I notebook sono morti? No, è che sono cari e poco innovativi

I notebook non interessano più, o sono semplicemente troppo costosi e con una dotazione troppo antiquata per attirare l'attenzione?

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a cura di Elena Re Garbagnati

Secondo i dati di vendita i notebook tradizionali sono sempre più in crisi. I numeri di TrendForce aggiornati a maggio 2016 mettono in evidenza un calo delle vendite mondiali del 19% nel primo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Canalys conteggia uno scivolone del 13 percento, che porta le vendite complessive al livello più basso dalla metà del 2011.

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Viste così queste relazioni danno l'impressione che sia i consumatori sia le aziende considerino i PC prodotti obsoleti, e che ormai stiamo vivendo in quella che molti esperti di settore definiscono "era post-PC". In realtà condivido l'idea del nostro collega Avram Piltch di LaptopMag, secondo cui queste affermazioni sono sbagliate e fuorvianti, e mi piacerebbe sapere se anche voi la pensate allo stesso modo.

Prima di tutto, a fronte di un dato generale in calo ce n'è uno in crescita se si considerano solo i prodotti di fascia bassa. In secondo luogo, da tempo non si vedono rivoluzioni tecniche pari a quelle degli anni '90 e della prima parte degli anni 2000, che motivavano davvero la gente a comprare un PC nuovo.

Penso per esempio a quando si passò dai portatili equipaggiati con i Pentium desktop a quelli con Pentium mobile: potei liberarmi del frigorifero da campeggio che avevo in redazione per riuscire a far girare i benchmark! O a quando arrivarono i primi prodotti con schermo a matrice attiva, dopo anni di notebook a matrice passiva sbiaditi e con angoli di visualizzazione imbarazzanti. O quando si passò dal "portatile" da 5 o 6 chili a quello da "soli" 3 chili.

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Intel Pentium M

Insomma, ai tempi c'era una spinta tecnologica forte che faceva crescere il mercato, e che giustificava i prezzi – che peraltro erano alti – con l'introduzione di migliorie che venivano comprese immediatamente dal pubblico perché il beneficio che apportavano all'esperienza d'uso era lapalissiano.

Oggi sembra che alla gente non importi più un accidente dei notebook e che non li aggiorni, a meno che non si rompano in maniera irrimediabile. Forse il motivo è che di rivoluzioni della portata che ho scritto sopra non se ne vedono da tempo immemore. Forse, oltre a questo, perché i prezzi continuano a restare quelli di quando le rivoluzioni c'erano.

Mi piacerebbe fare una scommessa con i produttori: provate ad abbassare i prezzi, e a migliorare le configurazioni adottando su tutti i prodotti da 500 euro in su dei componenti decenti, come schermi Full HD, sistemi di archiviazione ibridi e batterie che forniscano un'autonomia accettabile. Poi vediamo come i portatili non si vendono.  

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Già, perché se i prodotti di fascia ultra economica vanno bene da sé, e quelli al top di gamma sono sempre stati di élite, a scricchiolare è la fascia media, ossia quella da cui attingerebbe la maggior parte del pubblico, se ci trovasse qualcosa per cui valga la pena strisciare la carta di credito.  

Invece fino a circa 700 euro (spesso di più) si trovano solo prodotti con schermi HD, grafica integrata (o dedicata di fascia talmente bassa che non fa differenza), 4 GB di RAM e dischi fissi da 5400 RPM. Tutta roba che era già in circolazione anni fa. Qualcuno potrebbe rispondere che però hanno i nuovi processori Skylake: confermo, peccato che a nessuno cada la mascella davanti alla differenza di prestazioni con gli Haswell di due generazioni fa. E una volta bastava un salto generazionale per ottenere l'effetto wow.

Storia differente per chi punta su un lussuoso top di gamma, dove può trovare schermi 4K, SSD super veloci, batterie che durano 10 o più ore (davvero), chassis ultrasottili e ultraleggeri e via dicendo. E non dimentichiamo: una volta per la migrazione dalla fascia alta a quella media bastavano pochi mesi; adesso servono anni. Ecco perché, secondo me, molti non trovano alcuna motivazione per cambiare notebook e alimentare un mercato che ristagna ormai da anni.

Volendo guarda il bicchiere mezzo pieno, la buona notizia è che spuntano offerte ogni giorno e chi è alla ricerca di un notebook può strappare dei prezzi interessanti se tiene d'occhio tutte le offerte online. Ecco perché abbiamo iniziato a proporre notizie con le promozioni: dato che i listini e le configurazioni non li decidiamo noi, cerchiamo di andare incontro ai lettori come meglio possiamo.

Intanto continuiamo a chiederci perché i produttori non portino una dotazione accettabile sui prodotti di fascia medio-bassa. Non vorremmo arrivare alla conclusione che i produttori equipaggino in maniera scandalosa i prodotti di fascia medio-bassa per spingere gli acquirenti e spendere più di 700-800 euro per il nuovo notebook. Anche perché la risposta gli utenti l'hanno già data con una pernacchia mondiale: vendite in calo perenne e mercato agonizzante.