D-Wave, computer quantistico da 2000 Qubit: che potenza!

D-Wave ha fatto sapere che inizierà a breve a commercializzare un nuovo modello di computer quantistico quasi 1000 volte più veloce del precedente.

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a cura di Alessandro Crea

D-Wave, azienda divenuta famosa per i suoi computer quantistici, ha appena annunciato di essere pronta a commercializzare il successore del D-Wave 2X. Il nuovo modello avrà una potenza di calcolo di 2000 Qubit, il doppio del predecessore, e promette quindi di essere tra le 500 e le 1000 volte più veloce.  

Jeremy Hilton, vicepresidente senior dei sistemi presso D-Wave ha anche aggiunto che tra due o tre anni sarà pronto un nuovo modello, basato su un processore completamente ridisegnato. L'azienda ha realizzato il primo computer quantistico nel 2011 e le sue soluzioni sono attualmente utilizzate da realtà importanti come Google, Lockheed Martin, NASA e il Los Alamos National Laboratory.

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Tuttavia il successo delle sue soluzioni è sempre stato accompagnato da una certa dose di scetticismo da parte di alcuni addetti ai lavori, come dimostra l'articolo pubblicato su Science qualche anno fa, secondo il quale il computer quantistico non avrebbe prestazioni superiori a quelle di un computer normale.

L'argomento in realtà è assai complesso e delicato a causa proprio della natura particolare della fisica quantistica. Alcuni fisici infatti hanno validato il principio di funzionamento del D-Wave, mentre per i detrattori non può essere considerato un vero computer quantistico.

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il D-Wave comunque al momento si presta a compiti specifici ma non ad attività di calcolo generico. Google ad esempio lo trova molto utile per gli studi sull'intelligenza computazionale.

Per stare più tranquilli e pensare di poter utilizzare questo nuovo tipo di computer un po' in tutti gli ambiti, come accade ora, bisognerà invece attendere IBM, che sta cercando di metterne a punto uno di tipo universale (ma anche l'Unione Europea sta investendo nel settore) Le difficoltà comunque sono elevatissime e i modelli attuali risultano instabili, andando rapidamente  fuori controllo a causa anche della più piccola delle interruzioni o dei disturbi. ‎

Insomma al momento la situazione è promettente ma in pieno sviluppo, come dimostrano alcune conquiste recenti. Vedremo nel frattempo cosa sarà in grado di fare questo nuovo D-Wave.