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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft è l’ultima della lunga lista di aziende chiamate in causa da AMD nella causa legale contro Intel davanti all’antitrust. AMD afferma che Intel ha usato la sua grandezza e l’intimidazione per forzare i consumatori all’acquisto dei processori Intel.  AMD spera di andare a fondo della “decisione di Micrsoft di sviluppare software per le CPU AMD 64, sui tempi e sui modi in cui tutto questo verrà fatto”.

Da Information Week: un portavoce di Microsoft afferma che la casa di Redmond non è parte della causa. “vi anticipiamo che le parti in causa vedranno documenti e altre carte di Microsoft e di molti altri partecipanti al panorama dell’industria del PC".

 "Lavoreremo con le parti in causa per rispondere ragionevolmente alle richieste di documenti e informazioni”.

AMD spera inoltre di dettagliare la collaborazione di Microsoft con le aziende di microprocessori, sulle partnership per il cosiddetto “trusted computing” e sulle ottimizzazioni del codice. Dozzine di aziende sono già state chiamate in causa da AMD in diversi paesi. Skype è stata una delle ultime, in quanto ha prodotto un software con chiare limitazioni per i processori AMD.

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