I cracker cinesi spaventano gli Stati Uniti

Secondo un rapporto della China Economic and Security Review Commission, il Governo di Pechino si nasconderebbe dietro la cosiddetta guerriglia informatica

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a cura di Dario D'Elia

Il cyber-spionaggio cinese continua a preoccupare gli Stati Uniti. Secondo l'ultimo rapporto della China Economic and Security Review Commission (USCC), l'ente che si occupa di valutare le relazioni commerciali e di sicurezza che riguardano i due paesi, i cracker orientali sarebbero responsabili di "guerriglia informatica". Una strategia che sembrerebbe mirare all'acquisizione di segreti militari, o comunque informazioni "classificate", che dovrebbero consentire alla Cina di recuperare il gap tecnologico nei confronti degli Stati Uniti.

Gli esperti dell'USCC sono convinti, inoltre, che dietro a queste operazioni vi sia lo stesso Governo di Pechino: lo scorso anno sono stati registrati 44 mila incursioni che hanno riguardato 5 milioni di personal computer.

Insomma, sembra profilarsi una minaccia cinese – guidata per l'occasione da una squadra di non meno di 250 cracker. "Gli Stati Uniti sono la più grande superpotenza che il mondo abbia mai conosciuto, ma vanta anche un grande punto debole nel suo sistema militare. Una specie di tallone d'Achille che se scoperto potrebbe innescare il più grande shock nella storia bellica. Questo tallone d'Achille è la dipendenza dai computer ed affligge l'intero Occidente e in pochi anni questa debolezza potrà essere messa a dura prova", ha dichiarato Gerald Flurry, specialista del settore.

L'unica soluzione non può essere che quella di aumentare i fondi destinati all'intelligence, alla ricerca militare, all'IT per la sicurezza e allo sviluppo delle reti telematiche.