Si chiama BICS4 la quarta versione della memoria 3D NAND di Western Digital, messa a punto con la collaborazione di Toshiba. A febbraio WD annunciava di aver avviato la produzione pilota del primo die di memoria TLC a 64 layer e 512 Gbit, mentre oggi si parla di una soluzione con 96 layer e una densità di 256 Gbit.
"I sample ai clienti OEM saranno inviati nella seconda metà di quest'anno e la produzione iniziale prender il via nel 2018. [...] Inizialmente si tratterà di chip da 256 gigabit e successivamente sarà distribuita in diverse capacità, incluso 1 terabit su un solo chip", afferma WD.
La memoria BiCS4 sarà disponibile con architetture a 3 bit per cella e 4 bit per cella. In poche parole si tratterà di memoria TLC e QLC (quad level cell). Quest'anno sarà invece la protagonista sarà la memoria BiCS3 a 64 layer, che secondo WD comprenderà più del 75% della sua produzione di 3D NAND.
In un altro comunicato Toshiba parla invece solo di BiCS QLC con densità di 768 Gbit, ossia una capacità di 96 GB, grazie a una struttura fatta da 64 layer di celle. "La nuova BiCS QLC permette inoltre 1,5 TB con un'architettura con 16 die impilati su un singolo package", si legge. "I sample di memoria QLC saranno distribuiti all'inizio di giugno ai produttori di SSD e controller per valutazione e sviluppo. Inoltre, i sample saranno mostrati al Flash Memory Summit 2017 che si terrà in California tra il 7 e il 10 agosto".
Toshiba denuncia Western Digital e chiede 1 miliardo
Intanto se dal punto di vista tecnologico la partnership tra Toshiba e WD prosegue bene, lo stesso non si può dire per quanto riguarda la vicenda che vede Toshiba intenta a vendere la propria divisione legata ai semiconduttori.
Ci eravamo lasciati con WD intenzionata a mettere il bastone tra le ruote ai piani dell'azienda nipponica. Ebbene, Toshiba ha deciso di denunciare WD presso la corte di Tokyo chiedendo un provvedimento provvisorio che porti a un'ingiunzione contro atti di concorrenza sleale, oltre a richiedere i danni e il pagamento di 120 miliardi di yen, ossia 1 miliardo di dollari.
Toshiba, con questa azione, vuole che Western Digital non interferisca nel processo di vendita di Toshiba Memory Corporation (TMC), ossia del business dei chip, tra cui le NAND Flash su cui le due aziende hanno una joint venture. Secondo WD, Toshiba non può vendere la propria quota nella joint venture a una terza parte senza il suo consenso. Toshiba contesta proprio questa posizione, affermando che si tratta di pretese senza fondamento, dato che la joint venture e TMC sarebbero separate.
Toshiba ritiene quindi che le dichiarazioni di WD la stiano danneggiando, sia economicamente che nelle trattative con potenziali acquirenti. L'azienda nipponica ha anche deciso di impedire ai dipendenti di WD che non lavorano all'interno dell'impianto di Yokkaichi di accedere alle informazioni legate alla joint venture.
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