Assange: Google come la NSA, spionaggio globale per soldi

Julian Assange ha detto che Google è la versione privata della NSA.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google è praticamente la stessa cosa della NSA o della GCHQ, ha affermato Julian Assange in un'intervista telefonica rilasciata a Philip di Salvo per Wired Italia. L'azienda californiana basa i propri affari sulla "raccolta della vita privata delle persone", sulla creazione di una mole di dati che poi viene "venduta per fini pubblicitari. Di fatto, è il medesimo modello che le agenzie di sorveglianza hanno messo in atto".

Parole pesantissime quelle che arrivano dal fondatore di Wikileaks, rifugiato da due anni presso l'ambasciata londinese dell'Ecuador. "Google è una versione privata dell'NSA", dice Assange, riferendosi al fatto che l'azienda spia tutto e tutti. L'unica differenza sta nell'obiettivo: non dare la caccia ai terroristi ma generare miliardi di dollari nel mercato pubblicitario. Il prodotto in vendita siamo noi, le persone, le nostre informazioni personali.

Julian Assange

Julian Assange

"È un'azienda di sorveglianza di massa" che agisce "con la trappola dei servizi gratuiti", continua Assange. Di fatto ribadisce un'idea che fatica a farsi spazio: se non lo stai pagando, allora sei tu il prodotto (L'utente Web è solo merce e la privacy il suo prezzo).

E la potenza non fa che aumentare. La recente diffusione di Android ad esempio rende Google capace di "tracciare la localizzazione degli utenti, i loro network, quello che ricercano, i loro contatti e le loro email. Inoltre, anche se visiti un sito che pensi non abbia alcun legame con Big G, magari usando un computer che allo stesso modo pensi non sia connesso a loro, quasi certamente le tue attività saranno registrate per via degli annunci pubblicitari forniti da Google o per via di Analytics".

Julian Assange ha appena pubblicato un libro su Google, When Google Met WikiLeaks, nel quale racconta le strette interazioni tra l'azienda e il governo statunitense. Anzi, secondo Assange Google sarebbe talmente invischiata con le attività di Washington che avrebbe usato la propria homepage - la pagina più visitata del mondo - "per sostenere il bombardamento della Siria, evidenziando un discorso in streaming di John Kerry".

"Questo riflette chiaramente l'integrazione di Google nel dipartimento di Stato su un piano sociale e ideologico. Google può essere uno strumento per l'intelligence Usa e di fatto lo è; può essere ed è stata uno strumento per l'agenda di politica estera americana", continua Assange.

Il fondatore di Wikileaks ha toccato anche altri argomenti che rendono più che consigliabile la lettura dell'intervista completa.  Per quanto riguarda Google, di certo le affermazioni del whistleblower faranno discutere. Anche perché proprio la settimana scorsa l'AD di Apple Tim Cook aveva toccato la stessa questione.

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Cook infatti ha dichiarato la settimana scorsa che Apple ha fondamentalmente un business diverso: i suoi prodotti costano di più, in sintesi, perché non trasformano l'utente in un prodotto. E non si tratta semplicemente di crittografare il dispositivo e renderlo più resistente alle violazioni (vedi anche Android L con dati cifrati di default: blindato come iOS 8 e iOS 8 mette nei guai le Procure italiane: troppo blindato) ma di come l'azienda considera il cliente e la relazione che instaura con lui.

Insomma: secondo Assange usare Google significa vendere sé stessi e mettersi nelle mani di un'azienda che è sostanzialmente un'estensione del governo USA e del suo programma di spionaggio. Apple afferma di essere un passo avanti al concorrente su questo aspetto, ma le aree fumose a riguardo sono ancora molte. Che cosa ne pensate?