Apple Mac: piace ancora alla gente che piace?

Dietro alla qualità dell'Apple Mac si nasconde una sapiente operazione di marketing, ma che riguarda marginalmente il design.

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a cura di Dario D'Elia

Introduzione

Parlare di Apple è sempre piuttosto complicato. Meno soporifero di un'indiscrezione su Microsoft, ma neanche così deflagrante come due chiacchiere sull'open source. Tutta questa tensione emotiva si deve soprattutto alla passione che hanno gli utenti Mac per le loro macchine. Un sentimento che può essere compreso - magari non condiviso - ma che in alcuni casi può diventare fastidioso.

Colgo l'occasione per raccontare una spiacevole avventura capitata ad un collega di News.com. Tom Krazit ha firmato un pezzo con il titolo "Problems with the Mac promised land". Un articolo innocuo che partendo dai piccoli problemi di gioventù di Leopard, in qualche modo ha cercato di smontare la teoria della perfezione Mac. Niente di male, insomma, tutti sanno bene che un computer non è un elettrodomestico come ad esempio un televisore. Vi è sempre un giorno un cui "lui", il personal computer, non vuole funzionare… oppure un giorno in cui si scopre che da qualche parte si nasconde un fastidioso bug. Il problema, al massimo, si pone quando l'ultima campagna marketing di Apple si basa sul fatto che i suoi prodotti "funzionano", mentre quelli degli altri (Microsoft) no. 

Ebbene, Krazit alla fine si è espresso costruttivamente. Ha dettagliato le magagne e sottolineato le differenze più evidenti fra i mondi Microsoft ed Apple. Di lì in poi si è scatenato il putiferio, e gli utenti hanno iniziato a smollare commenti incendiari. E lì giù con connivenze sinistre, pagamenti sotto-banco, evidenti problemi hardware "perché il software funziona egregiamente", insomma… roba da Caccia alle Streghe.