Chrome e Firefox, all'ultima scopiazzata

Google guarda al sistema di estensioni di Firefox, mentre Mozilla apprezza alcune tecniche base di Chrome.

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a cura di Manolo De Agostini

Ojan Vafai di Google ha dichiarato durante il New York Web 2.0 Expo che Google Chrome, il primo browser dell'azienda, potrebbe supportare add-on di terze parti, ovvero estensioni, in pieno stile Firefox (anche IE 7 ha introdotto gli add-on, ndr). Vafai ha affermato che il concetto di estensione piace al team che lavora su Chrome, ma la software house vuole andare oltre, permettendo un'implementazione più stabile e sicura. "Come molti avranno notato, diversi add-on incidono sulla stabilità di Firefox", ha chiosato Vafai.

Google guarda con favore, ad esempio, all'estensione Greasemonkey, che permette di modificare le pagine web grazie all'uso di alcuni script. "Con il giusto codice", riportano i colleghi di TechReport, "Greasemonkey può far di tutto, dall'autocompletamento dei form all'integrazione di Google Calendar in GMail". E, guardacaso, il fondatore di Greasemonkey Aaron Broodman lavora nel team di Chrome.

E se Google si ispira all'amica-nemica Mozilla, la casa del panda rosso ha intenzione di restituire la scopiazzatura. "Il team Firefox potrebbe prendere ispirazione dal paradigma 'una tab, un processo' applicato da Google in Chrome", ha confidato Brendan Eich, CTO di Mozilla. "Ci sono alcuni ottimi trucchi per l'isolamento dei processi e sui quali stiamo indagando. Al momento stiamo pensando a tecniche di isolamento per migliorare la sicurezza e l'integrità", ha concluso Eich.