I servizi VPN snobbano i blocchi regionali di Netflix

I servizi proxy e VPN credono che le contromisure di Netflix sui blocchi regionali siano ridicole. Basterà cambiare indirizzi IP.

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a cura di Dario D'Elia

Netflix l'ha sparata davvero grossa quando ha annunciato al mondo che avrebbe bloccato i servizi VPN che aggirano i blocchi regionali. I provider specializzati hanno risposto per le rime, ma oggi confermano che sarà sufficiente cambiare gli indirizzi IP per fiaccare ogni contromisura.

Netflix netflix

"TorGuard sta monitorando la situazione da vicino e abbiamo implementato recentemente nuove misure che possono bypassare ogni blocco proposto sul nostro network", ha scritto Ben van der Pelt di TorGuard, società specializzata in servizi di protezione per la privacy online.

"Gli utenti della VPN che incontreranno problemi di accesso a Netflix sono invitati a contattarci per ottenere una soluzione funzionante".

In pratica l'azione di Netflix viene considerata una rottura di scatole, forse anche un costo-lavoro per i provider di servizi VPN e Proxy, ma niente di più. Un altro operatore come SlickVPN ha confermato che il passaggio a un altro IP è una banalità. Secondo i più, ciò che vuole fare Netflix è un danno alla sua clientela che regolarmente paga un abbonamento per accedere ai suoi contenuti. Perché non dovrebbe essere possibile per loro godere di un accesso a prescindere dal luogo in cui si trovano?

Nelle prossime settimane sarà più chiaro se effettivamente Netflix abbia scherzato o se abbia davvero trovato una contromisura adeguata. Nel frattempo festeggia un'ottima trimestrale (4° trimestre). I suoi abbonati hanno raggiunto ormai quota 75 milioni, grazie allo sbarco in altri paesi. I ricavi sono saliti del 22,8% e gli utili hanno superato le attese con 10 centesimi per azione. Complessivamente i profitti della società sono giunti a 112,6 milioni di dollari nel 2015, comunque inferiori ai 266,8 milioni del 2014.