Il kernel Linux riduce l'autonomia dei portatili

Ci sono ancora problemi di autonomia per Linux, che si ritroveranno nella prossima versione del kernel. Chi usa un notebook quindi dovrà mettere in conto fino al 20% di assorbimento energetico in più, secondo la configurazione.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ci sono ancora problemi di autonomia per chi usa Linux su un computer portatile. La versione 3.7 del kernel infatti arriverebbe a tagliare l'autonomia anche del 20% su alcuni notebook, e si ripresenta così un problema che perseguita il pinguino da più di due anni ormai. E pensare che proprio un anno fa sembrava che fosse tutto risolto.

Il problema è stato segnalato da Michael Larrabel su Phoronix, un blog interamente dedicato al mondo dell'open source e punto di riferimento per gli appassionati di Linux. L'esperto afferma di aver eseguito personalmente i test sulla versione 3.7 del kernel, e visto che la pubblicazione è ormai imminente ritiene che il problema riguarderà tutti quelli che la installeranno.

Un pinguino sul portatile

L'aumento dei consumi tra l'altro è stato misurato a partire dalla versione 3.6, e riguarda in particolare le configurazioni che usano i più recenti processori Intel. Larrabel ha usato un Core i5 con Ubuntu 12.10 a 64 bit. E, come qualcuno ricorderà, è almeno dai tempi della versione 2.6.38 del kernel che l'autonomia dà grattacapi a chi usa un notebook con Linux

Sembrerebbe quindi che il kernel Linux non riesca a gestire nel modo migliore le tecnologie di risparmio energetico presenti sui processori Ivy Bridge, ma sappiamo che i problemi passati riguardavano anche la compatibilità con alcuni BIOS (oggi sostituito da UEFI), e in particolare "la gestione dell'interfaccia PCIe e dei dispositivi collegati", come scrivevamo nel dicembre del 2011.

Comunque stiano le cose, speriamo che la comunità open source possa correre ai ripari nel minor tempo possibile, perché l'autonomia è davvero un aspetto chiave per chi usa un computer portatile. Tra l'altro questo difetto è un fattore demotivante all'installazione di Linux che si aggiunge alle difficoltà rappresentate dalla funzione Secure Boot introdotta con Windows 8. Non sono certo ostacoli insormontabili, ma di certo non invitano i nuovi utenti a provare una distribuzione Linux.