Google rilancia la sua strategia per erodere il dominio di Microsoft nel mercato enterprise riposizionando Cameyo, la piattaforma di virtualizzazione software acquisita nel 2024, come strumento chiave per facilitare la migrazione delle organizzazioni da Windows a ChromeOS. La nuova soluzione, ora ribattezzata Cameyo by Google, rappresenta un approccio tecnicamente più raffinato rispetto alle tradizionali infrastrutture VDI (Virtual Desktop Infrastructure), puntando sulla virtualizzazione selettiva delle applicazioni anziché sull'intero desktop.
Il cuore dell'architettura di Cameyo by Google è un sistema di Virtual App Delivery (VAD) che permette di eseguire applicazioni Windows legacy direttamente nel browser Chrome o come progressive web app, eliminando la necessità di mantenere un'infrastruttura completa basata su Windows. Dal punto di vista tecnico, questo significa che software come Microsoft Excel, AutoCAD o altre applicazioni enterprise critiche possono girare nativamente accanto ad app web-based e servizi cloud, sfruttando il rendering remoto senza richiedere l'installazione locale del sistema operativo Microsoft.
L'approccio differisce sostanzialmente dalle soluzioni VDI tradizionali come Citrix o VMware Horizon, che virtualizzano l'intero ambiente desktop con overhead significativo in termini di risorse computazionali e bandwidth. Cameyo invece utilizza lo streaming applicativo granulare, riducendo latency e consumo di risorse di rete, un vantaggio critico per organizzazioni con infrastrutture distribuite o forza lavoro remota. Questa architettura permette inoltre di ridurre i costi di licensing Windows per postazione, sostituendo PC tradizionali con Chromebook che hanno TDP drasticamente inferiore e costi di acquisizione contenuti.
La mossa si inserisce in un contesto di competizione crescente nel segmento enterprise, dove ChromeOS mantiene ancora una quota di mercato marginale rispetto all'ecosistema Windows, nonostante la crescente adozione nel settore education. I Chromebook offrono vantaggi tangibili in termini di total cost of ownership: prezzi hardware generalmente inferiori, gestione centralizzata tramite Google Admin Console, cicli di aggiornamento automatici e sicurezza integrata basata su sandboxing e verifiche crittografiche all'avvio.
Tuttavia, la dipendenza da connettività costante e la necessità di riaddestrare personale IT e utenti finali su workflow diversi rappresentano ancora barriere significative. La virtualizzazione delle app Windows tramite Cameyo by Google cerca di abbassare proprio questa soglia, permettendo una transizione graduale dove applicazioni legacy coesistono con servizi Google Workspace, Slack, Notion e altri strumenti SaaS che dominano l'ecosistema collaborativo moderno.
Google non ha comunicato dettagli sui modelli di pricing per Cameyo by Google, né sulla disponibilità geografica specifica per il mercato europeo, elementi che saranno cruciali per valutare la competitività dell'offerta rispetto a soluzioni consolidate. Resta da vedere se l'integrazione tecnica sarà sufficientemente matura per gestire applicazioni Windows complesse con requisiti specifici di performance, GPU acceleration o periferiche specializzate, aspetti dove le soluzioni VDI tradizionali hanno decenni di ottimizzazione alle spalle.