Apple continua a preferire il profitto alla soddisfazione dei clienti (che comprano lo stesso)

Apple avrebbe potuto fare qualcosa di più ma si è limitata a qualche nuovo portatile, senza portare cambiamenti che avrebbero reso felici i fan

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ieri Apple ha presentato i nuovi MacBook e il nuovo iMac con processori Apple M3. I nuovi dispositivi sono interessanti soprattutto per chi ha modelli con chip M1 o precedenti, mentre non rappresentano un miglioramento abbastanza grande per chi già ha un MacBook Pro con Apple M2.

Non è un problema, perché un ciclo di due anni è probabilmente già troppo serrato per la maggior parte delle persone; un computer moderno in effetti può durare molto più a lungo, anzi un laptop può avere fino a dieci anni di vita in molti casi.

Tuttavia Apple avrebbe potuto fare di più e di meglio. E se per certi aspetti possiamo archiviare la questione con “è la solita Apple”, ce ne sono alcuni che risultano particolarmente stridenti con la realtà e anche con il semplice buon senso. Certo, il colosso di Cupertino potrà sempre contare su una clientela fedele che compra i suoi prodotti anche se non sarebbe il caso, ma non per questo bisogna chiudere tutti e due gli occhi.

iMac 2023, dov’è il modello da 27”?

Il nuovo iMac con chip Apple M3 sembra un eccellente All-in-One, con un ottimo schermo da 24 pollici ad alta risoluzione. È un computer potente e versatile, ma oggi come oggi uno schermo da 24 pollici comincia a essere un po’ troppo piccolo in contesti professionali: sia in ufficio sia quando si lavora in casa, molti di noi apprezzano qualche centimetro in più. 

E sicuramente Apple in passato ha già avuto un iMac più grande, ma da qualche anno sembra aver deciso che non ne vale più la pena. Così, chi vuole un sistema desktop con lo schermo più grande non può fare altro che prendere un Apple Studio Display e abbinarlo a un Mac mini o un Mac Studio, andando però a spendere molto di più. A voler pensar male si potrebbe pensare che Apple stia proprio cercando di spingere le scelta più onerosa.

Forse Apple così facendo vuole suddividere meglio la sua offerta, magari evitare che un prodotto ne danneggi un altro. Ma in questo modo è anche probabile che tanti clienti finiranno per prendere un Mac mini e uno schermo di un altra marca

Un’occasione persa per rinnovare le periferiche

Nella scatola del nuovo iMac c’è un adattatore per collegare tastiere e mouse Apple con il connettore Lightning. Una scelta sensata perché permette di usare facilmente periferiche legacy, ma questo annuncio sarebbe stato l’occasione ideale per annunciare una nuova Magic Keyboard e un nuovo Magic Mouse.

Per la Magic Keyboard il problema è “solo” il connettore Lightning, e magari ci si può anche convivere. Ma il Magic Mouse ha un tremendo errore di design, e non sarà mai troppo presto quando Apple vorrà risolverlo.

Quale problema? Il connettore per caricarlo è sotto, quindi non puoi usare il mouse mentre lo carichi. La maggior parte delle volte ti ricorderai di caricarlo per tempo, ma quella volta che invece non ti ricordi dovrai fermarti e aspettare che si carichi. Fortunatamente bastano pochi minuti, il tempo del classico caffè, per avere diverse ore di autonomia. Ma sarebbe infinitamente meglio avere una porta USB-C davanti, così da poter usare il mouse anche con il cavo durante la ricarica. Logitech e altri lo fanno da una vita, sicuramente può farlo anche Apple. 

256GB sono troppo pochi nel 2023 

Si potrà obiettare che Microsoft è altrettanto colpevole, insieme con altri nomi, ma che un portatile con “pro” nel nome abbia solo 256GB di spazio, nella versione base, è come minimo una cosa ridicola. 

Naturalmente Apple chiede cifre spropositate a chi sceglie versioni del MacBook Pro e iMac con maggiore spazio di archiviazione: 230 o 460 euro in più, rispettivamente per passare a 512GB oppure i terabyte di spazio. 

Non va bene, e non è una questione di facili battute tipo “se il cliente Apple vuole farsi spennare, Apple fa bene ad approfittarne”. Quella è una cosa vera per qualunque venditore al mondo. 

No, il punto è considerare che un prodotto di questo tipo abbia ancora senso con così poca memoria. Un prodotto che viene raccontato - a ragione - come ideale per la creazione di contenuti multimediali; ma come faccio a lavorare con decine e decine di gigabyte di video, se non ho spazio dove metterli? Possibile che mi devo comprare un computer più costoso solo per farci stare i miei dati? 

Anche qui, in qualche modo Apple sta scontentando i suoi clienti, che dovranno scegliere tra pagare la memoria molto più rispetto al prezzo di mercato, oppure accettare la “scomodità” di usare memoria esterne.