò AMD al successo con le RDNA 2. Il raddoppio dei core rispetto al flagship Navi 31 (che si fermava a 6.144 core) e il triplo incremento rispetto all'attuale Navi 48 potrebbero finalmente permettere all'azienda di riconquistare quote di mercato significative nel segmento high-end.
L'industria delle GPU si trova a un punto di svolta cruciale, con entrambi i principali produttori che spingono sempre più verso prestazioni estreme e funzionalità avanzate. Il ritorno di una competizione serrata nel segmento premium potrebbe tradursi in vantaggi tangibili per i consumatori, sia in termini di innovazione tecnologica che di politiche di prezzo più aggressive.