Le ripercussioni economiche: parola agli analisti

Quanto costerà a Intel il bug dei chipset? AMD ci guadagnerà? Scopriamo cosa accadrà nei prossimi mesi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le ripercussioni economiche

Nel primo comunicato ufficiale, Intel ha scritto che il bug di Sandy Bridge costerà all'azienda un miliardo di dollari. Steve Kleynhans di Gartner ci ha spiegato che questa valutazione, fatta da Intel, è una stima al rialzo per tenere in considerazione i peggiori risvolti possibili." Kleynhans ritiene improbabile che si raggiunga un importo simile, anche se conferma che le spese "saranno comunque consistenti".

Il bug di Sandy Bridge potrebbe costare a Intel un miliardo di dollari

Maggiori delucidazioni sono arrivate dalla stessa Intel. Markus Weingartner ci ha spiegato che "per il primo trimestre del 2011, Intel si aspetta una contrazione delle entrate valutata in 300 milioni di dollari dovuti dal fermo della produzione dei chipset e dalla fabbricazione dei nuovi prodotti. I costi complessivi della riparazione e della sostituzione dei materiali e dei sistemi che erano già sul mercato è stimato, invece, in 700 milioni di dollari". I ricavi del 2011 non dovrebbero, tuttavia, essere compromessi da questo problema. 

Steve Kleynhans vice presidente della divisione client computing di Gartner

Steve Kleynhans di Gartner ritiene che il bug di Sandy bridge non avrà ripercussioni negative per Intel. Secondo lui, infatti, "Il problema è stato individuato all'inizio del ciclo di vita del prodotto e non compromette il funzionamento del processore stesso. In questi termini il bug non dovrebbe avere conseguenze a lungo termine per la reputazione di Intel. Le uniche potenziali ricadute riguardano gli interrogativi su come questo problema abbia potuto passare indenne attraverso tutte le fasi di controllo del processo produttivo di Intel, sempre che i test siano stati seguiti alla lettera. Intel dovrà stilare almeno una dichiarazione per rassicurare i suoi clienti sull'affidabilità del suo iter produttivo".

Quando abbiamo chiesto a Kleynhans se il bug di Sandy Bridge avrebbe avuto conseguenze nel corto, medio o lungo periodo, ci ha risposto senza esitare che "fra 12 mesi sarà quasi del tutto dimenticato". 

Nonostante il bug di Sandy Bridge gli analisti non pensano che AMD riucirà a guadagnare quote di mercato

Dello stesso parere di Kleynhans è anche Uche Orji di UBS, secondo il quale Sandy Bridge non avrà nessun "effetto Pentium", facendo riferimento al bug dei Pentium che a metà degli anni 90 aveva causato quello che OrJi ha definito un "grave danno d'immagine" a Intel. L'impatto del problema Sandy Bridge sarà, secondo l'analista, "minore". La differenza è che nel caso Pentium il bug era stato scoperto da un utente finale, il bug di Sandy Bridge, invece, è stato rilevato da Intel a pochi giorni dalla commercializzazione dei prodotti ed è stata tempestivamente attivata un'efficiente procedura di richiamo.

Craig Berger di  FBR Capital Markets ha confermato di avere condotto le verifiche del caso con i principali produttori di notebook e ha concluso che il mercato è "stabile". In particolare, prevede che le spedizioni di questo trimestre dovrebbero registrare un calo del 2%, ma che questa percentuale è in linea con l'andamento stagionale.

Di parere più negativo è Gus Richard di Piper Jaffray, che si mantiene neutrale sul rating delle azioni Intel, ma sostiene che il bug dei prodotti Sandy Bridge ha fatto perdere a Intel il vantaggio che aveva rispetto ai prodotti AMD Llano (AMD Llano: tanta potenza grafica, CPU accettabile?) e ha fornito "ai produttori OEM un incentivo per prendere in considerazione i prodotti AMD."

Mark Moskowitz di JP Morgan fa anch'egli riferimento al bug dei Pentium della metà degli anni '90 e scrive che l'impatto del bug Sandy Bridge sul mercato dei PC non sarà rilevante, dato che i prodotti saranno di nuovo in commercio a fine febbraio, e comunque "un nuovo chip o sistema operativo non è stato un evento determinate per i PC dal 1995."

Daniel Berenbaum di Auriga sottolinea che "le aspettative degli investitori sono piuttosto basse". Per quanto riguarda AMD, non è detto che un guaio per Intel si trasformi in un vantaggio per AMD. "Ritengo improbabile che i prodotti AMD Fusion saranno in grado di portare via quote di mercato significative a Sandy Bridge. Il tempo a disposizione è poco e le prestazioni di AMD non sono tali da dimostrarsi un elemento di differenziazione così forte da portare gli OEM a cambiare i propri progetti."

Di parere diametralmente opposto è Sanford Bernstein di Stacy Rasgon, che scrive che è "improbabile che Intel subisca un impatto negativo a lungo termine", ma questo "inconveniente" è "un'occasione piccola ma positiva per AMD". L'avvio travagliato di Sandy Bridge potrebbe consentire ad AMD di guadagnare potenzialmente qualche quota di mercato nel primo trimestre del 2011, quindi l'azienda dovrebbe per lo meno tentare di sfruttare questa occasione per ridurre il divario temporale tra Sandy Bridge e il lancio di Llano ".