ATI e nVidia, in passato facevano cartello?

Nuovo atto nella vicenda di presunto cartello sui prezzi che coinvolge il mondo delle schede grafiche e in particolare ATI e nVidia.

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a cura di Manolo De Agostini

Sembra incredibile dover trovarci a parlare di cartello sui prezzi delle schede grafiche quando ci troviamo d'innanzi a periodo particolarmente favorevole. Tuttavia, dobbiamo aggiornarvi su una vicenda che trova le sue radici tempo fa. L'anno scorso sono state avviate delle indagini - parliamo degli Stati Uniti - per capire se i principali attori del mercato, ATI e nVidia, avessero cospirato per bloccare i prezzi dei prodotti e ottenere lauti guadagni. In quel periodo erano in atto circa 51 differenti processi, ora combinati in uno, che volevano far chiarezza sul presunto cartello tra i due produttori.

Secondo l'accusa, Nvidia e ATI hanno agito di comune accordo, presentando prodotti nello stesso periodo e a prezzi simili. Il Grand Jury federale, che ha condotto un'inchiesta, ha citato in giudizio le due aziende. Lo studio legale Boies, schiller e Flexner ha prodotto un documento, che trovate qui, che mostrebbe "l'esistenza della cospirazione". Secondo l'accusa, inoltre, ci sarabbero anche delle email (una la trovate qui) scambiate tra il vice presidente senior del marketing, Dan Vivoli, verso l'allora presidente e chief operating officer di ATI, Dave Orton, decisive per la sussistenza delle accuse sul periodo 2003 / 2007.