GlobalFoundries fa sul serio, Intel dovrà penare

GlobalFoundries spiega il suo piano d'attacco contro Intel e le fonderie taiwanesi.

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a cura di Manolo De Agostini

Il crollo finanziario di AMD l'ha indotta a separarsi dalle sue fabbriche, ora mandate avanti grazie alla collaborazione con ATIC, realtà di Abu Dhabi. Le ex fabbriche di AMD continueranno a produrre le CPU dell'azienda, ma si apriranno anche alla produzione su commissione di terzi. Per questo, la nuova entità, GlobalFoundries, ha bisogno di essere al più presto competitiva sul mercato, per sfidare concorrenti del calibro di Intel, TSMC, UMC e Chartered Semiconductor. GlobalFoundries assume, quindi, un'importante ruolo.

Tom Sonderman, vicepresidente della divisione Manufacturing Systems, ha "aperto le porte" della nuova entità a Theo Valich, in un'interessante intervista, che vi andiamo a sintetizzare.

GlobalFoundries è composta da 2700 persone, di cui un 10 percento è negli Stati Uniti, mentre il resto è a Dresda, in Germania - in attesa della nuova Fab nello stato di New York. L'azienda ha anche del personale che lavora con IBM per lo sviluppo delle tecnologie produttive e dei materiali. Quest'aspetto è decisamente importante, sottolinea Sonderman, perché le due aziende lavorano sui processi produttivi per l'immediato futuro e stanno gettando le basi per superare gli 11 nanometri, punto in cui, secondo lui, si "entra nella nanotecnologia".

GlobalFoundries cercherà di recuperare terreno su Intel e questo avverrà in maniera sensibile con i 32 nanometri (tre mesi di distacco, afferma Sonderman). I primi processori AMD realizzati con questo processo produttivo sono attesi nella seconda metà del 2010.

GlobalFoundries sarà in grado di fornire sia la tecnologia di produzione SOI che quella bulk e per il futuro le aspettative di crescita della tecnologia SOI sono buone. GlobalFoundries, infatti, spera di poter attrarre quei clienti che vogliono chip prodotti con tecnologia SOI ma che non trovano una capacità produttiva adeguata da altre parti. L'azienda offre al momento la possibilità di produrre chip con tecnologie High Performance SOI per CPU e GPU, Performance Bulk per le GPU e Low Power bulk per i chip wireless.

Per il futuro (32nm) GlobalFoundries metterà a disposizione le tecnologie High-K and Ultra-Low-K e per nanometrie inferiori si guarda ai transistor 3D. Per quanto concerne le GPU, GlobalFoundries guarda già alla produzione a 32 e 28 nanometri.

Insomma, si tratta di piani importanti, intenzioni di chi vuole fare le cose in grande, forte dei petrol-dollari di Abu Dhabi. La battaglia sul fronte della produzione, non meno importante di quella sui prodotti, potrebbe accendersi di colpo nel 2010 e non solo nel settore dei microprocessori o delle schede video, ma anche in quello dei chip più comuni, usati in una miriade di prodotti.