L'aggiornamento a Windows 7, previsto dai PC con Vista pre-istallato, dovrebbe essere gratuito ma forse non è realmente così. Negli Stati Uniti il programma "Upgrade Option" è al centro di uno scandalo che sta facendo imbestialire i consumatori. In pratica pare che le aziende leader del settore, come ad esempio Dell, Compaq, Hewlett-Packard, Sony e Toshiba, facciamo pagare profumatamente la spedizione a casa delle copie di Windows 7 OEM.
Windows 7, le confezioni
"Per me, che si paghi 12,99 dollari o 17,03 dollari, è inaccettabile", ha dichiarato Edgar Dwo, redattore di Consumerworld.org. "Si tratta di un singolo disco spedito, e con i prezzi medi postali, dovrebbe costare poco più di un dollaro."
Windows 7 Upgrade Option Program prevede l'aggiornamento gratuito di Windows Vista a Windows 7. Come si legge sul sito italiano di Microsoft "il programma è valido sia per l’acquisto di una scatola di Windows Vista sia per l’acquisto di un nuovo computer con Windows Vista preinstallato" nel periodo finestra compreso dal 26 giugno 2009 al 31 gennaio 2010.
Ovviamente non è ancora chiara la policy che adotteranno i produttori di pc in Italia, ma è evidente che la preoccupazione al riguardo è alta. Secondo Dworsky Acer si sarebbe comportata bene, mentre altri stanno applicando ricarichi fino ad un massimo di 17 dollari, giustificati per "spedizione, trattamento del bene e tariffe accessorie".
"Qualcuno apparentemente ne sta approfittando", sostiene il redattore. "Le tariffe applicate vanno ben oltre i costi previsti. Sarebbe diverso se si trattasse almeno di copie in scatola con manuale, ma non è così".
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