Creative Commons 3.0 italiane: ecco le novità

Creative Commons ha pubblicato le licenze 3.0 italiane che comprendono specifici adattamenti al nostro sistema giuridico, nonché alcune novità come la menzione del diritto di noleggio e prestito di copie dell’opera.

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a cura di Dario D'Elia

Sono state finalmente rilasciate le nuove licenze italiane Creative Commons 3.0. La novità sostanziale è che si tratta non solo di una versione tradotta, ma "comprendono specifici adattamenti al nostro sistema giuridico, nonché alcune novità come la menzione del diritto di noleggio e prestito di copie dell'opera", come si legge sul sito ufficiale.

"In generale, le revisioni introdotte dalla versione 3.0 hanno determinato un processo di armonizzazione attraverso cui uniformare le soluzioni adottate a livello internazionale. Sul tema dei diritti morali e della gestione collettiva, in realtà, il gruppo di ricerca italiano aveva percorso i tempi, dettagliando questi aspetti già nella versione 2.5 delle licenze. La nuova versione introduce utili chiarimenti, rendendo le licenze ancora più chiare e legalmente robuste".

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Nello specifico bisogna rilevare che la "versione 3.0 sancisce che il linguaggio utilizzato dal creatore di un'opera derivata non deve in alcun modo suggerire avvallo o sponsorizzazione dell'autore originario".

"Un ulteriore elemento di novità è legato all'introduzione di licenze compatibili, in particolare nel caso della licenza BY-SA (Attribution Share Alike): gli sviluppi in questa direzione hanno consentito l'uso delle licenze Creative Commons in Wikipedia, nella quale la compatibilità è andata dalla licenza GNU FDL alla CC BY-SA".

Infine per quanto riguarda il diritto sui generis sulle banche dati, ecco la rinuncia. "Creative Commons Science ha sottolineato come l'esistenza di tale diritto su opere scientifiche contenenti banche dati e rilasciate sotto licenza CC rischiasse di vanificare completamente le finalità della licenza stessa in ambito europeo", spiega il documento. "Le licenze CC 3.0 europee sono dunque caratterizzate dalla completa rinuncia a far valere il diritto sui generis sulle banche dati: resta comunque tutelato il diritto d'autore per quel che riguarda la struttura della banca dati, assieme ad altre caratteristiche espressive della stessa. Ma è garantito il libero utilizzo dei fatti e delle informazioni contenute nella banca dati".