Donne e minoranze, in Intel c'è spazio per tutti

Intel ha raggiunto con due anni di anticipo l'obiettivo di rappresentanza nella sua forza lavoro statunitense, dando spazio a donne e minoranze.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha annunciato di aver raggiunto con due anni di anticipo l'obiettivo di avere nel suo organico una rappresentanza fedele della forza lavoro degli Stati Uniti. "La forza lavoro della compagnia ora riflette la percentuale di donne e minoranze sottorappresentate disponibili sul mercato del lavoro qualificato degli Stati Uniti", spiega l'azienda. Più spazio quindi a personale femminile e altre minoranze (come i nativi americani), in accordo a un impegno preso nel 2015 dall'allora CEO Krzanich.

"Siamo orgogliosi dei nostri progressi ma non del tutto soddisfatti. Stiamo dando priorità a questo aspetto come se fosse un imperativo aziendale, al fine di guidare l'innovazione e la crescita future. Diversità e inclusione non possono essere trattate come un qualcosa in più. Devono essere parte di tutto ciò che facciamo e questo è solo l'inizio. Dobbiamo assicurarci che l'inclusione rimanga al centro. Ogni voce conta, e abbiamo bisogno di ascoltare e agire per far sì che i cambiamenti avvengano", ha dichiarato Barbara Whye, chief diversity and inclusion officer dell'azienda, ma anche vicepresidente delle risorse umane del Technology, Systems Architecture and Client Group.

Intel ha impegnato 300 milioni di dollari nel perseguimento di questo obiettivo e sta investendo in programmi che ampliano l'accesso all'istruzione e ai corsi in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica tra le popolazioni svantaggiate, anche tramite borse di studio. L'azienda ha inoltre creato programmi interni in modo che i dipendenti possano portare le loro esperienze in azienda. "Tagliare questo traguardo è ancora di più significativo dato che oltre l'85% della forza lavoro di Intel è in ruoli tecnici", sottolinea l'azienda.

Da quando si è presa l'impegno, Intel ha visto aumentare costantemente il numero di minoranze e donne in azienda. Recentemente l'azienda è riuscita a risolvere un problema di rappresentanza per quanto concerne i dipendenti afroamericani. Sul fronte femminile, quasi il 27% dei dipendenti statunitensi di Intel è donna, e quasi il 24% è impegnata in ruoli tecnici. L'azienda ha inoltre istituito negli anni diversi programmi per favorire l'avanzamento di carriera delle donne.

Il prossimo anno Intel intende allargare il programma Warmline (una linea diretta riservata ai dipendenti) a tutte le sue operazioni nel mondo, si concentrerà sull'assunzione di donne di colore e nell'instaurare una maggiore parità di genere nelle posizioni di leadership.