Discriminazione per gli utenti di OpenOffice.org?

L'Associazione PLIO vuole che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato abbia un occhio di maggior riguardo verso OpenOffice.

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a cura di Vincenzo Ciaglia

L'Associazione PLIO esprime lapropria preoccupazione per l'atteggiamento discriminatoriodell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato neiconfronti degli utenti di OpenOffice.org, la suite per ufficio liberae open source. Nel corso del 2007 è stata adottata da oltredue milioni di utenti italiani, e ottiene un successoogni giorno piùampio, testimoniato dal numero dei download, che è raddoppiatoogni sei mesi nel corso degli ultimi due anni.

L'autorità,nel corso del 2007, ha pubblicato sul proprio sito una serie di bandidi concorso e per assunzioni a tempo determinato all'internodei quali viene sempre richiesta in modo esplicito - come condizioneper l'ammissione - la conoscenza di una delle ultime versioni diMicrosoft Office. Lo stesso non succede, per esempio, nel caso dellanavigazione Internet,che viene citata in modo generico senza indicare una scelta a favoredi uno specifico software(e quindi, di una specifica azienda).

L'Associazione PLIO ha chiesto l'interruzione di tale praticadiscriminatoria, che è in aperto contrasto con le motivazioniche hanno portato alla creazione dell'autorità. "La situazione ècomica e triste allo stesso tempo", ha commentato Davide Dozza,Presidente dell'Associazione PLIO, "e purtroppo ci da una misura delleprotezioni e dei favori di cui Microsoft gode a livello istituzionale,anche all'interno di un ente che dovrebbe - per statuto - essere al disopra di ogni scelta di campo".

"Tra l'altro", ha aggiunto Davide Dozza, "la scelta a favore diMicrosoft da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e delMercato è ancora più singolare, alla luce del fatto che l'azienda èstata recentemente condannata dall'Unione Europea per pratiche di tipomonopolistico, anche se per un prodotto diverso da Office".