Il mercato dei PC cambierà?

Quanto costerà a Intel il bug dei chipset? AMD ci guadagnerà? Scopriamo cosa accadrà nei prossimi mesi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il mercato dei PC cambierà?

Stando ai dati pubblicati da iSuppli relativi all'ultimo trimestre del 2010, Intel deteneva l'80,1 percento delle quote del mercato, contro il 12,1 percento di AMD, al secondo posto. Rispetto al trimestre precedente AMD aveva guadagnato lo 0,8 percento, mentre Intel era rimasta stabile.

iSuppli: quote di mercato dei produttori di microprocessori

Produttore

Q4 2010 Q3 2010 Q2 2010 Q3 2010
Intel 80,6% 80,1% 80,4% 80%
AMD 12,1% 11,3% 11,5% 12,1%
Altri 7,3 % 8,6% 8,1% 7,9%

Steve Kleynhans, vice presidente della divisione client computing di Gartner, reputa "improbabile che AMD possa fare troppo per capitalizzare la situazione. I produttori di PC non hanno modo di passare agevolmente dalla produzione in corso a quella di prodotti con un processore diverso, e di apportare i conseguenti cambiamenti al loro mix di prodotti.

Con il poco tempo a disposizione hanno fatto i cambiamenti possibili per contenere il problema. Intel, a sua volta, spedirà i nuovi chip senza bug non appena possibile e ripagherà il disagio per eventuali ritardi. L'unica cosa che possono fare i produttori è aspettare".

Se il bug di Sandy Bridge dovesse apportare delle modifiche a questa situazione di mercato sarebbe pertanto in funzione del mancato venduto dei prodotti con architettura Intel, a favore eventualmente dei sistemi con AMD, sempre che gli utenti non decidano di continuare ad affidarsi ai prodotti di Intel della generazione precedente. Per cercare di capirlo abbiamo chiesto ad Acer e Asus, fra i maggiori produttori di PC in Italia, se intendono cambiare le loro strategie e promuovere maggiormente i prodotti con architettura AMD, e se pensano che il problema di Sandy Bridge possa influire negativamente sulle vendite.

Luca Luciani, Product Manager notebook consumer di Acer Italy, ci ha risposto che "Riteniamo non sia necessario modificare la nostra strategia di vendita. L'arrivo sugli scaffali dei notebook Acer con i nuovi chipset Intel Sandy Bridge è previsto per inizio aprile, anziché per il 20 febbraio, con un ritardo, quindi, limitato. La domanda di notebook rimarrà stabile e Acer ha a disposizione un'offerta di portatili ampia e completa per rispondere a qualsiasi modalità d'uso dell'utente: non prevediamo, quindi, un particolare impatto sulle revenue. Un'eventuale riduzione può essere riscontrata nell'arco del mese di attesa dei notebook con i nuovi chipset, ma non genererà conseguenze sul trimestre.

Jim Wong, presidente dei prodotti della divisione IT di Acer, è meno cauto e ha ammesso che "il problema di progettazione trovato di recente nei chipset Intel Sandy Bridge può leggermente influire sul lancio di nuovi modelli, ma l'impatto complessivo sulle spedizioni di notebook Acer saranno limitati, e probabilmente rientrano in un intervallo di appena 1-2%".

Fabio Capocchi, CPM (central product manager) di Asus per l'Italia e la Grecia, è prudente ma più possibilista sulle chance di AMD: "In realtà, la vicenda Sandy Brigde non ha avuto un grande impatto sulle nostre strategie. Sempre garantendo il massimo supporto ai nostri clienti, le nostre intenzioni restano quelle di sempre, ovvero spingere sempre e comunque le vendite con il prodotto migliore.

Asus ha instaurato negli anni una forte e proficua partnership con entrambe, AMD e Intel. La nostra velocità di recupero ha fatto in modo tale che non venisse impattata la presenza sul mercato dei nostri prodotti. [...] non possiamo parlare di mancata revenue, dato che riusciremo a compensare le vendite con altri prodotti già presenti sul mercato, anche allungando di poche settimane il ciclo di vita delle migliori proposte."

HP ci ha fatto avere una nota in cui segnala che i disagi per quanto la riguarda sono quasi inesistenti: "Per HP la problematica è principalmente limitata ad alcuni notebook e desktop consumer e solo un modello di desktop business nell'area EMEA ne è affetto. Nessun altro prodotto desktop che sia in spedizione in questo momento riporta questa problematica. Inoltre, nessun notebook business, server HP ProLiant o workstation ne risente. HP e Intel stanno collaborando a stretto contatto per minimizzare qualsiasi inconveniente per i clienti.