IBM: 3 miliardi in 5 anni per le CPU e tecnologie del futuro

IBM ha annunciato un investimento di 3 miliardi in cinque anni su diverse aree: nuovi materiali come nanotubi di carbonio e grafene, nuove architetture, metodi produttivi e aree tutte da esplorare come il neuromorphic e il cognitive computing.

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a cura di Manolo De Agostini

IBM investirà 3 miliardi di dollari in cinque anni per assicurare un futuro all'industria dei computer e favorire lo sviluppo di microchip sempre più potenti e avanzati. Il colosso statunitense investirà in due programmi di ricerca, uno mirato a superare le grandi sfide tecniche che l'industria produttiva dovrà affrontare nei prossimi anni e l'altro nello scovare e rendere utilizzabili materiali alternativi al silicio.

"Scalare a 7 nanometri e forse oltre, entro la fine del decennio, richiederà investimenti elevati e innovazioni nelle architetture, così come nuovi strumenti e tecniche produttive. La domanda non è se introdurremo i 7 nanometri, ma piuttosto come, quando e a che costo?", ha dichiarato John Kelly, vicepresidente senior di IBM Research.

Preoccupazioni più che ovvie perché per la produzione di massa è necessario contenere i costi il più possibile, così da poter coprire la domanda e avere dei margini di guadagno. Oltre i 7 nanometri (un capello ha un diametro tra 65 e 78 micrometri) la produzione dei microchip diventerà incredibilmente complessa e sarà necessario un nuovo tipo di materiale per risolvere i problemi che non si possono affrontare con le tecnologie odierne.

IBM sta lavorando su diverse alternative come i nanotubi di carbonio e il grafene. Si parla di fogli di carbonio spessi un solo atomo. Nel primo caso abbiamo una struttura arrotolata, mentre nel secondo una disposizione in configurazione esagonale. Queste strutture permettono agli elettroni di muoversi diverse volte più rapidamente rispetto al silicio, ottenendo così transistor decisamente più veloci e piccoli. 

IBM ha già brevettato oltre 500 tecnologie che permetteranno all'industria dei computer di entrare in una nuova era. I ricercatori statunitensi ed europei di IBM lavoreranno inoltre su aree quali il neuromorphic computing, il cognitive computing e le tecniche di machine learning.

In pratica studieranno come progettare microchip simili al cervello umano, capaci di comportarsi in modo più intelligente e imparare con il funzionamento. Inoltre, IBM dedicherà risorse al vasto campo del quantum computing dove le leggi della fisica la fanno da padrone e il bit lascia spazio al qubit, capace di mantenere contemporaneamente due stati (0 e 1) fino a quando non interviene un'azione che porta alla determinazione di uno dei due.

Infine, l'azienda statunitense lavorerà sulla fotonica del silicio dove i collegamenti tra i componenti di un sistema, ma anche all'interno dello stesso microchip, sono basati sui fotoni (luce), in grado di trasportare le informazioni in modo molto più rapido degli elettroni. Questa tecnologia, in particolare, potrebbe essere un toccasana immediato per le future architetture, a prescindere dai materiali utilizzati.