AMD continua a popolare il proprio ecosistema Zen 5 con nuove varianti che emergono dai database di benchmark prima di qualsiasi annuncio ufficiale. Due processori inediti sono stati individuati su PassMark: il Ryzen AI MAX+ 388, un SoC Strix Halo con configurazione ibrida che punta al gaming mobile, e il misterioso Ryzen 7 9700X3D, un chip 3D V-Cache a 8 core che solleva interrogativi sulla strategia di refresh della lineup Zen 5. Entrambe le CPU condividono la configurazione octa-core, ma si rivolgono a segmenti di mercato completamente differenti, riflettendo la frammentazione crescente del portfolio AMD.
Il Ryzen AI MAX+ 388 rappresenta una variante intermedia della famiglia Strix Halo non ancora annunciata ufficialmente. La particolarità di questo modello risiede nella sua configurazione asimmetrica: combina gli 8 core Zen 5 con 16 thread della variante entry-level 385, ma integra la GPU completa Radeon 8060S con 40 compute unit RDNA 3.5 del flagship 395. Questa scelta tecnica lo posiziona come un compromesso interessante tra prestazioni grafiche di alto livello e costi contenuti, considerando che i modelli 390 e 385 utilizzano la Radeon 8050S con solo 32 compute unit.
Dal punto di vista della cache, il processore mantiene 32 MB di L3 e 8 MB di L2, configurazione identica agli altri membri della famiglia a 8 core. Il listing non riporta frequenze operative né valori TDP precisi, ma considerando l'allineamento con gli altri Ryzen AI MAX, è lecito aspettarsi un envelope termico di default da 55W configurabile fino a 120W in modalità boost. Questa flessibilità nel consumo energetico è cruciale per l'implementazione in dispositivi ultraportatili di fascia premium, dove l'efficienza energetica determina l'autonomia complessiva del sistema.
Esiste tuttavia la possibilità concreta che questo SKU sia destinato esclusivamente al mercato cinese, dove AMD tradizionalmente propone varianti specifiche per conformarsi alle normative locali e alle dinamiche competitive regionali. La conferma della disponibilità europea, con conseguente pricing in euro e distribuzione attraverso i canali tradizionali come Amazon o rivenditori specializzati, dipenderà dalle strategie commerciali che AMD adotterà nei prossimi mesi.
Sul fronte desktop emerge il Ryzen 7 9700X3D, processore che introduce ulteriori interrogativi sulla roadmap X3D di AMD. Il chip conferma l'architettura Zen 5 con configurazione 8 core e 16 thread, ma il listing riporta una frequenza di boost di 5.8 GHz che appare tecnicamente improbabile. Per contestualizzare: il Ryzen 7 9800X3D raggiunge 5.2 GHz, mentre il rumor sul futuro 9850X3D parla di 5.6 GHz. L'ipotesi più credibile è che il valore registrato derivi da una sessione di overclocking o da un errore nel rilevamento dei dati da parte del software.
La nomenclatura stessa del 9700X3D solleva questioni strategiche. AMD sta preparando un refresh della gamma Ryzen 9000X3D che includerà design dual-CCD con cache 3D e varianti octa-core ottimizzate. Non è chiaro se il 9700X3D diventerà uno SKU retail destinato ai consumatori finali o rimarrà una variante OEM per system integrator, scenario non infrequente nel mercato dei processori desktop. I dati di benchmark disponibili su PassMark mostrano prestazioni coerenti con altri processori a 8 core della famiglia Ryzen, ma senza conferme ufficiali su clock, TDP e disponibilità della cache 3D V-Cache, ogni valutazione rimane speculativa.
La comparsa simultanea di questi due processori nei database di benchmark suggerisce che AMD stia finalizzando multiple SKU per ampliare la copertura di segmenti specifici. Nel caso del MAX+ 388, l'obiettivo sembra essere quello di democratizzare le prestazioni grafiche RDNA 3.5 complete in configurazioni più accessibili, potenzialmente riducendo il gap tra ultraportabili e gaming laptop dedicati. Per il 9700X3D, invece, la strategia potrebbe coinvolgere il riposizionamento della tecnologia 3D V-Cache su fasce di prezzo intermedie, attualmente dominate dai Ryzen 7 standard senza cache aggiuntiva.