Il WiMAx mobile mangia le batterie

Se un Asus Eee PC disponesse di un supporto WiMAX un terzo della batteria andrebbe disperso

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a cura di Dario D'Elia

Il WiMAX 802.16e, la tecnologia wireless mobile più hype del momento, vanta almeno un difetto inconfessabile: le sue trasmittenti sono inefficienti. Per ogni milliwatt di enegia correlato alle onde radio diffuse, quasi nove ne vengono disperse in calore. Insomma, un potenziale disastro per l'autonomia delle batterie di smartphone, cellulari, nonché computer portatili.

Giusto per comprendere la portata del problema è bene sapere che un amplificatore WiMAX - praticamente il trasmettitore che potenzia il segnale affinché sia possibile la ricezione da parte di una stazione - raggiunge un'efficienza compresa tra il 10% e il 20%. Un amplificatore 3G sfiora il 40/45%; uno GSM si avvicina al 55%. In pratica il WiMAX ha uno svantaggio di 5 a 1: con una potenza emessa di 250mW, lo spreco è di 2,5 Watt.

Se un Asus Eee PC disponesse quindi di un supporto WiMAX, per inefficienza, sprecherebbe 7/8 Watt – un terzo della batteria.

Come risolvere il problema, allora? Nessuno lo sa ancora, almeno considerando questo attuale standard. A breve termine gli unici interventi possibili non potranno che ridurre il raggio di copertura del segnale, le performance velocistiche di trasferimento dati e la qualità dei dispositivi stessi.

La colpa della mancanza di opzioni pare sia strettamente correlata all'OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing), ovvero la specifica modulazione adottata. Un'opzione che lo standard LTE ha deciso di evitare per non incorrere nei medesimi problemi in fase di uplink.