Ricerca e sviluppo: OpenWebNet

BTicino è una realtà italiana in grado di produrre elettronica di alta qualità, ma soprattutto ha la risposta per gli impianti domotici del futuro.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Ricerca e sviluppo: OpenWebNet

Oltre a una serie di laboratori in cui sono presenti tutte le apparecchiature di test più diffuse, il settore ricerca e sviluppo rimane al passo coi tempi, e oggi è attivo principalmente nel settore della domotica. Negli ultimi anni l'automazione della casa e la connessione delle apparecchiature elettroniche in rete è un business che molti stanno cercando di esplorare. Non solo chi, come BTicino, è nel settore da anni, ma anche chi milita in settori affini e vuole cercare di guadagnarsi una fetta di mercato. Pensiamo a D-Link o AVM, che hanno creato prodotti controllabili tramite lo smartphone, con lo scopo di rendere automatiche alcune azioni quotidiane o per migliorare la sicurezza.

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Kit di domotica, serve ai rappresentati per mostrare tutte le potenzialità di un sistema basato su OpenWebNet

La domotica attuale vive due problemi principali: la difficoltà d'integrazione in case già esistenti e la comunicazione tra dispositivi differenti. Alcune soluzioni sopra citate non offrono un'ergonomia ideale, poiché sono dispositivi da collegare alla presa elettrica, quindi non integrati nella casa, e che poi devono essere collegati al router. Nella condizione ideale, escludendo la parte estetica dell'avere ammennicoli sparsi per casa, tutto funziona correttamente, ma la possibilità di mal funzionamento è elevata, e nella maggior parte dei casi è legata alla connessione  Internet o i servizi di gestione – i motivi per cui non può funzionare o più smettere di funzionare sono molteplici. In questo contesto BTicino propone qualche soluzione, ma non ha la formula finale per risolvere il problema.

Può invece dare una risposta al secondo problema, cioè il modo per far comunicare tutti i dispositivi tra loro, indifferentemente dalla marca o dal sistema di comunicazione che usano. In condizioni perfette, durante la costruzione di una casa, si può decidere d'installare una caldaia, dei condizionatori, delle tapparelle, un impianto di luci, tutte con componenti in grado di "parlare" tra loro, così da poter controllare l'intera casa da un touchscreen o dallo schermo dello smartphone. È possibile farlo, ma non è sempre la soluzione più semplice. Richiede una certa accortezza e soprattutto abilità di chi propone l'impianto domotico casalingo, una possibilità di scelta ridotta, e un prezzo dell'impianto sicuramente alto.

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Touchscreen, smartphone, smartwatch, ormai tutto può diventare un telecomando, fuori e dentro casa

Quello che propone BTicino si chiama OpenWebNet, un protocollo che permette di far dialogare il proprio sistema domotico con qualsiasi apparecchiatura (che esca quantomeno con un segnale). Non stanno ovviamente facendo beneficienza, offrendo al mercato la soluzione domotica finale, ma si propongono come soluzione alla portata di chiunque (esperti installatori ma soprattutto quelli meno esperti), che vogliono proporre a clienti un'installazione domotica.

Non importa quindi se il cliente ha scelto un condizionatore Daikin, una caldaia Riello e un termostato Honeywell, poiché sarà possibile controllarli tutti da un tablet, uno smartphone o un touchscreen a parete. Quello che fa OpenWebNet è mettersi a metà tra i dispositivi da controllare e i sistemi di controllo, e si occuperà di tradurre, nei differenti linguaggi, tutti 320px Openwebneti comandi. Quello che servirà per ogni nuovo dispositivo connesso alla rete domotica è un driver, una sorta di dizionario, che il sistema potrà usare per tradurre i differenti comandi. Siccome stiamo parlando di un sistema aperto, che permette a chi vorrà adottarlo di condividere le risorse, significa che esiste già una lista di componenti compatibili, e altre se ne aggiungeranno di volta in volta. BTicino stessa è in prima linea, poiché ad ogni nuova installazione in cui sarà necessario creare i "dizionari" per inserire nella rete domotica un nuovo condizionatore, ad esempio, li creerà e da quel momento il prodotto sarà ufficialmente compatibile con il sistema.

Un altro vantaggio di questo sistema, come già accennato, riguarda la facilità d'uso. Da un'interfaccia Web sarà infatti necessario specificare unicamente gli indirizzi dei singoli componenti (attività alla portata di tutti i tecnici che offriranno un sistema di questo tipo), e poi sarà solo questione di scegliere alcune impostazioni. Siamo quindi di fronte a soluzioni di facile installazione e configurazione, diversamente ad esempio da quello che accade con i sistemi Vantage, per non uscire dal gruppo Legrand, che sono sistemi domotici di alto livello che richiedono competenze di programmazione.